Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

#BerlinCandidates: inizio in bianco e nero

8 min read

(Uberto D.)
Con la mossa inaugurale del presidente armeno Sargsian è iniziato sulla scacchiera il Torneo di Candidati 2018. Vincono Mamedyarov (di Nero), Caruana e Kramnik. Foto, video e interviste direttamente da Berlino.
Le quattro partite sono state eccellenti: vivaci, profonde, interessanti e questa è un’ottima notizia. Meno bene sul fronte della sede di gioco.

[Foto e video di Uberto Delprato ©]

Se il titolo del post può sembrarvi banale (“Andiamo, Uberto, è ovvio che parlando di scacchi i colori sono il bianco e il nero“), il riferimento non è solamente alle 64 caselle e ai pezzi. Ma andiamo con ordine e parliamo di come si presenta la sede di gioco, di come sono andate le partite e, più in generale, di come giocatori, spettatori e giornalisti giudicano l’inizio del torneo

 


 

L’arena di gioco (il “nero”)

Non so se gli organizzatori, nella loro idea di “rinnovare” lo spettacolo che ruota attorno agli scacchi abbiano volutamente pensato a creare una sala di gioco stile “The Cage” del famoso spot Nike di venti anni fa, ma l’effetto è straniante.

La scelta della sede del Torneo, un edificio a sviluppo verticale (un “fienile” come lo ha poco gentilmente descritto un’ospite dell’inaugurazione) , ha avuto come conseguenza la necessità di creare ambienti a diversi livelli, con una sorta di “cortile” interno a offrire continuità visiva.

Candidates 2018 - Aronian - Vertical venue

Come si vede dalla ricostruzione, i Candidati giocano al piano terra della struttura, mentre gli spettatori li guardano dai ballatoi del secondo e del terzo piano. Solamente nei primi 15 minuti di gioco fotografi e giornalisti possono circolare negli spazi attorno alle scacchiere, mentre per il resto delle partite nessuno può farlo.

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Questo è l’effetto pratico: una ambiente molto scuro, in bianco e nero, appunto, dove l’illuminazione è concentrata solamente sui tavoli di gioco, distanti e separati tra di loro. Gli spettatori che osservano dall’alto sono una sicura novità: non tutti i giocatori lo hanno apprezzato.

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Questa la migliore vista che uno spettatore può avere: da una distanza di circa 7 metri e con una prospettiva talmente inusuale che è praticamente impossibile analizzare la posizione. Giudizio personale molto negativo.

Il tutto è anche peggiorato dal fatto che al ballatoio per gli spettatori non ci sono schermi a mostrare le partite, quindi è letteralmente impossibile seguirle tutte (e tablet e cellulari sono ovviamente vietati), visto che le scacchiere sono molto distanti tra loro. Come se non bastasse, le partite si possono seguire solamente stando in piedi e appoggiandosi alla balaustra: non ci sono sedie o poltroncine, quindi è impossibile immaginare di seguire tutta la giornata di gioco. Altro voto negativo.

Candidates 2018 - R1, 1° ballatoio

Al secondo ballatoio (quello riservato ai VIP) le cose dovrebbero essere migliori (non essendo io un VIP non ho potuto verificare), ma la distanza dalle scacchiere aumenta. Viene da chiedersi perché un appassionato dovrebbe pagare più di 300 Euro per essere costretto a seguire le partite su uno schermo televisivo.

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Non credo ci sia bisogno di andare a Berlino per vedere le partite in questo modo, no?

La prima sistemazione accettabile per gli spettatori è al quarto piano, ma… vi ho già detto che per muoversi tra i piani si usano scale strette e ripide? No? Be’ adesso lo sapete anche voi e potrete capire, di nuovo, che non viene molta voglia di andare in giro (anche se il vostro cronista lo ha dovuto fare, chiaramente). Al quarto piano c’è l’area per le conferenze stampa, un’area con commentatori dal vivo (in tedesco) e uno spazio con scacchiere e una macchinetta con merendine e caffè. Perché ve lo dico? Perchè in tutta la struttura (inclusi gli spazi per i media) non c’è un bar o uno spazio con qualche genere conforto, L’unica cosa che non manca è l’acqua, offerta ovviamente dallo sponsor Isklar.

