Un finale semplicissimo. Forse.
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(UnoScacchista)
Il nostro Marco ha colto lo spunto di un problema che ho presentato a Natale per introdurre da par suo l’analisi di parità di una posizione. Magari qualcuno può pensare che sia un esercizio sterile, ma se ci pensiamo un attimo, la manovra di triangolazione con il Re (che tutti conosciamo, vero?) non è altro che un modo per cambiare la parità di una posizione.
[Il problema di scacchi (1945-1949), dipinto di Fyodor Reshetnikov]
E perdere un tempo spesso significa vincere una partita! Vi voglio mostrare un finale apparentemente semplice, che dimostra che se è vero che le apparenze spesso ingannano, è possibile scoprire la realtà con un buon lavoro di analisi.
Questa la posizione di partenza, che non è un finale qualsiasi, ma uno studio del lèttone Jānis Karlovich Bētiņs (Johann Behting o Jan Behting), fratello maggiore del più noto Kārlis Karlovich Bētiņš (Karlis Betins o Karl Behting).
J. Behting
Rigaer Tageblatt 1894

La posizione con i due pedoni liberi che si sostengono ci è ben nota: il Re avversario può bloccarli ma è molto limitato nei suoi movimenti perchè non deve uscire dal quadrato del pedone più avanzato. Viene quindi da pensare che la posizione sia avviata verso la patta, visto che il Re nero blocca saldamente i pedoni bianchi e il Re bianco dovrà andare a bloccare i pedoni Neri. Esemplificando: 1. Re4 c5 e dopo 2. Rd3 Re8 3. Rc4 Rf7 4. Rd3 il Bianco non ha modo di fare progressi.

Infatti il tentativo 2. Rd5 d3 3. Rd6 d2 4. Rd7 d1=D+ porta direttamente alla sconfitta e qualunque altra manovra che non sia accettare la patta oscillando con il Re tra e4, d3 e c4 permetterà solamente l’avanzata dei pedoni neri.
“Tutto qua?” direte voi. No, non è tutto qua, perchè se nella posizione del diagramma la mossa fosse al Nero, le cose cambierebbero drasticamente. Infatti il Nero dovrebbe muovere 2. … Re8, arrivando alla posizione del diagramma.

Qual è la differenza? Che adesso il Re bianco può usare la minaccia di andare in e6 e dare matto con il pedone in f7 per guadagnare un tempo decisivo rispetto alla variante precedente. Vediamo come: 3. Rd5 Rd7 (altrimenti 4. Re6 e 5. f7#) 4. Rc4! (ovviamente non 4. Rxc5 d3 e il Nero vince) 4. … Re8 (dopo 4. … d3 la semplice 5. Rxd3 vince) 5. Rxc5! (adesso sì, perchè la strada verso e6 è libera) 5. … d3 (5. … Rd7 permette 6. Rxd4) 6. Rd6 Rf7 (il Bianco ha un tempo di vantaggio sulla variante vista prima e vince dopo 6. … d2 7. Re6 d1=D [senza scacco] 8. f7#) 7. Rd7 d2 8. e8=D+ e vince.
Bene, abbiamo scoperto come vincere, ma come facciamo a “passare” la mossa al Nero a partire dalla posizione del secondo diagramma? Semplice: non si può. Quando il Re nero muoverà in e8, il Re Bianco dovrebbe trovarsi in e4 o c4 in modo da poter muovere in d5, ma siccome l’unica casa disponibile per manovrare senza permettere a un pedone nero di essere spinto è la casa d3, il Re bianco passerà da e4 a c4 in un numero pari di mosse e quindi il Re nero sarà sempre in f7 al momento giusto. Nulla da fare.
La posizione di partenza è quindi patta? Non è detto, perchè in quella posizione il Bianco ha modo di “cambiare la parità” aspettando il momento giusto per andare in e4. E il momento giustò è quando il pedone nero sarà in c5 con il Re nero in f7. Escludendo la casa f5 perchè il Re deve rimanere nel quadrato del pedone d4, basterà che il Re bianco oscilli tra f3 ed f4.
1. Rf3! c6 Dopo 1. … c5 2. Re4 siamo arrivati alla posizione del secondo diagramma con la mossa al Nero e il Bianco vince, come abbiamo visto. E dopo 1. … Re8 2. Re4 c5 (forzata) siamo arrivati alla posizione del terzo diagramma con la mossa al Bianco, che sappiamo vincerà. 2. Rf4! c5 Non serve ovviamente 2. … Re8 perchè oltre a 3. Re4 (che vince come già visto), è ancora più semplice 3. Re5 attaccando il pedone d4 e minacciando di andare in e6 con matto di pedone a seguire. 3. Re4 e il Re bianco ha raggiunto la casa e4 con il pedone in c5 e il Re nero in f7: bingo!

Come abbiamo visto, dopo 3. … Re8 il Bianco continua con 3. Rd5 Rd7 4. Rc4! Re8 5. Rxc5! d3 6. Rd6 Rf7 7. Rd7 d2 8. e8=D+ e vince.
Bene, come dice il titolo del post è un finale semplicissimo, se uno realizza che per vincere deve cambiare la parità di una posizione e trova il modo per “passare” la mossa all’avversario. Altrimenti, è comunque semplicissimo, ma patto!
Molto istruttivo . Complimenti.
Ottimo e molto didascalico
a dire il vero si vince anche con mossa al bianco: Rf3
Il finale si vince con 1.Rf3 infatti. Oppure ti riferisce a una posizione diversa da quella iniziale, Matteo?
mi scuso, non avevo visto la prosecuzione dell’articolo; pertanto avevo semplicemente inteso che dalla posizione iniziale il bianco vince solo se la mossa è al nero