Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Mondiale indecente

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(Riccardo M.)
Venerdì 16 maggio 1958, esattamente 59 anni fa, Smyslov accettava la patta proposta da Botvinnik nella ventitreesima partita del match e gli riconsegnava così la corona di Campione, appena conquistata l’anno prima.

Fateci caso: ogni volta che si gioca un match per il Campionato del mondo, trovate sempre qualcuno (anzi, più d’uno) che dice che il match è stato deludente, che il mondiale precedente è stato tecnicamente migliore, eccetera. Sarà vero? Mah! Forse si tratta di valutazioni sovente condizionate da variabili particolari e personali, che possono essere: la delusione perché non ha vinto il nostro beniamino, la delusione per un’aspettativa superiore alla realtà (vedi “il sabato del villaggio” di Leopardi), le analisi sempre più particolarmente approfondite che mettono spietatamente in luce ogni minima inesattezza dei contendenti, il fatto che due anni prima (o quattro o quattordici anni) noi stessi eravamo più giovani e tutto ci pareva più bello, il fatto che da un campione si pretenda sempre di più ogni volta (vedi il recordman che quando non batte il suo stesso record scontenta tutti), e forse tante altre cose ancora. Il guaio è, anzitutto, che noi esseri umani siamo incontentabili.

Guardate, ad esempio, cosa si disse del match mondiale di Mosca del 1958 fra Smyslov e Botvinnik. Nel 1957 Smyslov aveva sorprendentemente detronizzato Botvinnik, ma nel match di rivincita ebbe una partenza disastrosa (0-3) che pesò sull’esito del match (10,5-12,5).

“Un campionato del mondo quanto mai scadente per qualità se non per combattività” (Enrico Paoli)

“Il peggior match per il campionato mondiale mai giocato”
(Max Euwe, ex campione mondiale)

“Botvinnik ormai è l’ombra del grande artista di una volta”
(Stahlberg, arbitro del match)

“una dimostrazione insolita di pessima forma da parte di Smyslov”
(GM Wolfgang Unzicker)

“la più brutta sfida qui giocata negli ultimi dieci anni”
(la stampa moscovita)

Sì, senza dubbio il match del ’58 avrà presentato grosse e numerose sviste da parte dei due campioni sovietici, ma io penso che sia sempre meglio assistere a grosse sviste piuttosto che ad una serie interminabile di insopportabili patte come quelle con cui ci avrebbero tediato, ad esempio, Karpov e Korchnoi in anni più recenti. Le grosse sviste hanno poi spesso motivazioni nascoste, forse perfino in banali ragioni di salute se è vero che in quella primavera moscovita entrambi i giocatori hanno combattuto a lungo con la febbre (ma pare fosse Smyslov a star peggio). E non di rado, non dimentichiamolo, accade nel gioco che una nostra svista ne attiri una immediatamente successiva da parte del nostro avversario.

In ogni modo è indubitabile che in quel mondiale del 1958 assistemmo veramente ad errori pesanti. Ve ne presento qualcuno.

a5

Siamo alla quinta partita del match, che fu una inattesa siciliana, dopo che Botvinnik aveva vinto le due precedenti partite di nero con la Caro Kann.

L’ultima mossa del Nero, eseguita a corto di tempo, è stata 39. … Re6-d6?, un grave errore secondo tutti i commentatori (E.Paoli suggeriva 39. … Tf5). Smyslov ha replicato con 40.Tb6+ Rc5? 41.Rd3!

b5

… e Botvinnik ha abbandonato non potendo opporsi a b4 matto.

Passiamo alla partita numero 18, che fu un’inglese, variante già giocata nelle partite numero 10, 14 e 16.

18

Qui giunti dopo qualche peripezia, Botvinnik optò per 26.Dg5?, tralasciando la necessaria patta per scacco perpetuo che avrebbe avuto con 26.Txe5 Dxc3 27.Te7 Dd4+. Smyslov riuscì a fare di peggio: 26. … Tde8?, mentre (analisi di E.Paoli) dopo 26. … Td2 27.Ae6+ Tf7! 28.Axf7+ Rxf7 il Bianco non avrebbe più potuto evitare il matto.

In “Soviet Chess”, R.G. Wade così scrisse: “Botvinnik had been prepared to resign if Smyslov had played 26. … Rd2!”.

Non fu questo l’ultimo errore del Nero, che successivamente buttò via il pareggio e perse infine al tratto numero 74.

Dobbiamo concludere, a proposito di sviste, accennando anche all’abbaglio più clamoroso di quel match. Ne fu protagonista Botvinnik, il quale dopo 55 mosse della partita numero 15 aveva raggiunto una posizione molto favorevole, quasi vinta, e qui doveva semplicemente fare due mosse in tre minuti prima dell’aggiornamento della stessa.

15
Smyslov-Botvinnik, match 1958, 15a partita, 1-0

Si mise però a fissare questa posizione a lungo, troppo a lungo, finché Stahlberg lo informò che aveva perduto per il tempo. Succede anche questo! Mondiale indecente? Mah!

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