Uno Scacchista

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Fra Morozevich e Murzin

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(Riccardo M.)
Perché crescono i campioni in Russia? E’ vero, la base dei giocatori è vastissima. Ma una delle altre possibili risposte è, a mio parere, questa: perché in Russia si pensa e lavora diversamente da altre nazioni (come l’Italia) dove i migliori giocatori, giovani o meno, s’incontrano troppo fra di loro e con i pari livello stranieri, mentre la grande base dei dilettanti, in specie i ragazzi, non vede un maestro se non nei corsi a pagamento.

In Russia, viceversa, non si lesina di dare a promettenti bambini l’aiuto concreto e l’opportunità di partecipare a fortissimi tornei dove possono incontrare, conoscere  e parlare anche con degli “over 2700” connazionali o di tutto il mondo. Contemporaneamente, in Russia ci sono grandi maestri di chiara fama, magari non più ai loro massimi livelli, che fanno da polo di attrazione e da traino per tanti ragazzi in altri tornei, minori ma di largo successo.

Ecco due esempi per le due diverse tipologie.

Il primo: all’Aeroflot Open in corso a Mosca dal 19 febbraio sono presenti circa una settantina di forti GM, con in primo piano la coppia cinese Wei Yi e Wang Hao e la coppia di casa Fedoseev e Dubov. Ma è presente anche un bambino terribile, il campione mondiale under 12 Volodar Murzin  (nella foto sotto il titolo), del quale probabilmente sentiremo molto parlare fra qualche anno.


Il secondo: a 100 Km a sud di Mosca, nella storica cittadina di Serpukhov, sede del bel monastero medioevale Vysotsky fondato nel 1374 dal principe Vladimir il Coraggioso, si è giocato in questi giorni un torneo “Rapid” (10 minuti + 5”) che ha visto la partecipazione di 103 giocatori di ogni livello. Quasi i due terzi dei partecipanti erano sotto la soglia dei 2000 punti Elo, quindi tutti dilettanti, piccoli e senatori, che hanno avuto l’opportunità di vedere in azione, e magari di affrontare, alcuni grandi nomi dello scacchismo russo, fra i quali l’insegnante di scacchi di Chelyabinsk, il GM Pavel Ponkratov (un 2714!), poi l’estroso asso Alexander Morozevich, il quale una decina di anni fa andò vicino alla mitica soglia dei 2800 punti Elo, e il glorioso settantenne Yuri Balashov, che fu oro olimpico sovietico nel 1980.

Insomma, Volodar Murzin è stato iscritto al torneo di Mosca, mica a quello di Serpukhov, pur essendo il ragazzino già considerato un fenomeno nel gioco “Rapid”.

Murzin a Serpukhov poteva entrare nell’alta classifica, a Mosca viceversa deve soffrire per evitare la bassa classifica. Ma, perbacco, la seconda via è quella vincente, e troppo spesso e troppe volte in Occidente sfugge questa banale verità!

E passiamo ora, per entrambe le manifestazioni, a brevi note di cronaca.

A Serpukhov si è imposto Morozevich con un convincente 8 su 9 (8 vittorie e una sconfitta al 5° turno con Jakov Geller), davanti a Ponkratov e allo stesso Geller. Ma i bambini non hanno mancato di piantare la loro bandierina, e in particolare mi piace segnalare il piccolo Maxim Chertkov, di Kolomna, classe 2009 (10 anni!) ed appena 1707 punti Elo, che si è classificato 11° p.m. con un apprezzabile 6 su 9!

A Mosca c’è stato invece un avvio col brivido, a causa di un allarme-bomba, rivelatosi poi falso, che durante il primo turno ha coinvolto l’enorme Hotel Cosmos di Prospekt Mira, nella zona nord della capitale, e che ha costretto gli ospiti ad una precipitosa fuga dallo stesso (perfino in camicia sotto temperature gelide!). Il risultato è stato l’annullamento delle partite in corso e la riprogrammazione del primo turno al giorno successivo; ciò ha anche obbligato giocatori e organizzatori ad un doppio turno per mantenere il numero previsto di turni nelle giornate programmate.

Dopo sette turni conducono l’indiano Sasikiran (che era a 5,5 su 6 ma è stato battuto ieri da Martirosyan), lo stesso armeno Martirosyan e l’estone Kulaots.

Qui a Mosca sta giocando e facendo, appunto, preziosa esperienza, la giovanissima grande promessa dello scacchismo russo Volodar Murzin, un dodicenne che a fine maggio potremo vedere in azione anche in Italia, all’8° Open del Salento di Gallipoli.

Murzin, classe 2006, Elo 2337, titolo di Maestro FIDE, ha avuto un “bye” al primo turno, ha perso al secondo con un GM molto in palla, Maksim Chigaev (che è a 5 punti su 7). Poi ha lottato alla pari, fermandoli sulla patta, prima con l’uzbeko Nodirbek Yakubboev (2569), 64 mosse con varie occasioni da Volodar perdute per sferrare il colpo da KO, poi in 48 mosse con il connazionale GM Daniil Yuffa (2578), contro il quale pure è andato vicino al punto pieno, e in 66 mosse con il forte GM azèro Eltaj Safarli (2681), in una partita sempre equilibrata e precisa che ha messo in luce le buone qualità tecniche del promettente ragazzino. L’essere stato ad un passo dal vincere, alla sua età, contro navigati GM e l’essersi battuto così a viso aperto per ore deve indubbiamente aver pesato sulla freschezza e il morale di Murzin, che al sesto turno ha ceduto il punto intero, dopo un’altra maratona, al GM kazako Rinat Jumabayev (2604), in una partita che per 50 mosse è stata incertissima. Pazienza: è questa, come detto, tutta esperienza. E il gioco aperto, combattivo e privo di compromessi di Volodar Murzin attesta che lui è sulla strada giusta per crescere; deve intanto per prima cosa imparare a concretizzare i vantaggi. Mi giunge, in tempo per la chiusura di questo articolo, la notizia di un quarto buon pareggio di Volodar nel turno 7°, con un altro GM emergente, il cinese Liu Yan. Bravo!

Il settimo turno ci ha portato un’altra sorpresa, clamorosa, ma non l’anticipiamo a chi non se n’è accorto seguendo il torneo, così ve ne parlerà più ampiamente Uberto qui fra qualche giorno. E torniamo al nostro giovanotto, il polo di questo post.

Volodar Murzin è di Nizhny Tagil, nella regione dei monti Urali. Sui siti russi potete già trovare la sua storia, leggere che il piccolo si è cimentato in vari sport (judo, calcio, atletica), finché il nonno non ha provato ad insegnargli gli scacchi. E nel 2014, quando aveva 8 anni, Volodar ha saputo sbaragliare tutti i bambini nel “Memorial Levitsky”, vincendo con un eloquente 9 su 9!  Nell’estate del 2017 ha vinto a Minsk il Campionato del mondo “Rapid” under 12, superando 625 bambini di 25 diverse nazioni. Oggi la sua famiglia si è trasferita a Chimki, nella regione di Mosca.

Ora mamma Ekaterina e papà Artur (che hanno altre 4 figlie: Rimma, Adeline, Ruzanna e Agatha) credono davvero in lui e il ragazzino, come scrive Vladimir Vakhrutdinov su kavkaz-chess.ru, sogna di emulare i suoi campioni preferiti: Carlsen, Grischuk e Nakamura.

Buona fortuna, Volodar!

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