Chess Tweet – Il fantastico mondo delle mosse impossibili
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La partita Khismatullin-Eljanov, dal campionato Europeo individuale del 2015 (Foto di Yoav Nis link)
(Antonio M.)
Belle combinazioni, spettacolari sequenze che arrivano financo a dieci, quindici mosse, scacchi, contro scacchi, inchiodature, deviazioni e chi più ne ha più ne metta! Queste sono sempre state le continuazioni scacchistiche che di più hanno attirato gli appassionati. Come nel calcio: i bei goals, le travolgenti azioni d’attacco, le finte e contro finte a disorientare il difensore avversario, hanno sempre preso la scena più di una spettacolare parata o di un bell’intervento difensivo.
È sempre la solita storia: vinci le partite con una brillante difesa e nessuno quasi se ne accorge, mentre quelle che si ricordano sono le partite che finiscono con travolgenti attacchi. Un’ingiustizia bella e buona.
Poi arrivano loro: le mosse “striscianti”, quelle che all’apparenza non dicono niente, se non al contrario sollevano dei forti dubbi quando vengono effettuate lasciando in presa pezzi importanti senza un apparente giustificazione logica. Ma che poi rilevano la loro profondità quando l’avversario si ritrova alle corde senza aver ben capito come.
“Ma come è possibile? Come è possibile che io debba perdere contro una mossa così debole e insensata?” E poi dopo l’analisi postuma: “Ma guarda questo che si è inventato! Dai no, ma come è potuta solamente balenargli nella mente una mossa del genere, veramente impossibile! No, per me se l’è ritrovata strada facendo mentre cercava un perpetuo, ma guarda che jella!”
Di sicuro voluto e trovato, è stato questo famoso e bellissimo colpo tattico immaginato ed effettuato dal grande David Bronstein: un colpo secco, senza scampo per l’avversario, quello che in gergo viene definito lo “one shot”, terribilmente “semplice” ed efficace.
“E questo bellissimo colpo tattico, cosa c’entra?” chiederete voi. Niente, è solo un modo per far vedere la classica mossa geniale, a cui David ci ha abituato durante la sua lunga carriera, che fa esclamare: “Bella, veramente bella”, ma della quale poi, una volta vista la sequenza capiamo il senso, pur rimanendo a bocca aperta per la “genialata”!
Quasi cinquant’anni dopo, ci troviamo ad ammirare un’altra mossa spettacolare, la cui bellezza è, per contro, nella “tranquillità” di subire una presa con scacco, al contrario della travolgente ed inesorabile mossa di Bronstein, dando il tratto all’avversario che….
Che Botta! Ma soprattutto che mossa straordinaria! Non è la mossa in sé a sorprendere, ma tutto il piano congegnato dal Bianco. La domanda è: lui cercava il perpetuo, oppure è entrato così in profondità nella posizione, che ha avuto chiare fin dall’inizio le possibilità di attacco al Re Nero che, a dire il vero, non erano poi così evidenti? Tra l’altro il suo avversario, un over 2700 che si può annoverare tra i GM Top, non è riuscito a percepire le minacce, ed è entrato nella continuazione perdente senza indugio o ripensamenti.
Il bello della posizione è stato che il Bianco non si è fermato nell’analisi quando ha visto la sua Torre attaccata, ma è andato oltre, concedendo la sua cattura con scacco e mantenendo le minacce mortali contro il Re avversario. Quindi non una bellissima combinazione “one shot”, come quella di Bronstein, ma una “tranquilla” mossa d’attacco che mette al sicuro il proprio Re prima di dare il colpo decisivo a quello dell’avversario. Sì, il Bianco una volta entrato nella profondità della posizione, per me ha visto tutto, soprendendo l’avversario e i lettori che hanno provato a riprodurre la partita senza un motore scacchistico; ed infatti, Timman commentò che 44. Rg1 poteva essere annoverata come la mossa dell’anno. Eh sì, veramente la mossa (quasi) impossibile … da vedere!
Riccardo scrisse un post con il titolo “La mossa più spettacolare del ‘900“. Ora, oggi siamo agli inizi di un secolo (e tra l’altro di un millennio!), ma secondo voi, si potrebbe collocare questa mossa tra le più spettacolari del primo ventennio… degli anni Duemila?
Ciao Antonio, raramente guardo le partite, ma questa mattina complice la tranquillità del sabato, e incuriosito dal tuo intrigante articolo le ho viste entrambe. Bellissima la prima, da non credere la seconda. Ti ringrazio.
Giovanni Longo
Buongiorno Giovanni, e grazie per il bellissimo commento. Questo ci dà la spinta a continuare su una strada dove, oltre al puro commento tecnico, per il quale ci sono scacchisti ben più titolati che possono entrare nel dettaglio, con cognizione di causa, di complicate varianti e sotto varianti, cerchiamo di trasferire emozioni e sensazioni che si possono provare sulla scacchiera, o guardando partite belle e intense, per il piacere di condividere con altri una delle cose belle della vita.