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Mondiale femminile a squadre: a lezione di finali da Aleksandra Goryachkina

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La squadra della Federazione Russa Campione del Mondo (Foto di Niki Riga)

(Uberto D.)
La squadra della federazione russa ha vinto il cosiddetto “Campionato del Mondo Femminile FIDE a Squadre” organizzato dalla FIDE tra il 27 settembre e il 2 ottobre 2021. Il team vincente, che non ha potuto gareggiare con il nome e la bandiera della Russia per la nota squalifica di 2 anni comminata dalla WADA per le note vicende legate al doping, ha schierato Aleksandra Goryachkina, Alexandra Kosteniuk, Kateryna Lagno, Polina Shuvalova e Alina Kashlinskaya: uno squadrone che ha vinto tutti i match e perso solo 2 delle 44 partite giocate.

La manifestazione, giocata in presenza a Sitges (Spagna), è stata organizzata con un formato sperimentale: due gironi all’italiana da 6 squadre per selezionare le otto squadre che accedono agli incontri ad eliminazione diretta. Ogni match, giocato su 4 scacchiere, prevedeva partite giocate con una cadenza Rapid particolare: 45 minuti + 10 secondi di incremento dalla prima mossa. Il tutto era stato pensato per poter disputare due incontri al giorno, tanto che, in caso di parità dopo due match negli scontri ad eliminazione diretta, lo spareggio era previsto direttamente alla cadenza blitz 3′ + 2″, con match ad oltranza in caso di parità.

La partite tra Gunay Mammadzada e Aleksandra Goryachkina al 3° turno (Foto di Niki Riga)

Questa cadenza ibrida ha permesso di vedere partite di un buon livello qualitativo, come questa splendida performance della vice-Campionessa del Mondo contro la giovane promessa azera Gunay Mammadzada, che abbiamo visto brillantemente in azione nell’ultima tappa del FIDE Grand Prix femminile 2019-2020.

Gunay Mammadzada – Aleksandra Goryachkina
Campionato del Mondo Femminile FIDE a squadre, Sitges (SPA)
Girone A, 3° turno, 1ª scacchiera, 28 settembre 2021

La partita, giocata al terzo turno del girone “A”, è iniziata come una Berlinese con 5. Te1 ed è proseguita con un rapido cambio di molti pezzi, fino alla posizione del diagramma, dalla quale iniziamo le nostre analisi.

La mossa è al nero ed apparentemente non ci sembra ci sia molto per cui giocare: le Torri verranno verosimilmente scambiate lungo la colonna “e”, i Re si avvicineranno al centro e la disposizione simmetrica dei pedoni non lascia supporre ci sia il modo di creare sbilanciamenti tali da dare un vantaggio ad uno dei due alfieri (nonostante al momento la maggior parte dei pedoni neri sia su casa bianca).

La Goryachkina concentrata nel valutare le potenzialità della posizione (Foto di Niki Riga)

Eppure la Goryachkina, giocatrice molto dotata dal punto di vista posizionale (ricordo che più di qualcuno l’ha paragonata a Petrosian), trova un appiglio su cui lavorare per creare problemi all’avversaria (stavo per scrivere “giovane avversaria”, ma tra le due ragazze, una giocatrice affermata l’altra una promessa, ci sono solo meno di due anni di differenza!).

Una vittoria impressionante per la sua apparente semplicità, ottenuta a partire da una posizione che in molti avrebbero considerato pari e destinata ad una rapida patta. Possiamo considerarla come un regalo che la Goryachkina si è fatta per i suoi 23 anni, compiuti esattamente il 28 settembre, oppure come un segnale ai suoi avversari della Superfinale Open del Campionato russo, che comincia il prossimo 8 ottobre e che la vede prima partecipante donna di sempre.


Il torneo

Come detto, il torneo è stato una cavalcata trionfale per la squadra russa, agevolata dal fatto che né gli Stati Uniti né la Cina hanno deciso di partecipare nonostante fossero qualificate e che nella squadra indiana non ha giocato Koneru Humpy.

Ecco i tabelloni dei due gironi di qualificazione.

Tabellone del girone A
Tabellone del girone B

Sulla base delle squadre qualificate, questo è il tabellone dei quarti di finale, delle semifinali e della finale. Gli incontri sono stati giocati in tre giornate consecutive.

Il match di finale è stato sì vinto dalle russe, ma non senza qualche patema d’animo. La squadra indiana ha sicuramente fatto sudare le avversarie che, sulla carta, avrebbero dovuto vincere facilmente.

Nel primo match, la vittoria di Harika Dronovalli sulla Goryachkina non è bastata ma va detto che le vittorie della Kosteniuk e della Lagno non sono state semplici e in più di qualche fase non sono state affatto scontate. Il secondo match è stato più facile, con Shuvalova subito in vantaggio decisivo e senza che su nessuna delle altre scacchiere le indiane abbiano mai avuto possibilità chiare di vittoria.

La squadra indiana premiata con la medaglia d’argento (Foto di Niki Riga)

Le due squadre che hanno perso le semifinali, Ucraina e Georgia, sono state entrambe premiate con la medaglia di bronzo.

Ucraina e Georgia premiate (Foto di Niki Riga)

Le performance delle giocatrici russe

Visti i risultati sulla scacchiera, è chiaro che le russe hanno fatto anche incetta di medaglie individuali, ma meritano di essere sottolineate la medaglia d’oro della francese Marie Sebag in prima scacchiera (il suo 4 su 5 nel girone A le ha fruttato una prestazione Elo superiore a quelle dell’indiana Harika Dronovalli e della Goryachkina), dell’ucraina Mariya Muzichuk (che con il suo 5,5 su 8 ha superato la Kosteniuk in seconda scacchiera) e della georgiana Lela Javakhishvili in quarta scacchiera (che con 7 su 8 ha fatto meglio della Shuvalova).

Zhansaya Abdumalik riceve il premio di bellezza (Foto di Niki Riga)

Il premio di bellezza è andato alla kazaka Zhansaya Abdumalik, altra sicura protagonista dei prossimi anni.

Arrivederci a Sitges! (Foto di Niki Riga)

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