Uno Scacchista

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La tecnica dei Grandi Maestri (33/1) – Andor Lilienthal

3 min read

Andor Lilienthal a Barcellona nel 1933

(del MI Federico Manca)
Andor Lilienthal (Mosca 1911 – Budapest 2010) è stato un Grande Maestro ungherese sovietico di origine ebraica. Forse uno dei più importanti giocatori ungheresi. Stando a quello che scrive il “Dizionario Enciclopedico degli Scacchi” di Chicco e Porreca, Lilienthal deve essere considerato sovietico. La cosa però suona un po’ strana.

Infatti, nato a Mosca nel 1911 ma da genitori ungheresi, si trasferì ad appena due anni in Ungheria dove mosse i suoi primi passi scacchistici. E solo nel 1935 decise di ritornare a vivere in Unione Sovietica dove rimase fino al 1976, per poi tornare a Budapest, città dove visse fino alla sua morte avvenuta nel 2010. Ho deciso quindi di proporre una breve selezione di partite di questo campione ungherese-sovietico.


Andor Lilienthal – Saviely Tartakower
Parigi, 1930
(Commenti del MI Federico Manca)

Lilienthal contro Tartakower a Sitges (Spagna) nel 1934

Lilienthal ha giocato tre Olimpiadi e sempre con la Nazionale Ungherese. Giocò nelle Olimpiadi di Folkestone del 1933, nelle Olimpiadi di Varsavia del 1935 e nelle Olimpiadi di Stoccolma del 1937 (in prima scacchiera), vincendo la medaglia d’oro individuale nelle sue prime due olimpiadi. Nel 1937 l’Ungheria ottenne una prestigiosa medaglia di argento dietro solo agli Stati Uniti, e Lilienthal giocando in prima scacchiera ottenne il punteggio di 12 su 17 partite giocate.

Andor Lilienthal – Frank James Marshall
Olimpiadi di Varsavia, 18 agosto 1935
(Commenti del MI Federico Manca)


Contro l’italiano Mario Monticelli, Lilienthal corre notevoli rischi, ma grazie a complicazioni tattiche fa perdere la giusta via al suo forte avversario.

Mario Monticelli – Andor Lilienthal
Olimpiadi di Varsavia, 20 agosto 1935
(Commenti del MI Federico Manca)


La squadra ungherese alle Olimpiadi di Varsavia del 1935 (Mirosława Litmanowicz)

La forza di Lilienthal si doveva, oltre che a una grande tecnica, anche ad una visione tattica notevole. Ecco un esempio.

Vasja Pirc – Andor Lilienthal
Olimpiadi di Varsavia, 24 agosto 1935
(Commenti del MI Federico Manca)


Notevole la conclusione nella partita contro il forte Makogonov.

Andor Lilienthal – Vladimir Andreevich Makogonov
Mosca, gennaio 1936, Finale del 4° Campionato dei Sindacati
(Commenti del MI Federico Manca)


Hollander, Euwe, Kmoch, Lilienthal e Capablanca al torneo di Hastings 1935 (vinto da Euwe)

Lilienthal è famoso sopratutto per la seguente partita, giocata contro uno dei giocatori più difficili da battere di tutti i tempi.

Andor Lilienthal – Jose Raul Capablanca
Hastings, 1 gennaio 1935
(Commenti del MI Federico Manca)

Questa partita farà venire in mente al giocatore esperto anche un altro famoso incontro. Sapete a quale partita mi sto riferendo?


Mihail Tal – Hans Joachim Hecht
Olimpiadi di Varna, 6 ottobre 1962
(Commenti del MI Federico Manca)

Sicuramente avete pensato a questa partita del grande Mihail Tal. In questa occasione il campione lettone probabilmente si ricordava inconsciamente della partita di Lilienthal.


Per molti il suo nome è indissolubilmente legato alla fantastica mossa giocata contro Capablanca. Sembra che quando Bobby Fischer notò Lilienthal tra il pubblico al suo match di ritorno del 1992 contro Boris Spassky, lo salutò con l’osservazione “Il pedone e5 prende in f6“.

Domani riprenderemo la rassegna di partite selezionate di Lilienthal entrando nel periodo d’oro della sua carriera: gli anni ’40.

(1. continua)

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3 thoughts on “La tecnica dei Grandi Maestri (33/1) – Andor Lilienthal

  1. Olte al bell’aneddoto del saluto di Fischer, ne ricordavo un altro, ma non sono riuscito, pur cercando, a ritrovarne la fonte, e quindi non ho conferme della sua storicità, anche se dubito che sia frutto della mia fantasia. L’avrebbe raccontato lo stesso Capablanca, più o meno così: “Mentre Lilienthal era intento a riflettere, prima di fare e5xf6, osservando la posizione mi accorsi dellla possibilità del sacrificio di Donna. Alzai allora lo sguardo su Lilienthal. Dopo un po’ vidi un sorriso quasi impercettibile disegnarsi sul suo viso rivolto verso la scacchiera. Capii allora che avevo perso”. Lei, maestro Manca, ne ha mai sentito parlare? Complimenti per gli articoli. Tristano Gargiulo

  2. La ringrazio per aver apprezzato l’articolo! Si L’aneddoto da lei citato l’ho letto pure io nel libro completo degli scacchi di Chicco Porreca.

    1. Grazie anche per aver risolto una questione per me annosa! Mai avrei pensato di guardare nel Libro completo degli scacchi.

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