Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Il finale di fine anno

7 min read

(Uberto D.)
Come trascorrere una fine d’anno scacchistica in famiglia? Semplice, basta organizzare una partita a coppie, formate da uno scacchista e relativa signora che muovono alternativamente e che, tassativamente, non si scambiano suggerimenti. Se le due signore sanno giocare a scacchi senza essere comunque giocatrici abituali, il divertimento è assicurato. Questo è quello che Riccardo ed io abbiamo sperimentato in questa fine 2018 e il risultato è stato non solo un’oretta divertente, ma anche un finale interessante che ha meritato l’approfondimento che sto condividendo con voi.

Tralasciando lo sviluppo non irreprensibile della partita (vista la modalità di gioco e l’atmosfera festaiola non poteva essere altrimenti), questa è la posizione raggiunta dopo una trentina di mosse:

La posizione è tutt’altro che semplice. Il Nero ha due pedoni in più, ma tranne il pedone h sono tutti isolati e bloccati su casa bianca; la presenza di Alfieri di colore contrario suggerisce che la patta sia il risultato più probabile, ma la “diga” a centro scacchiera formata dai pedoni e3-e4-e5-e6 rende i due lati della scacchiera molto distanti e sono possibile manovre giustificate dal fatto che sia i Re sia gli Alfieri necessitano di molti tempi per spostarsi da una parte all’altra.

Il Re bianco minaccia di prendere il pedone e4 in poche mosse, ma sono possibili per il Nero opportunità di sacrificio di un pedone per ottenerne uno passato sull’ala di Donna o per allontanare il Re Bianco verso la colonna h. Un ruolo fondamentale nella valutazione delle varianti è la sopravvivenza o meno di uno dei pedoni c6 ed e6, senza i quali le chances di patta diventano altissime. Proviamo ad analizzare i possibili piani per il Nero:

  1. Giocare subito sul lato di Donna, sacrificando il pedone a6 per garantirsi l’ingresso del Re in b5 via b7-a6. L’alfiere nero andrà in d3 e il Re nero sosterrà l’avanzata del pedone c. Nel frattempo, Il Re bianco dovrà andare a prendere il pedone h7 e poi tentare il contrattacco sul pedone e6.
  2. Contrastare l’azione del Re bianco sul lato di Re, mirando ad aggirare ad Est la diga centrale di pedoni e, sempre sacrificando il pedone a, sostenere l’avanzata del pedone c. L’Alfiere terrà a bada il pedone libero del Bianco sulla colonna a.
  3. Combinare (1) e (2), migliorando prima la posizione delll’Alfiere b7, senza sacrificare subito il pedone ma rimandandolo a quando il Re sarà tornato sul lato di Donna.

Le varianti sono molte e lunghe, per cui le analizzerò soltanto per fasi e posizioni cruciali.

1. Aggiramento sul lato di Donna

Il nero inizia sacrificando il pedone a e lascia il pedone h indifeso. Questo il risultato della manovra:

Il pedone c viene rallentato, se non bloccato, dell’Alfiere bianco e il Re bianco può contrattaccare il pedone e6. Se e6 viene difeso dal Re non c’è modo per nessuno di fare progressi, ma se viene difeso dall’Alfiere il Re deve rimanere a guardia del pedone a5. Anche volendo controllare la casa a8 mettendo l’Alfiere in d5, il Nero non riesce a portarsi in d3 per attaccare il pedone e3 e controllare la casa c3.

Insomma, non è questa la strada che può portare alla vittoria del Nero perché il Re bianco entra in gioco in tempo per contrastare i piani del Nero.

2. Aggiramento sul lato di Re

Il balletto dei Re ad Est si basa su una posizione-chiave:

Dopo aver evitato, mettendo l’Alfiere in c5, l’eventuale scacco di scoperta con la spinta in c5 e conseguente guadagno del pedone b4, nella posizione del diagramma (in cui la mossa è al Nero) il Re Bianco non può comunque pensare di prendere in e4 perché dopo Rg4 fermare il pedone h costerà l’Alfiere. Vediamo perché analizzando la continuazione più diretta:

Fatta questa premessa (che, con alcune variazioni vale in molte delle posizioni che possono crearsi sulla scacchiera), il Nero ha quindi tempo e modo di aggirare la posizione da Sud e raggiungere il lato di Donna. Durante questo trasferimento, verrà abbandonato il pedone h al suo destino. Il Nero sacrificherà anche il pedone a per liberare il pedone c e sfruttare la posizione più aggressiva del Re.

