Le Donne sanno bene quanto valgono!
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(Topatsius)
Beh, mi rispondo da solo sul titolo del mio post di ieri e mi perdonerete certe battute, esclusivamente strumentali al testo tecnico. E mi perdonerete la banalità del testo tecnico, a sua volta strumentale alla scenografia scacchistica che deriva dai sacrifici di Donna, che sono sempre belli da guardare anche quando non sono troppo nascosti.
Indico sempre i nomi dei giocatori, e i riferimenti della partita, affinché qualcuno non pensi che la posizione è stata inventata da qualche macchina; a me piace sempre immaginare l’emozione che subentra nei due contendenti umani in certi momenti topici del gioco vivo, come nei due momenti che si sono materializzati nelle due partite che vi presento oggi. E’ vero: a volte càpita di leggere “N.N.”, ma è sempre meglio vedere un diagramma “Topatsius-N.N.” (magari pure con l’anno di svolgimento della partita) piuttosto che un diagramma anonimo.
La prima. Siamo all’edizione numero XX delle Olimpiadi, Skopje 1972. Il match è quello fra Olanda e Germania Federale.
Conduce in quarta scacchiera i colori bianchi il maestro internazionale olandese Robert Gijsbertus Hartoch (1947- 2009), che in gioventù era stato una grande promessa, poi persa al punto che anche nelle competizioni olimpiche venne convocato soltanto nella veste di “riserva” e soltanto nel 1970 e 1972.

Qui però la sua conclusione di Donna, non troppo difficile da trovare ma perfetta da mostrare in occasione di qualche corso d’insegnamento, non ha potuto non trovar posto in libri e riviste e, oggi, sul nostro Blog. Certamente il giovane tedesco Hans-Joachim Hecht (che l’anno dopo sarebbe diventato grande maestro e che fu poi uno dei secondi di Robert Hubner) era già piuttosto alle corde, ma aveva ancora bisogno del classico colpo di grazia e conservava qualche speranza di poter giocare lo scacco di Cavallo in f3.
Il colpo di grazia arrivò così:
Hartoch-Hecht, Skopje 1972
E questo signore lo riconoscete? No?
E’ un giovane Richard Teichmann (1868-1925), giocatore tedesco (qui ancora senza la sua caratteristica benda nera), tra i più forti all’inizio dello scorso secolo e molto sfortunato a causa dei problemi che ebbe agli occhi e che gli impedirono sicuramente di raggiungere le vette che avrebbe meritato.
La seguente posizione è tratta da una partita da lui sostenuta in simultanea (quindi, per una volta, non vi posso dare il nome del giocatore qui massacrato) e dimostra come, nonostante i guai agli occhi, un “colpo d’occhio” scacchistico il buon Richard ce lo avesse di suo, perfettamente naturale. Del resto, giocatori imprevedibili e “tattici” come lui ce n’erano in giro pochi in quegli anni.
Teichmann-NN, 1920
Anche in questa partita è l’intervento della Donna a sbaragliare impietosamente un avversario che non saprà che farsene di tutto il vantaggio di materiale (fin lì una torre + 2 pezzi!) accumulato. E anche qui la posizione è estremamente didattica, dal momento che in un colpo solo abbiamo, contemporaneamente, il sacrificio della Donna, la deviazione del Cavallo e l’inchiodatura della Torre:
“Peccato non poter chiedere a Teichmann” -dissi dopo che ci fermammo brevemente ad analizzare queste varianti- “ma un giorno potremo sottoporre la posizione a qualche programma più serio di quelli che ci sono oggi in giro“. Non l’abbiamo più fatto. Son rimasto con dei dubbi, in effetti, ma vorrei rimanerci, perché mi dispiacerebbe venire a sapere che il risultato di quella partita doveva essere diverso da quell’ 1-0 (di un secolo fa!) per il fantastico Teichmann.
Alla prossima!