Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Per fiero campo correva il Cammello

2 min read

(Riccardo M.)
Una leggenda narra che i saggi indiani che inventarono il gioco degli scacchi avessero posto accanto al Re e al Vizir (la Regina) prima gli Elefanti, poi due Cammelli e i due Cavalli e infine due prodi guerrieri. La scacchiera era formata in origine da cento caselle (10×10) e per essa correva il Cammello, recando scompiglio nelle fila nemiche: “per fiero campo scendendo e correndo il Cammello passava” (Firdusi, “Il Libro dei Re”, anno ca. 1000 a.C.).

Firdusi, il Paradisiaco

“…. E pur due v’eran Cammelli presso agli Elefanti
In piedi, e vi sedean due valorosi
Di nobile consiglio ….
(Firdusi, canto XXXVI)

Dobbiamo all’orientalista inglese Thomas Hyde (1636-1703) molte informazioni sugli antichi giochi di quelle regioni ed anche i primi disegni originali di quei pezzi degli scacchi. La sua opera “De ludis orientalibus” è una pietra miliare sul tema. Vi si legge alla pag. 59: “Una scacchiera assai preziosa ed artistica, ed in pari tempo antichissima, è quella che io possiedo come mia personale proprietà, recatami dall’India dal nobiluomo signor Dan Shelton, commerciante nelle Indie Orientali. Egli mi donò la scacchiera, e tre tipi di scacchi adoperati in India dai principi e dai nobili. …..Essi sono in avorio, curiosamente lavorato”. E alla pagina 107 c’è il disegno del Cammello.

Nel passaggio del gioco dall’Asia all’Europa sparì il Cammello. Lo riesumò nel secolo XIV Tamerlano, il condottiero turco-mongolo che fu imperatore di Samarcanda, inserendo nella sua grande scacchiera un pezzo di nome “Gjamal”, o “Jamal”, che appunto in arabo significa Cammello.

IL Cammello era indicato nei diagrammi con una testa di cavallo volta verso sinistra, ed era annotato con una “K”, che è l’iniziale del nome greco καμήλα da cui derivò il latino camelus. Muoveva “lungo la diagonale di un rettangolo di due caselle per quattro”.

Due “cammelli-alfieri” (set di bronzo inizio 20° secolo), da un articolo di Rodolfo Pozzi per CCI Italia “Il Cammello-Alfiere negli scacchi della Mongolia”

Chissà gli storici del XXX secolo come parleranno dell’evolversi del gioco, della scacchiera e dei suoi pezzi? Per il momento immaginiamo soltanto che un tempo “per fiero campo correva il Cammello” e che più tardi prese a galoppare lontano, in un deserto sconosciuto, fuggendo senza più fermarsi e sparendo all’orizzonte di un rosso tramonto di un anno indefinito.

Quando tornerà tra noi καμήλα ?

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6 thoughts on “Per fiero campo correva il Cammello

  1. Estimado amigo.

    Lo veo todo muy interesante porque me gusta mucho la historia del ajedrez !

    Saludos cordiales,

    José María Gutiérrez Dopino

  2. Fabio, grazie anche a te.
    Considero i vostri complimenti estesi a tutta la redazione, in particolare ad Uberto, che lavora sovente fino a notte fonda (ma con soddisfazione) per rendere il Blog sempre più completo e vario nei temi e nello stesso tempo approfondito, nei limiti del possibile, sui dettagli.

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