Di nuovo, quando il Re nero si dirigerà verso il lato di Donna, il Re bianco catturerà il pedone h7 e poi cercherà il solito contrattacco su e6. Vediamo la posizione critica alla fine della manovra.

Il Nero sembra essere arrivato in tempo, ma dopo la manovra Aa3 e Rf6 il Nero non può fare progressi perché il pedone c non riesce ad avanzare a causa del pedone a che, avanzando a sua volta, devierà l’Alfiere nero dalla difesa del pedone e6. Vediamo come:

Anche questa strada non porta alla vittoria, perché il Re Bianco riesce di nuovo a contrattaccare in tempo e perché l’Alfiere nero non contribuisce in nessun modo alla causa.

Come ho detto, questa è stata la manovra giocata in partita, che si è conclusa nel migliore dei modi per l’umore di tutti: una bella patta, con tanto di complimenti alle signore, siglata in zeitnot sul conteggio alla rovescia per la mezzanotte.

3. Riposizionamento dell’Alfiere

Passiamo adesso ai pensieri del Nuovo Anno. Ero convinto che ci fosse una qualche continuazione vincente per il Nero e ho deciso di dedicarci un po’ di tempo durante questi pochi giorni di ferie.

Visto che nessuno degli aggiramenti da parte del Re nero funziona, per cercare di vincere il Nero deve  limitare i movimenti del Re bianco e far giocare meglio il proprio Alfiere, che nelle varianti viste fino ad ora, ha svolto un ruolo assolutamente marginale, limitandosi a controllare il pedone libero e a difendere il pedone e6.

Riprendiamo la variante (2) e, invece di far avanzare il Re nero, cerchiamo dove sarebbe utile riposizionare l’Alfiere nero e quale manovra eseguire con il Re Nero. Questa è la configurazione migliore sul lato di Re

Il pedone e4 è difeso e il Re Bianco non ha controgioco contro il pedone h. A questo punto il Re nero è libero di spostarsi verso il lato di Donna, dove eseguirà la stessa manovra descritta in (1): la spinta in a5 e conseguente penetrazione via a6-b5.
Da notare che anche con il pedone in h5 (spinta che il bianco può forzare attaccando il pedone con Af8 durante la manovra di trasferimento del Re verso il lato di Donna) il Re Bianco non può contrattaccare sul pedone e6 perché il pedone h semplicemente avanza e promuove.

Il prossimo passo è far allontanare il Re bianco dal pedone e4, spostare l’Alfiere in d5 (da dove controllerà la casa di promozione del pedone a) e accompagnare il pedone c a promozione. Per ottenere questo, il pedone h verrà usato come esca: non potendo essere bloccato dall’Alfiere che deve continuare a difendere il pedone a5, il Re dovrà spostarsi in g3. Questa manovra ottiene l’obiettivo di ritardare l’ingresso del Re bianco sul lato di Donna.

Il Nero deve ancora fare attenzione a non permettere al Bianco di arrivare con il Re in d2, ma ormai il più è fatto.

In funzione di come il Bianco cercherà di contrastare l’avanzata del pedone c, il Re nero muoverà in b2 o d1, vincendo.


La manovra (secondo me) vincente

Ecco quindi la manovra che secondo me porta alla vittoria del Nero. Troverete altre belle varianti aggiuntive che si sviluppano a partire dalla presa del pedone in e4 e da una sottile manovra di difesa dell’Alfiere bianco:

Una manovra lunga e articolata, alla quale il Bianco non mi sembra abbia modo di opporsi. Se vedete altre possibilità, riportatele nei commenti!

L’idea vincente per il Nero è quindi quella di portare l’Alfiere da b7 a d5 (circumnavigando il pedone c6 e la “diga centrale” via f3) e portare il Re da e8 a c2 passando prima per h5 e poi per a6. Il tutto limitando gli spazi di manovra del Re bianco e muovendo solo sulle case bianche: tutt’altro che banale. Non male per una partita in famiglia a San Silvestro!


Come ha detto il Presidente Mattarella nel suo discorso di fine anno: “Soltanto il lavoro tenace, coerente, lungimirante produce risultati concreti. Un lavoro approfondito, che richiede competenza e che costa fatica e impegno.” Ovviamente il Presidente parlava delle sfide che la vita e la società ci propongono, ma nel nostro piccolo mondo scacchistico la ricetta per ottenere risultati non è diversa.

Auguri a tutti per un buon 2019.

PS: Nessun computer o programma scacchistico è stato sfruttato o maltrattato per la produzione delle analisi e delle varianti riportate in questo post.

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