Uno Scacchista

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A cena con Bronstein e Botvinnik

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(Riccardo M.)
Bronstein e Botvinnik, B&B. Quando ero ragazzo, con BB si identificava Brigitte Bardot. In seguito arrivarono anche Bed&Breakfast e quasi contemporaneamente il binomio Bronstein-Botvinnik.

Si sta parlando di due grandi campioni, di due personaggi però completamente diversi, pertanto anche di due stili completamente diversi. Stessa soltanto l’epoca: fine anni ’40, anni ’50 e parte dei ’60. Ed epico il loro incontro di Mosca per il mondiale nel 1951, impresso nella storia, terminato 12 pari e che non avrebbe meritato un solo vincitore.

Era anche inevitabile che la robusta “corazzata Botvinnik” potesse vantare, ai fini di certi risultati leggermente superiori e continui, qualche freccia di più per il proprio arco rispetto a quella del suo più istintivo, socievole e talvolta distratto rivale. Non a caso Botvinnik (1911-1995) proveniva dalla fredda Kuokkala, a nord di Leningrado, mentre Bronstein (1924-2006) dalla molto più meridionale Bila Cerkva, in Ucraina.

Fossero stati due grandi cuochi, potremmo dire che Botvinnik sia stato un cuoco sempre impegnato a cercare i migliori ingredienti e utilizzare le migliori tecniche per offrire il miglior prodotto possibile, un cuoco sempre molto attento ai dettagli, perché la cucina è una scienza, e la misura e il bilanciamento degli ingredienti è qualcosa che un buon cuoco deve continuamente avere sotto controllo, con la tecnica che deve essere continuamente affinata grazie ad una pratica in continua evoluzione verso la perfezione.

Bronstein era invece un cuoco forse meno attento alla “divisa” e alle regole, ma guidato fondamentalmente da una grande passione per il cibo e il gusto, sempre disposto a creare qualcosa di nuovo in quanto la creatività è importante per l’esibizione di un piatto che deve essere anche “gusto” per gli occhi, pertanto sempre teso a preparare menu diversi e a proporre nuovi e sorprendenti abbinamenti.

A proposito di immaginare in cucina questi due grandi dello scorso secolo, ricordo che un giorno David Bronstein, con la sua immancabile spontaneità, parlò davvero di se stesso come cuoco, in realtà prendendosi un po’ in giro: “La mia ricetta per una buon piatto? Facile. Prendo tutto quello che ho in casa, banane, pomodori, peperoni, metto tutto insieme in una padella e cuocio. Il risultato è ogni volta delizioso”. Incredibile!

Più che cucinare minestroni, a Botvinnik piaceva, viceversa, cucinare a fuoco lento i suoi avversari ….

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Per comprendere il carattere di Bronstein (che ebbe tre mogli) basti ricordare quanto raccontò un giorno un suo amico maestro: “Come scegliete voi i regali? Fate come Bronstein? Lui sceglie solo quelli più costosi, più inutili nella vita e più scomodi da trasportare!”.

Tanto era spontaneo e improvvisatore Bronstein, quanto esigente e rigido Botvinnik, che predicava, e praticava, una disciplina quasi militare. Botvinnik seguiva rigorosamente certi programmi di allenamento, compreso l’esercizio fisico e i tempi per il riposo ed il sonno. Per lui l’avversario era un nemico, e la vittoria quasi una questione di vita o di morte. Tale approccio estremo agli scacchi gli portò il successo e altresì la massima considerazione da parte delle autorità sovietiche, dalle quali ebbe in ogni momento della sua carriera il massimo del sostegno.

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Quando Botvinnik aveva messo alle corde l’avversario, mai perdonava nelle conclusioni, che non raramente erano pure belle. Guardate questa:

Kotov-Botvinnik, campionato URSS 1939
Kotov-Botvinnik, campionato URSS 1939

37. … Dxg2+! 38.Dxg2 Txe2 0-1. Perbacco, che razza di alfiere!

B&B qui, come vedete, battono K&K, Kotov e Korchnoi. Ecco come “il terribile Viktor” è fulminato dal nostro amico David:

Bronstein-Korchnoi, match Mosca-Leningrado, 1962
Bronstein-Korchnoi, match Mosca-Leningrado, 1962

39.Txh6+! 1-0

Infatti non si può 39. … gxh6 per 40.Dg8+ Rf6 41.Df8+ e guadagna la Donna. Neppure si può 39. … Rxh6 per 40.Dh8+ Rg6 41.Dh5+ Rf6 42.g5+ e poi Dxf3. E neppure salva 39. … Rf7, per 40.Dc7+ Rg8 41.Dc8+ Rf7 42.De6+ e vince.

Che ne dite? Visto che abbiamo parlato di cena e di cuochi, queste due non vi sono sembrate due simpatiche “ciliegine sulla torta”?

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