Che spettacolo Anand e Carlsen!
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Carlsen mentre gioca una spettacolare sottopromozione contro Anand (Foto Maria Emelianova)
(Uberto Delprato)
Mercoledì scorso i due ex-Campioni del Mondo hanno giocato una partita (Rapid!) che di sicuro finirà negli annali (se mai esisteranno annali nel futuro…). Durante un match della Global Chess League in corso di svolgimento a Dubai, Anand (con il Bianco) e Carlsen hanno giocato una Francese dinamicamente equilibrata fino a quando, dovendo provare a vincere per motivi di squadra, il norvegese ha forzato un finale che in molti avrebbero pattato. Con poco più di un minuto a testa e potendo contare su un incremento di soli 10 secondi per mossa, i due hanno dato vita a quello che si può sicuramente definire come uno studio in partita.
Ci sono state inevitabili imprecisioni, ma le idee trovate e giocate dai due campioni sono state di una tale profondità che loro stessi non hanno potuto fare a meno, in una posizione critica, di guardarsi e sorridere, come due artisti che collaborano per la realizzazione di un capolavoro.
La partita è stata immediatamente commentata da molti esperti e io, molto modestamente, ve la presento con commenti tecnici molto limitati, cercando di dare voce alle emozioni che rivederli giocare (magia delle registrazioni video) mi ha fatto provare.
Inutile analizzare tutta la partita e uniamoci ai giocatori a partire dopo la 33ª mossa di Anand.
A questo punto Anand è rimasto con 50 secondi e Carlsen con 39 secondi. Anand guarda più volte Carlsen, poi si rialza dalla scacchiera appoggiandosi allo schienale della sedia. Carlsen è concentratissimo a calcolare varianti e, nella diretta video che potete vedere nella clip qui sotto dallo streaming di ChessIndia, vede l’idea di Anand e non può che sorridere. Gli sguardi dei due giocatori si incrociano e anche Anand sorride.
E’ un momento bellissimo, quasi poetico, nel quale i due grandi Campioni contemplano assieme un’idea-capolavoro e si comunicano un reciproco rispetto: l’uno per l’avversario che l’ha concepita, l’altro per l’avversario che l’ha riconosciuta. Qualcosa di magico, tra due artisti della scacchiera che insieme collaborano per costruire qualcosa di unico.
Il momento è catturato in una splendida foto da Maria Emelianova, che si vede anche nel filmato.

E non è finita qui, anzi le meraviglie sono appena iniziate!

Un grande applauso a Anand e Carlsen, due veri colossi della scacchiera!
ciao, partita rapid? si conosce con che tempi si è giocato?
Sì, certo: 15′ + 10″
mi riguardo lo spettacolo, ma se come penso ci sono stati degli errori a causa del poco tempo, errori che con tempi diversi non ci sarebbero stati e quindi un risultato diverso, beh la perla perde un po’ del suo splendore……. peccato
Io non la vedo in questo modo. Hanno giocato varianti difficilissime NONOSTANTE avessero poche decine di secondi a disposizione, varianti che la maggior parte dei giocatori non sarebbe stata in grado non dico calcolare ma neanche di concepire.
E poi… il sorriso e gli sguardi che si sono scambiati sono il vero spettacolo, che va al di là delle mosse e delle varianti (e che non sarebbe stato possibile alle cadenze classiche).
da un punto di vista pratico ti do perfettamente ragione, solo che come “purista” del gioco mi dico: se avesse avuto più tempo x calcolare avrebbe visto che non funzionava… e quindi il capolavoro, che si basa anche sull’errore dell’altro, non sarebbe potuto nascere e questo è quello che non mi piace, comunque grazie per averla riportata nell’articolo, sarà che mi dispiace che questi tempi rapidi stanno prendendo il sopravvento e segnano la fine dei tempi classici. Pertanto tra una generazione, diciamo 20 anni, chi piu studierà la teoria? a cosa servirà studiare la regola di centurini o degli alfieri contrari se poi a 3 minuti non hai tempo di calcolarli? quindi ho paura che il tempo si porterà via gli scacchi come l’abbiamo vissuti noi….
Tutto cambia 🙂
Qualcuno potrebbe dire (a ragione) che, quando si andava in busta, il finale non lo giocava più il giocatore ma il libro/l’amico/il maestro più bravo a consigliare. O anche che questi qua, la regola di Centurini altroché se la conoscono!