Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Il Fato nel Torneo dei Candidati di Toronto

6 min read

Torneo dei Candidati 2024, Caruana e Nepo all'ultimo turno (Michal Walusza/FIDE)

(Antonio Monteleone)
Gli Scacchi sono una rappresentazione della vita non riconducibile solo a una lotta fra due eserciti, ma anche espressione di tutti i sentimenti e i pensieri che pervadono l’uomo nello scorrere della sua esistenza: passione, volontà, timore, gioia, dolore, speranza, delusione, irruenza, prudenza, scelte giuste, scelte sbagliate, errori imperdonabili, errori di valutazione, timidezza, baldanza, indecisione, scelte affrettate, pensieri disordinati e inconcludenti, logica ferrea e precisa e tanto altro ancora.

Insomma, un coacervo di emozioni che non si penserebbe possano esistere dietro una “semplice partita di Scacchi”. E come nella vita, spesso si ha la sensazione che negli Scacchi intervengano degli “influssi esterni” che a volte ti fanno pensare che non sia solo una lotta tra te e il tuo avversario, ma che aleggi nell’aria un qualcosa di non ben definito che può influire sull’esito finale di detta lotta.

Si dice che negli Scacchi la fortuna non esista, nel senso che le partite sono sempre determinate dalle azioni di chi gioca al contrario di altre attività, come il tirare i dadi, giocare alla roulette o a molti giochi di carte, dove la componente fortuna è spesso decisiva. Ma è veramente così? Oppure ci sono situazioni nelle quali a volte accade qualcosa d’incomprensibile, di difficile da spiegare che alla fine ci fa esclamare la frase: “Negli Scacchi non è mai detta l’ultima e tutto può succedere fino a quando la partita non è terminata”.

Dubbi e domande che erano già emerse in un precedente post, e da dove ripartiremo più in là sul presente, che si sono per me materializzati al Torneo dei Candidati appena concluso.

Diciamo alla fine un gran bel torneo, con tante emozioni, partite interessanti, errori, mosse brillanti, capovolgimenti di fronte che hanno fatto entusiasmare i tanti appassionati.

Ma quello che mi è balzato agli occhi, è stato uno svolgimento particolare con degli accadimenti “strani” che a me non sono apparsi casuali.

Partiamo dal torneo di Firouzja, il giovane franco-iraniano che si presentava ai nastri di partenza come una delle possibili sorprese del torneo, al quale era però giunto in una maniera che ha sollevato qualche dubbio e qualche perplessità, scalzando in “zona Cesarini” per il punteggio ELO, Wesley So che era lì, pronto a fare le valigie per andare a Toronto.

L’inizio del torneo è un incubo: nei primi sei turni tre sconfitte e tre patte. Un punto e mezzo in sei turni e addio sogni di gloria! Ma cosa è successo? Tutto è così surreale, non sembrava lui ma la sua ombra. La spiegazione non può essere che una: Il Fato è passato all’azione ed è intervenuto per mezzo della dea Nemesi, il cui nome è tutto un programma. Questa non ha gradito il trattamento che ha subito il suo protetto, Wesley So, e ha scatenato la sua collera contro il povero Alireza. D’altronde lei è la dea della vendetta o, in maniera più soft, la dea distributrice della giustizia e questo è l’appellativo che a me piace di più.

Eccola in azione nel confondere Firouzja e fargli subire quello che di solito lui riserva ai suoi avversari.



Che brutta sconfitta, patita in realtà contro un Vidit che in quel momento pareva in uno stato di grazia. Alla fine, la dea Nemesi permetterà a Firouzja di non arrivare ultimo, ma di chiudere mestamente a cinque punti e mezzo sui quattordici disponibili, davanti solo ad Abasov che era il meno quotato del torneo. La vendetta (o la giustizia?) è stata durissima e Alireza se ne è tornato a casa letteralmente con le pive nel sacco e venti punti di ELO FIDE sotto a Wesley So, che è un fervente credente e di questo non potrà gioire, avendo lui per contro già perdonato.

Ben più amara la sorte di Caruana, per il quale il Fato (o il Destino?) ha avuto in serbo un trattamento veramente terribile. E sì, perché mentre per Firouzja tutto era già chiaro fin dalle prime battute, Fabiano è stato illuso fino all’ultimo istante del torneo giocato.

Qualche avvisaglia l’aveva avuta quando l’oramai sua “bestia nera”, Hikaru Nakamura, l’aveva sconfitto in una maniera inaspettata all’inizio del girone di ritorno.