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Qui ci sono schermi con le posizioni e immagini dal vivo, ma non si vedono i giocatori. Però, almeno, ci sono molti appassionati e si possono analizzare assieme le partite. Qualcosa che comunque, secondo me, non può valere i circa 40 Euro del biglietto.

Tutto negativo quindi? Aspettate di vedere gli spazi per giornalisti e fotografi.

Candidates 2018 - Spazi per i media al 5° piano

Se non è tutto negativo, diciamo che il grande merito è dei giocatori e dei commentatori che hanno svolto un lavoro eccellente: partite di alto livello e commenti (mi dicono) di grande interesse da parte di Judit Polgar e Yannick Pelletier.

Ma qualcosa di positivo c’è? Be’, l’atmosfera tra gli appassionati è come sempre molto positiva ed è un piacere analizzare e commentare con scacchisti di altre nazioni, avendo come lingua comune la bellezza del gioco. Questo sì che è impagabile. Come fare questi incontri:

Candidates 2018 - Jussupov

Molti avranno riconosciuto in questo bianco signore il GM Artur Jussupov, da anni trasferitosi in Germania e che è un grande insegnante per le giovani speranze tedesche.

Dopo avervi raccontato l’esperienza dal punto di vista degli spettatori e dei media, vedremo dopo cosa ne pensano i giocatori, ai quali è stata posta sempre la domanda di come giudicano le condizioni di gioco.


Il primo turno (il “bianco”)

Come ho detto, il primo del torneo è stato brillante: quattro partite interessanti e non banali, con 3 risultati decisivi e una sola patta nella partita in realtà più eccitante. Bravi a tutti.

Non mi dilungherò in questo post sull’analisi delle partite, ma la novità teorica di Aronian all’ottava mossa (8. h4) e le selvagge complicazioni tattiche che Ding Liren ha padroneggiato benissimo sono state secondo me la cosa più significativa.

Candidates 2018 - R1, Risultati

Ecco il mio riassunto nella breve diretta su Facebook che ho pubblicato ieri.

Condivido con voi anche qualche foto scattata a inizio turno.

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I giocatori hanno poi commentato le loro partite nelle conferenze stampa. Chi più chi meno, sono tutti entrati nei dettagli delle partite (impressionante l’analisi tra Kramnik e Grischuk) e su come le hanno vissuto dal punto di vista emotivo (Mamedyarov è stato uno dei secondi di Karjakin nel mondiale di New York, quindi la partita è stata doppiamente complicata per entrambi).

A parte le ovvie considerazione sulle chances di vittoria “matematicamente migliorate oggi” (Kramnik) o “stamattina ero più ottimista” (Karjakin), tutti hanno sottolineato come il torneo sia molto lungo e il primo turno non garantisca nulla. Mamedyarov ha detto che qualcosa si potrà dire solamente al decimo turno (su 14), mentre Karjakin ha ricordato come nel torneo dei Candidati 2014 a Khanty-Mansiysk aveva iniziato molto male, ma poi era risalito in classifica fino a contendersi la vittoria fino all’ultimo turno.


I problemi della sede di gioco (il “nero”)

E veniamo alla parte più delicata della prima giornata: le critiche, a volte aspre, rivolte agli organizzatori da parte dei giocatori. Se molti di loro hanno risposto genericamente alla domanda di come giudicassero l’organizzazione e la sede di gioco, i tre giocatori russi sono stati molto diretti, sollevando critiche precise. Ma ancora di più ha fatto Mamedyarov, rivelando un clamoroso errore successo durante la sua partita.

