(del MI Federico Manca)
Gli scacchi attuali non riscuotono più di tanto il mio interesse. Mi riferisco ai primi giocatori del mondo. Mi sembrano un po’ tutti troppo interessati al risultato. Credo che un campione oltre all’aspetto agonistico dovrebbe anche porsi come risutato finale quello di realizzare qualcosa di bello esteticamente. Kasparov prima del suo ritiro si poneva come priorità, oltre al fatto di essere il numero uno, anche indubbiamente quello di creare un opera d’arte. Dal mio punto di vista Alekhine e Kasparov rappresentano l’apice degli scacchi dal punto di vista della creatività scacchistica. Ovviamente questa è solo una mia opinione. Credo però che ci siano giocatori destinati a rimanere nella storia degli scacchi per le centinaia di partite creative
giocate. Uno di questi è sicuramente Aleksander Khalifman.
[Nell’immagine di apertura, un giovane Khalifman)]
Aleksander Khalifman – Igor Novikov
Leopoli (Ucraina, URSS), 1985 (Commenti del MI Federico Manca)
Nella posizione iniziale il nero ha un pedone in più ma deve ancora terminare lo sviluppo.
Federico Manca è nato a Padova nel 1969. Ha iniziato a giocare a 8 anni, diventando Maestro nel 1988 e Maestro Internazionale nel 1990. Ha conquistato la medaglia di Bronzo come Riserva alle olimpiadi di Novi Sad del 1990 con 8 su 10. Nello stesso anno è arrivato secondo nel campionato italiano assoluto e ha vinto il Memorial Flesch in Ungheria.
Attualmente si occupa di didattica scacchistica seguendo molti dei migliori talenti italiani. Ha Fondato insieme ad Alessandro Franco la scuola di scacchi “Federico Manca”, che adesso si chiama “Next Chess Level”. É inoltre autore del libro “L’Alapin per il giocatore di circolo” (2020)