Il mio Cavallo di Donna ti matterà
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(Riccardo M.)
Ricorrono oggi 121 anni dalla morte di Max Lange (Magdeburgo 7.8.1832 – Lipsia 8.12.1899), uno dei fondatori del movimento scacchistico tedesco ed europeo. Di lui parleremo ancora. Oggi gli vogliamo dedicare un singolare ricordo ed omaggio.
Un tempo lontano era costume, incontrandosi due giocatori di diversissima forza, che colui che era superiore desse all’avversario dei vantaggi. Si poteva trattare semplicemente di un pedone, oppure di pedone e tratto, oppure di due pedoni, oppure di un pezzo, persino della Regina. Il tutto a seconda della valutazione del valore dei due opponenti o delle manie del più forte.
Ed è abbastanza comprensibile che le rare cronache di quei tempi lontani abbiano tramandato partite nelle quali il conduttore dei pezzi in inferiorità numerica arrivava ugualmente alla vittoria.
Più raro era concedere qualche altro tipo di vantaggio, diverso da quello dei pezzi. Anche questa via fu tuttavia sperimentata, benché le casistiche conosciute pare siano sospettate per lo più di essere creazioni fantasiose da parte di qualcuno in vena di scherzi.
Ammettiamo per esempio che voi siate un maestro internazionale, un 2400 o 2500 Elo insomma, e che vi troviate a giocare contro un giocatore non classificato. Vi chiedo: ve la sentireste di scommettere una certa somma che sareste capaci di dare matto al vostro avversario N.C. con un ben determinato pezzo che dovrete annunciare prima della partita? In pratica perderete partita e scommessa in qualunque caso diverso dalla conclusione annunciata, anche se darete effettivamente matto. Dare matto e perdere la partita! Ma ci pensate?
E che pezzo scegliereste per dare questo matto? Probabilmente la Regina, immagino. Ci vuole un bel coraggio per annunciare che darete il matto, come si narra abbia una volta fatto Max Lange, con il Cavallo di Donna! Eppure sembra che quella partita che vi sto per mostrare sia stata veramente giocata. Altro che il vantaggio della Donna! Sobbarcarsi un compito tanto improbo sembra piuttosto azzardato.
Probabilmente, però, Lange non annunciò al suo avversario che intendeva mattare col Cavallo di Donna, perché in questo caso non sarebbe stato troppo difficile, anche per una mezza schiappa, dare addosso a quel pezzo, fino a sacrificare il sacrificabile, pur di eliminare dalla scacchiera quel pezzo designato come mattante. Probabilmente Lange avrà scritto il nome del pezzo su un foglio e consegnato una busta, con all’interno il foglio, ad un arbitro. O almeno, mi piace immaginare che possa essere andata così. Altrimenti … ?
Non poteva che essere uno storico come Edward Winter a pubblicizzare questa partita, che è stata in ogni modo in passato riportata su alcune riviste (io l’ho ritrovata su un vecchio numero de “La Scacchiera”). Pare che l’anno fosse il 1856 e che il/la contendente di Max Lange si chiamasse Jenny (?) Von Schierstedt. Ma quest’ultimo è un particolare di scarsa importanza.
Gustatevi la partita, senza bisogno (mi raccomando!) che teniate pronto a intervenire al vostro fianco l’infallibile programma di ultima generazione “Soentoosinn65ECSA” (che questa roba non la conosce), e gustatevi cosa si è inventato Lange per arrivare a dare il matto, anche piuttosto sbrigativamente, con l’annunciato, potentissimo “Cavallob1”.
Lange – Von Schierstedt
Breslavia 1856 (?)
Ed ecco, come promesso, arrivato il matto tramite il designato Cavallo di Donna! Diabolico Max! Il Maximum della diavoleria! Per raggiungere lo scopo Max Lange ha rischiato tutto, sacrificando la Donna, le due Torri, un Cavallo e un Alfiere! Si può dare di più? Ma sì, sì, erano altri tempi…