Miniatura Bronštejn
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(Riccardo M.)
Una delle caratteristiche del meraviglioso David Ionovič Bronštejn (1924-2006) erano certe sue notevolmente lunghe “meditazioni” in primissima apertura. Forse a volte servivano per tentare di procurarsi posizioni come questa del diagramma, che si riferisce alla partita Efimov-Bronštejn, giocata a Kiev nel 1941.
Efimov-Bronstejn, Kiev 1941
1. e4 e5 2. f4 exf4 3. Cf3 Cf6 4. e5 Ch5 5. Cc3 d6 6. Ac4 dxe5 7. Cxe5 Dh4+ 8. Rf1 Ae6 9. Axe6 Cg3+ 10. Rg1 Ac5 11. d4
Efimov ha parato lo scacco d’alfiere con la spinta del pedone di Donna in d4, contando, in caso di 11. … Cxh1, su 12. Axf7+ e poi 13. dxc5. Ma si scontra con un’altra e ben più dura realtà. Bronštejn lo affonda con un siluro fatale:
11. … Axd4+ (deviazione!) 12.Dxd4, Ce2+ e 0-1 perché non si può giocare 13. Cxe2 a causa di 13. … De1 matto. Miniatura D.I.B.!
A proposito di strane e lunghissime riflessioni già sul primo tratto, un giorno Salomon Flohr chiese a Bronštejn perché non provasse ad arrivare davanti alla scacchiera mezz’ora prima dell’inizio della partita, in modo da non sprecare inutilmente mezz’ora del prezioso tempo a sua disposizione. E questa fu la risposta di David: “Ma non sarebbe la stessa cosa. Io riesco a concentrarmi soltanto quando vedo che l’orologio è in moto”!
Diavolo di un Bronštejn !
Penso che Bronstein sia stato uno dei più forti giocatori (forse il più forte) che non sono diventati campioni mondiali (Bronstein lo fu “quasi”, facendosi sfuggire per un soffio la vittoria contro Botvinnik). Ma le sue fantastiche partite ne fanno tuttora un mito.