(UnoScacchista)
E’ difficile vedere nelle partite odierne sequenze di sacrificio come quella giocata ieri dal GM ventenne russo David Paravyan contro il diciottenne IM Savieliy Golubov a San Pietroburgo durante il 6° turno del Memorial Viktor Korchnoi. Veramente uno spettacolo pirotecnico che vi mostriamo subito, senza tante introduzioni.
Nato a Roma nel 1960, sono stato scacchista attivo dal 1979 (ma forse scacchista “dentro” da almeno 10 anni prima). Sono Candidato Maestro a tavolino, con carriera interrotta da una felice paternità, e fondatore della rivista periodica “Zeitnot”. Da qualche anno il fuoco sotto le ceneri scacchistiche si è riacceso e ho pubblicato qualche articolo sul blog SoloScacchi e un racconto sul libro “57 storie di scacchi” (ed. Messaggerie Scacchistiche). Nel 2016, in attesa di un ritorno alla scacchiera che si è poi realizzato 3 anni dopo, ho deciso di aprire il blog UnoScacchista.
Combinazione spettacolare ed inaspettata, cercata partendo dal sacrificio del pedone “b2”. La cosa difficile è non solo vedere, ma soprattutto immaginare quello che sarebbe successo sulla scacchiera. Da qui una domanda. … sorge spontanea: è tutto frutto della fervente immaginazione del giocatore o si tratta di una posizione preparata a tavolino? Oggi nell’era dei programmi scacchistici la cosa potrebbe non essere così peregrina. Comunque complimenti al giovane scacchista russo che ci ha fatto rivivere momenti di altri tempi.
Beh, a livello professionistico abbiamo esempi di varianti “tenute nel cassetto” per anni, analizzate fino alle estreme conseguenze in fase di studio delle aperture. Un esempio che mi viene in mente è il grande Polugaevsky che giocò una variante della sua Najdorf, con spunti tattici notevoli, che aveva analizzato a casa fin nei minimi dettagli per circa trenta mosse e vincendo facilmente la partita contro il suo avversario che ebbe la malaugurata idea di scegliere proprio quella variante. E cosa più eclatante sconfisse Tal in una famosa partita in cui le sue analisi si spinsero fino alla venticinquesima mossa, sacrificio di pedone e poi di pezzo inclusi,Ed all’epoca non c’erano i computer con programmi scacchistici ad aiutarlo! Oggi che è tutto più veloce, con un assistente elettronico sempre più potente, i giovani sono molto avvantaggiati nel trovare continuazioni sorprendenti ed a volte “poco umane”. Di sicuro, Paravyan ci ha fatto vedere come dal nulla possono partire attacchi micidiali con colpi a sorpresa degni della migliore epoca romantica, e questo non partendo da un Gambetto di Re, ma da una ben più tranquilla Difesa Russa.
Mi unisco agli applausi. Meravigliosa conclusione.
Combinazione spettacolare ed inaspettata, cercata partendo dal sacrificio del pedone “b2”. La cosa difficile è non solo vedere, ma soprattutto immaginare quello che sarebbe successo sulla scacchiera. Da qui una domanda. … sorge spontanea: è tutto frutto della fervente immaginazione del giocatore o si tratta di una posizione preparata a tavolino? Oggi nell’era dei programmi scacchistici la cosa potrebbe non essere così peregrina. Comunque complimenti al giovane scacchista russo che ci ha fatto rivivere momenti di altri tempi.
No, Antonio, per favore: non mi togliere il piacere di pensare che Paravyan abbia immaginato la combinazione alla scacchiera… 🙂
Beh, a livello professionistico abbiamo esempi di varianti “tenute nel cassetto” per anni, analizzate fino alle estreme conseguenze in fase di studio delle aperture. Un esempio che mi viene in mente è il grande Polugaevsky che giocò una variante della sua Najdorf, con spunti tattici notevoli, che aveva analizzato a casa fin nei minimi dettagli per circa trenta mosse e vincendo facilmente la partita contro il suo avversario che ebbe la malaugurata idea di scegliere proprio quella variante. E cosa più eclatante sconfisse Tal in una famosa partita in cui le sue analisi si spinsero fino alla venticinquesima mossa, sacrificio di pedone e poi di pezzo inclusi,Ed all’epoca non c’erano i computer con programmi scacchistici ad aiutarlo! Oggi che è tutto più veloce, con un assistente elettronico sempre più potente, i giovani sono molto avvantaggiati nel trovare continuazioni sorprendenti ed a volte “poco umane”. Di sicuro, Paravyan ci ha fatto vedere come dal nulla possono partire attacchi micidiali con colpi a sorpresa degni della migliore epoca romantica, e questo non partendo da un Gambetto di Re, ma da una ben più tranquilla Difesa Russa.