Sono come Sozin
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(Riccardo M)
Non sono diventato un grande maestro solo per un piccolo dettaglio, quello che qui vi mostro e che una volta a me mostrò Sozin.
Sozin, chi era costui? Era una linea d’attacco contro la Siciliana, altrimenti detta “Velimirovic”? O era quello del “contrattacco Sozin nella difesa di Merano”? O quell’altro che scrisse “Combinazioni e trappole” (“Kombinatzii i lovuschki”, Leningrado 1929)?
No, o meglio: non solo. Veniamin Innokentjevic Sozin (1896-1956) è quel giocatore sovietico che ammise una volta di rimanere ogni tanto vittima di quella che possiamo chiamare la “immagine residua”.
Di cosa si tratta? Negli scacchi l’immagine residua è quella figura dovuta all’azione così forte di un pezzo o di più pezzi tale da persistere immutata nella nostra mente anche quando certe condizioni sulla scacchiera sono nel frattempo mutate o possono da un momento all’altro mutare.
L’immagine residua quindi ci porta sovente (o prova a portarci) terribilmente fuori via. La differenza fra Sozin e me è che a lui questo abbaglio capitava ogni tanto, a me quasi in tutte le partite: un piccolo dettaglio, come vi dicevo, ma discriminante.
Osservate la posizione del diagramma:

L’aspetto qui più evidente è che il nero non può alzare la torre in d7 a difesa del pedone e7 o per sottrarsi all’inchiodatura, altrimenti si piglia il matto in g8.
Di conseguenza Sozin, che avrebbe vinto comodamente con la semplice 26.Te1, è indotto, da questa “immagine residua”, a prendersi con l’alfiere il pedone e7, alfiere che né il Re né la Donna potrebbero ovviamente catturare.
L’immagine sbagliata è data dalla visione residua del matto di Donna nella casa g8, e, contemporaneamente, dall’occupazione della casa e7.
Insomma, ecco che Sozin gioca 26.Axe7?? …. e resta letteralmente di sasso dopo 26….Td7. Eh, purtroppo non c’è più nessun matto: il Re Nero ora trova salvezza nella casa e7.
Veniamin Sozin non vincerà più questa partita, che terminerà patta, e giungerà solo terzultimo nel Campionato Sovietico del 1931. In compenso si toglierà una bella soddisfazione: quella di battere il neo-campione e dominatore del torneo, un certo Botvinnik.
Di questa gara di quasi 85 anni fa vi mostriamo il “residuo” tabellone: