Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

[R] Wilhelm Steinitz b. Isidor Gunsberg

4 min read
R I S T A M P A (*)

(Riccardo M.)
Mica è stato tanto facile per il grande Steinitz, che da almeno due decenni era numero uno al mondo, superare a New York l’ungherese (era nato a Pest il primo novembre del 1854) Isidor Gunsberg per il titolo mondiale nel 1890-91! I pronostici lo davano per super-favorito, eppure dopo 5 partite era in vantaggio Gunsberg (che aveva vinto la partita numero 4 e la 5).

Del resto negli anni Ottanta del diciannovesimo secolo di vittorie e piazzamenti in torneo Gunsberg ne ottenne in abbondanza e nel 1890 pattò (11,5-11,5) il match di L’Avana con il russo Michail Chigorin, che era considerato l’anti-Steinitz per eccellenza. Qualcuno ha calcolato per Gunsberg, sulla base dei suoi risultati, un punteggio Elo virtuale massimo intorno ai 2740 punti. Niente male (se vero), che volete di più? Gunsberg era a quel tempo lo sfidante più temuto e accreditato da tutti, eppure la storiografia scacchistica successiva lo ha sempre un po’ ingiustamente sottovalutato.

Ma con la settima partita, che Steinitz vinse alla grande, il match di New York ebbe il punto di svolta e il boemo concluse con il punteggio di 6 vittorie a 4 e 9 patte, quindi con 2 punti di vantaggio (per l’epoca non molti, in effetti).

Eccola, la settima partita, con il diagramma che mostra la posizione dopo il ventunesimo tratto del nero.

steinitz-gunsberg-new-your-1890-91
Steinitz-Gunsberg, New York 1890/91

22. Txf6! gxf6 (se 22. … Dxf6 23.d7 Ted8 24.Dxa8 Txa8 25.Tc8+ Dd8 26.Txa8 Dxa8 27.Ae7 e vince) 23.d7 Tg8 24.dxe5 Tg5 25.Dxa8 Dxa8 26.Tc8+ Tg8 27.Txa8 Txa8 28.e6 1-0

Nonostante tutto, e nonostante questo combattuto match mondiale, Isidor Gunsberg restò famoso, più che altro, per essere stato per quasi 30 anni consecutivi il redattore della rubrica di scacchi sul “Daily Telegraph”. E sapete perché invece è famoso Steinitz? Beh, per …. (lasciatemi scherzare) aver avuto la fortuna di portare lo stesso cognome di un celeberrimo circolo di scacchi romano di fine Novecento ed oltre (ed oggi in fase di rilancio!).

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Isidor Gunsberg

Parliamo un poco di Gunsberg.

Isidor Gunsberg, il “Mephisto” degli scacchi, seguì da bambino la famiglia in giro per l’Europa (il padre era un mercante ebreo) e a 13 anni imparò il gioco a Parigi, al Café de la Regence, dove poi avrebbe fatto il barista. A 25 anni decise di diventare giocatore professionista. Nel 1876 si trasferì a Londra, dove nel 1879 sposò Jane Isaacs: ebbero sei figli. Nel 1886 sconfisse a Londra Henry Bird (6,5-2,5) e nel 1887 Joseph Henry Blackburne (8-5). Nel 1888 batté sia Francis Lee  (4-1) sia James Mortimer (4,5-0,5) e nel 1889 (quando vinse il torneo di Londra con p.8 su 9) di nuovo Henry Bird (3-2). Nel 1891 morì Jane e Isidor si risposò nel 1893 con Miriam Clarke, dalla quale ebbe altre due figlie. Anche Miriam morì giovane e lui si risposò per la terza volta nel 1898, con Agnes Jane Ramage, che invece gli sopravvisse. Nel 1908 divenne cittadino britannico.

Isidor Gunsberg ancora era attivo nel 1911, quando in Italia partecipò al torneo di Sanremo, dove fu 6° con 5,5 punti su 9 (vinse lo svizzero Fahrni, ma lui aveva già 57 anni).

Una stranezza di quel match mondiale di New York ’90-‘91: nella diciannovesima e ultima partita fu siglata la patta, che a Steinitz era sufficiente per vincere il match. Ma Gunsberg propose di continuarla amichevolmente, “fuori gara” e con una piccola posta. Steinitz accettò e la vinse.

Siegbert Tarrasch avrebbe scritto sulla Deutsche Schachzeitung che Gunsberg era stato il primo giocatore a dimostrare che Steinitz poteva essere sconfitto e aggiunse che in quel match, giocato a New York fra il 9 dicembre 1890 e il 22 gennaio 1891, al giocatore ungherese (4 vinte, 6 perse, 9 patte) mancarono soltanto un po’ di cattiveria e di concretezza in attacco. marienbad-1925

E qui sopra, invece, siamo balzati nel 1925 a Marienbad. Riconoscete Gunsberg (quella volta solo giornalista)? E riconoscete i due co-vincitori di quel torneo, cioè Nimzowitch e Rubinstein?

Ho accennato a Mephisto, l’automa di Gumpel del quale abbiamo già parlato in altro post e dietro il quale si celava Isidor Gunsberg (gli era facile perché piccolo di corporatura). Nella sua “Storiascacchi” Claudio Sericano ricorda un curioso particolare: “nel 1879 Mephisto (Gunsberg) fece una trionfale tournée, vincendo tutte le partite, eccetto quelle con le signore, nelle quali, dopo aver raggiunto una posizione vincente, si faceva battere”.

Michail Chigorin disse che la qualità principale di Gunsberg era quella di creare degli intelligenti piani difensivi; in anni in cui andavano alla grande gambetti e attacchi senza paura, le sue caratteristiche fanno pensare ad un precursore del gioco moderno.

Se vi va di leggere qualcosa di più sul match Steinitz-Gunsberg, potete consultare questo sito. Isidor Arthur Gunsberg si spense a Londra il 2 maggio del 1930, a seguito di un’insufficienza cardiaca.


(*) La presente è la versione ampliata e aggiornata del post già pubblicato su questo Blog in data 3.3.2017.

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