Ecco che le certezze vacillano. Uno dei candidati più autorevoli alla vittoria finale, costretto a inseguire. Nakamura non ha fatto niente di trascendentale, eppure ha indirizzato la partita in maniera a lui favorevole. Prima di tutto evitando la Variante Aperta della Partita Spagnola, utilizzata da Caruana con frequenza. In realtà, con detta Variante, lui aveva già sconfitto Caruana proprio al Torneo dei Candidati del 2022, ma ha poi scelto di non continuare il duello teorico per il quale, sicuramente, Fabiano aveva in serbo delle sorprese, scegliendo un seguito più tranquillo.

Ma c’era qualcosa in questa sconfitta che non convinceva, un qualcosa che si materializzerà nel drammatico ultimo turno, dove entrambi i giocatori devono vincere per sperare di agguantare il giovane Gukesh solitario in testa.


Torneo dei Candidati 2024, Caruana e Nepo si rassegnano alla patta (Michal Walusza/FIDE)

Partita al cardiopalma che lascia i due giocatori esausti alla scacchiera, consapevoli che il loro pareggio non servirà a nessuno dei due. Penso che qui si manifesti l’alto spessore e l’umanità dei due contendenti che rimangono alla scacchiera a parlare della partita e alla fine con Nepo che dice  “I’m very sorry”, con la risposta di Fabiano “My fault”.

Bel momento, con i due che non si lasciano andare a manifestazioni smodate di dissenso, ma che mantengono un atteggiamento misurato che lascia trasparire un gran senso di amarezza misto a una grande sportività.

Ma non avete notato qualcosa di anomalo in tutti questi errori, soprattutto di Caruana? Eh sì, sembrava quasi come il risultato finale fosse già scritto e che niente avrebbe potuto Fabiano per cambiare il suo Destino. Ebbene, il Fato è nuovamente intervenuto nella veste di Shiva, il potente dio indiano che domina gli elementi nel bene e nel male. E questa volta è andato in soccorso di chi, secondo gli scritti, proveniente da una regione indiana a sud del Gange, e prima del compimento del diciottesimo anno, sarebbe divenuto il nuovo sfidante al Titolo Mondiale. Ecco il motivo dell’offuscamento delle analisi di Fabiano, che non è riuscito ad analizzare le posizioni con la sua solita abilità e precisione e si è ritrovato a commettere errori a lui non comuni. Con grande sportività, Fabiano si è dato la colpa di ciò, ma a volte ci sono dei movimenti al di fuori della nostra portata e comprensione che ci passano sopra e questo è stato uno di questi.

Il ragazzo predestinato non può che essere Gukesh, che nella sua partita più importante, quella che gli ha dato la testa del torneo, si è ritrovato favorito come in una congiunzione astrale, da ben due divinità: Shiva e Nemesi.

Questo nella sua partita con Firouzja, che doveva bere fino in fondo il suo amaro calice preparatogli proprio da Nemesi.



Missione compiuta! Gukesh si è portato in testa al torneo al penultimo turno e per l’ultimo, abbiamo visto come è andata a finire. L’ultimo tocco è stato quello di rendere inoffensivo Nakamura che incontrava proprio il ragazzo predestinato e il gioco è stato fatto!

Sì, quella sensazione che qualcuno o qualcosa muova i nostri destini sopra di noi, penso o immagino che in molti l’abbiamo provata. E questo è stato chiesto a Caruana nell’intervista post match con Nepomniachtch, in maniera forse poco opportuna: “… after this game do you believe in destiny?; … dopo questa partita tu credi nel destino?

E no, così sarebbe più facile, perché il destino può essere influenzato dalle nostre azioni e Caruana si è preso tutte le sue responsabilità dicendo a più riprese di aver perso il controllo, di essere stato un idiota, di aver sbagliato. Insomma, il suo destino se l’è creato da solo.

Ma in questo caso è intervenuto il Fato, che tutto aveva predeterminato e che ha deciso a suo piacimento senza chiedere nulla ma imponendo il tutto. E a beneficiarne è stato un giovanissimo ragazzo, a cui è stato demandato il compito di seguire le orme del grande Viswanathan Anand e vedremo se riuscirà a raggiungere il suo obiettivo.

Spero però, vivamente, che a Caruana venga data un’altra chance, e che il Fato o Destino che dir si voglia quella volta sarà pronto a restituirgli ciò che gli ha tolto.

About Author

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Scopri di più da Uno Scacchista

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading