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Koneru Humpy vince la Cairns Cup 2020

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(UnoScacchista)
L’indiana Koneru Humpy continua a dimostrare di essere veramente in grande forma: dopo aver vinto in solitaria la tappa del Grand Prix femminile di Skolkovo, aver vinto assieme alla Kosteniuk (prima per spareggio) e alla Goryachkina la tappa del Grand Prix femminile di Monaco e aver vinto il titolo di Campionessa del Mondo Rapid a Mosca, l’indiana vince anche la seconda edizione della Cairns Cup.

[Le foto sono di Crystal Fuller, prese dalla pagina ufifciale del torneo]

La manifestazione, che si è svolta a Saint Louis (USA) dal 7 al 16 febbraio, è l’equivalente femminile della Sinquefield Cup e prende il suo nome dalla moglie di Rex Sinquefield, Jeanne Cairns. La prima edizione, giocata nel 2019 e vinta da Valentina Gunina, fu un bel torneo ma quest’anno i miliardari statunitensi hanno fatto le cose davvero in grande, organizzando il torneo femminile con l’Elo medio più alto della storia.

Nella foto da sisnistra: Alexandra Kosteniuk, Harika Dronovalli, Mariya Muzichuk, Jeanne Cairns, Carissa Yip, Nana Dzagnidze, Kateryna Lagno, Konery Humpy, Irina Krush, Ju Wenjun e Valentina Gunina

In effetti, delle primissime della classifica mancavano solamente Aleksandra Goryachkina e Anna Muzychuk, ma per il resto c’era veramente la crème de la crème: la Campionessa del Mondo Ju Wenjun, le indiane Koneru Humpy e Harika Dronovalli, l’ucraina Mariya Muzychuk, la georgiana Nana Dzagnidze, le russe Kateryna Lagno, Alexandra Kosteniuk e Valentina Gunina, Ovviamente hanno partecipato anche due giocatrici statunitensi, la 7 volte campionessa USA Irina Krush e una giovanissima promessa, la sedicenne Carissa Yip.

Il torneo è stato molto vivace, con un susseguirsi di risultati inaspettati e molti cambi al vertice. Ecco la classifica finale.

Come si può vedere, nessuna delle giocatrici è rimasta imbattuta e ci sono molte vittorie ottenute dalle giocatrici in basso nella classifica contro le prime arrivate. Ci sono state partite interessanti e ve ne mostrerò qualcuna, oltre a una bellissima combinazione di Valentina Gunina.

Il primo commento va ovviamente alla vincitrice, Koneru Humpy. Come ha detto Anand congratulandosi con lei per la vittoria, le mosse le riescono bene e con naturalezza. Il suo gioco, sempre armonioso, le ha fruttato quattro vittorie anche grazie alla sua ottima tecnica in finale. In particolare la vittoria contro la Kosteniuk, decisiva per la classifica, è arrivata dopo un finale di Cavalli e pedoni che poteva tranquillamente finire patto. Come ciliegina sulla torta, con i risultati di questo torneo Koneru Humpy è adesso la numero 2 al mondo, dietro a Hou Yifan ma davanti a entrambe le contendenti del recente match mondiale.

Vi presento la sua vittoria contro Nana Dzagnidze, anche per mostrarvi una risorsa inaspettata che avrebbe potuto dare la patta alla georgiana in una posizione apparentemente disperata.


Ju Wenjun, arrivata a Saint Louis solo un paio di giorni prima che scattasse il blocco dei voli dalla Cina a causa dell’epidemia di Coronavirus, ha iniziato lentamente e, nonostante un gioco non irreprensibile in apertura, si è portata in testa alla classifica grazie a una bella vittoria su Kateryna Lagno al 5° turno.


La cinese avrebbe probabilmente vinto il torneo se non fosse inciampata al penultimo turno sull’ostacolo rappresentato dalla sedicenne Carissa Yip. La giovane statunitense, che ha cominciato con un deprimente AUDI (quattro zeri di fila), ha chiuso con un eccellente 4 su 5, risultato impreziosito dalla vittoria che riporto qui sotto.

Ju Wenjun abbandona!

La vittoria della Yip (soprannominata subito Caissa Yip dai commentatori statunitensi) mi rende molto contento, visto che il primo post in assoluto del blog era proprio dedicato a una combinazione vincente dell’allora dodicenne Carissa. Il titolo era “Yip, Yip, Hurrà!” e vi invito a guardare cosa era già in grado di trovare sulla scacchiera una ragazzina della quale anche Garry Kasparov parla molto bene.


All’ultimo turno, la Ju Wenjun ha poi recuperato il secondo posto battendo la Kosteniuk e completando il suo personale strike contro le russe: 3 partite, 3 vittorie. Che sia davvero la Goryachkina l’unica speranza russa di sconfiggere la campionessa del Mondo?

Una partita veramente di classe da parte della Campionessa del Mondo.


Detto rapidamente di Mariya Muzychik e di Nana Dzagnidze, che sono partite molto bene ma che hanno finito in calando, di Harika Dronovalli (sotto antibiotici per tutto il torneo) e Kateryna Lagno (“Il mio torneo è stato più una vacanza dai quattro figli”) e di Irina Krush, che solo all’ultimo turno è riuscita a vincere una partita dopo aver giocato tutt’altro che male per tutto il torneo, non posso non spendere due parole per Valentina Gunina.

La vincitrice dell’anno scorso è famosa principalmente per due cose: il suo contagioso sorriso e il suo coraggio nel creare complicazioni. Durante il torneo non ha mai perso né l’uno né l’altro, ma tra jet lag, forma non perfetta e un po’ di sfortuna il suo atteggiamento garibaldino le ha fruttato solo due vittorie e una patta all’ultimo turno, quando con poco più di lucidità avrebbe potuto tranquillamente battersi per i primi posti.

Guardate cosa è stata in grado di giocare al secondo turno:

Rivediamo insieme il momento in cui è stata giocata 13. Ab6!

Come dice Kasparov, uno stile di gioco come quello della Gunina è molto dispendioso ed è possibile infilare una serie di risultati negativi senza neanche riuscire a reagire. Forza Valentina, al prossimo torneo andrà meglio, anche perché vali molto di più dell’attuale Elo Live di 2431 e del 35° posto nella lista mondiale.


Adesso l’attenzione del circuito femminile torna sul Grand Prix femminile, che vedrà la sua terza tappa disputarsi a Losanna a partire dal 1° marzo. Koneru Humpy non ci sarà (ogni giocatrice può partecipare a sole 3 tappe), ma si troveranno di nuovo di fronte Ju Wenjun e Alexandra Goryachkina!

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