Da certe situazioni arriva l’ispirazione (1 – Troitsky)
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(Topatsius)
Qualche anno fa vi avevamo qui parlato di Vittorio de Barbieri, commerciante ligure nato a Odessa (Ucraina) 158 anni fa, studista e problemista fra i più stimati dello scorso secolo.
Giorni fa abbiamo ritrovato un vecchissimo ritaglio di una rivista, in cui l’italo-ucraino Vittorio de Barbieri spiegava che sovente a dare l’immediata ispirazione a compositori di studi e problemi era semplicemente una curiosa combinazione o un’interessante e originale posizione verificatasi in partita viva.
Il bravo compositore sa cogliere al volo l’occasione e preparare in quattro e quattr’otto un simpatico lavoro. E chi era più bravo in ciò, un tempo lontano, del grande studista russo Alexey Troitsky (1866-1942)? Nessuno, probabilmente.
E chi poteva suggerire allora uno studio di qualità meglio del suo connazionale Alexander Alekhine? Probabilmente nessuno. Di Alekhine si è spesso parlato sulle nostre pagine, di Vittorio de Barbieri pure, come abbiamo visto. Di Troitsky quasi per nulla. Iniziamo a colmare la lacuna.
Dunque vediamo anzitutto qui da dove ha tratto una sua ispirazione il compositore di Leningrado. Si tratta della quasi sconosciuta partita Yates-Alekhine, giocata a Londra nel 1911.
Alekhine, approfittando del tema del doppio di Cavallo, giocò
Nulla di speciale, forse, ma Troitsky ne trasse in un battibaleno l’idea per questo studio.
A.Troitsky, 1911
Il B muove e vince
Niente male, vero? Era davvero un grande compositore Alexey, che morì di fame durante l’assedio di Leningrado in un’imprecisata giornata del luglio 1942, quando andarono perduti anche moltissimi suoi appunti.
Torneremo senz’altro a parlare di Alexey Troitsky, fondatore della moderna arte di composizione degli studi.
Bisogna dire che dopo 1 Tb7 Dg8 2 Ce5 Rc5 funziona anche la più prosaica 3 b4 Rd6 4 Rd4 e la minaccia Cc4-Ca5-Pe5# è deciiva. E’ pero vero che dopo 1. …, Da8 (anziché Dg8) 2 Ce5 Rc5 3 Tb8 il tema della dominazione di T+C sulla D nera è salvaguardato.