Cominciamo da Kramnik, che ha confermato quello che tutti hanno dichiarato: la sede di gioco è molto rumorosa. Non è sorprendente, visto che la struttura a “pozzo” non può che amplificare ogni rumore che accade a ogni livello. E di rumori ce ne sono tanti, a partire da quello delle porte di accesso ai vari livelli che, trattandosi in fin dei conti di una struttura industriale, sono porte di sicurezza, progettate per chiudersi sbattendo: ecco, immaginate questo tipo rumore più volte al minuto, quando gli spettatori entrano e escono. A metà turno è stato messo un inserviente a controllare che le porte si chiudessero senza rumore, ma parte del danno era già stato fatto. E poi i semplici bisbiglii degli spettatori arrivano ai giocatori come un rumore di fondo continuo, per non parlare della scadente insonorizzazione della sala di gioco anche rispetto agli ambienti contigui (biglietteria, foyer e guardaroba): io stesso durante la sessione fotografica sentivo gente parlare in russo ad alta voce dall’altra parte delle leggere pareti o, in qualche caso, dei tendaggi di separazione.

Grischuk ha aggiunto anche altre lamentele (“Non c’è neanche l’acqua nelle toilettes“), pur premettendo che non sono state le condizioni di gioco la ragione della sua sconfitta.

Karjakin, durante l’ultima conferenza stampa della giornata, c’è andato giù ancora più pesantemente: “Non mi piace nulla di come è stato organizzato questo torneo: l’hotel, la sede di gioco e le condizioni di gioco, con molto rumore“. Anche lui ha precisato che la sua sconfitta è dovuta ad altre ragioni (ha dato la colpa a non aver visto 28. … Tb5), ma ormai il sasso era stato tirato. Potete seguire questa parte della Conferenza Stampa per come l’ho registrata.

Ma quello che ha denunciato Mamedyarov è ancora più clamoroso: a partita ancora in svolgimento, sugli schermi nell’area di gioco è comparsa la diretta del commento di Judit Polgar proprio alla partita Karjakin-Mamedyarov!! Ha precisato che non stava dimostrando come vincere o pattare, ma l’errore è clamoroso e francamente inaccettabile. Gli attuali organizzatori del ciclo mondiale non hanno mai brillato per la qualità del loro sito web o delle dirette (anche ieri il collegamento è saltato), ma mostrare i commenti a una partita in gioco proprio nella sala di gioco è inaudito. E pensare che è obbligatorio lasciare i propri cellulari in appositi box all’ingresso dell’area riservata ai giocatori (niente Yondr?).

Sicuramente gli organizzatori prenderanno contromisure e, come Mamedyarov stesso ha dichiarato, non c’è stato nessun danno, ma immagino (anzi, spero!) sarà stata una notte di lunghe discussioni tra gli organizzatori.

Concludo riproponendovi un altro breve video che ho registrato ieri a fine giornata e che, insieme ad altri,è disponibile sulla pagina Facebook del blog.


Considerazioni finali

Una sola certezza: gli scacchi sono in grado di superare tutto e brillare di luce propria. La qualità delle partite ha compensato le molte magagne organizzative, ma se si vuole promuovere il gioco, attrarre spettatori e creare uno spettacolo interessante non basta dichiararlo e fare proclami. Un po’ di sana umiltà e considerazione per i giocatori, gli spettatori, i media, le città ospitanti e gli sponsor è necessaria. Non basta riservare ai VIP  un piano di un vecchio edificio industriale per creare un evento di successo.

Forza, ci aspettiamo dei correttivi significativi a partire da oggi: anche se nulla potrà essere fatto per cambiare l’acustica della Kühlhaus, molto si può fare per migliorare le condizioni di gioco.

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1 thought on “#BerlinCandidates: inizio in bianco e nero

  1. Tried the organisers a low budget setup with high return on investment?

    Sperimentato gli organizzatori una configurazione a basso budget con un alto ritorno sull’ investimento?
    Sabina

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