Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Ernst Grünfeld, chi?

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Leopold Trebitsch Memorial Vienna 1935. In piedi da sinistra: Immo Fuss, Erno Gereben [alias Ernst Grünfeld], Lajos Steiner, Esra Glass, Albert Becker, Erich Eliskases, Max Gratzinger (comitato organizzatore). Seduti da sinistra: Josef Kolnhofer, Hans Müller, Ernst Grünfeld, Rudolf Spielmann, Siegfried Wolf, Baldur Hönlinger (arbitro). [Foto dal sito JewishChessHistory]

(Mario Spadaro)
La domanda è legittima perché (ed è poco noto a molti), vi sono stati due Ernst Grünfeld, quello austriaco e quello ungherese.
Cominciamo dal primo: Ernst Franz Grünfeld nacque a Vienna-Josefstadt il 21 novembre 1893, settimo di otto figli; sebbene il cognome faccia pensare ad un’origine ebraica, la sua famiglia era di religione cattolica romana.

Ernst Franz Grünfeld [Foto da “Deutsche Schachblätter”, via Chesshistory.com]
Il padre Julius Grünfeld proveniva dalla parte austriaca della Slesia ed emigrò a Vienna intorno al 1870, dove sposò Aloisia Adler, che discendeva da una famiglia tedesca dei Sudeti.

All’età di cinque anni Ernst Grünfeld perse la gamba sinistra in un incidente, infatti mentre giocava sbatté su mobili da cui sporgevano chiodi, ferendosi gravemente intorno al ginocchio, la gamba si infiammò fino alle ossa e dovette essere amputata; in seguito fu costretto ad utilizzare una protesi in legno che veniva fissata al moncone con delle cinghie.

Il padre di Ernst aveva aperto una fabbrica di oggetti di bronzo a Vienna ed era particolarmente attivo nel campo delle arti applicate, collaborato dal figlio maggiore Giulio, che aveva ereditato l’abile manualità dal padre; l’azienda si specializzò nell’arte e nelle decorazioni ecclesiastiche, ed anche gli altri fratelli lavorarono nell’azienda di famiglia (Ernst seguiva la contabilità).

Ernst imparò a giocare a scacchi all’età di 18 anni da suo cognato Oskar E. Zimmermann, ma si entusiasmò soprattutto dopo il match per il campionato del mondo fra Emanuel Lasker contro Carl Schlechter nel 1910, svolto per metà a Vienna, migliorandosi nella pratica attraverso numerose partite che giocò nel club di scacchi di Vienna con Siegfried Reginald Wolf (1867-1951).

Lo scoppio della prima guerra mondiale ebbe conseguenze letali per la famiglia Grünfeld e per l’azienda; il padre, la madre, diversi fratelli ed uno dei cognati morirono, l’azienda venne venduta ed Ernst Grünfeld decise di diventare per necessità un giocatore di scacchi professionista.

Pochi tornei vennero giocati durante e poco dopo la prima guerra mondiale, ostacolando le possibilità di Grünfeld di affrontare i migliori scacchisti del mondo; in questo periodo giocò molte partite per corrispondenza e studiò profondamente le aperture, iniziando a creare una libreria di testi scacchistici che conservò nel suo piccolo appartamento viennese fino alla morte.

La sua reputazione come esperto di aperture si formò durante gli anni venti; in questo periodo cominciò ad avere successo anche nei tornei, vincendo tra gli altri quelli di Vienna nel 1920 (a pari merito con Tartakover) e nel 1927, di Margate nel 1923, di Merano nel 1924, di Budapest nel 1926 (a pari merito con Mario Monticelli); vinse inoltre nel 1928 e nel 1933 a Vienna il “Trebitsch Memorial” (il primo a pari merito con Sándor Takács, il secondo con Hans Müller); fu primo anche al torneo di Ostrava del 1933.

Nel 1924, Grünfeld era il quarto miglior giocatore al mondo, dietro Lasker, Capablanca e Alekhine, secondo i successivi calcoli delle classifiche storiche Elo di Jeff Sonas.

Nel 1927, 1931, 1933 e 1935 partecipò a quattro Olimpiadi di scacchi con la nazionale austriaca.

Dopo l’«annessione» dell’Austria alla Germania, probabilmente per evitare di incorrere in ostilità a causa di fraintendimenti del suo cognome come possibile origine ebraica, in nome della sua «discendenza ariana» si unì allo NSDAP (Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori) e durante la guerra giocò in alcuni tornei di scacchi sotto l’influenza del Grande Reich tedesco, come accadde nel maggio del 1943 in quello di Posen, dove arrivò secondo dietro Keres.

Grünfeld, che scriveva anche regolarmente articoli per l’organo ufficiale degli scacchi della KDF «Schach-Echo», nello stesso anno partecipò al «KDF-Reichsturnier» di Vienna, che vinse davanti a Hans Müller e Georg Kieninger.

Campionato KDF-Reichsturnier, Vienna 1938, giocato poco dopo l’annessione dell’Austria alla Germania nazista.
Ernst Grünfeld (a snistra) – Hans Müller (a destra)
[Immagine da “Perlen vom Bodensee“, BildArchive Austria]
Nel 1921 Grünfeld iniziò a cercare una risposta promettente contro 1.d4, ed alla fine ideò la sequenza di mosse che oggi conosciamo come Difesa Grünfeld.

Il 19 marzo 1922, nella quarta partita del match contro Albert Becker a Vienna, introdusse questa variante di gioco nella pratica dei tornei: 1.d4 Cf6 2.Cf3 g6 3.c4 Ag7 4.Cc3 d5 5.cxd5 Cxd5 6.e4 Cxc3 7.bxc3 c5, pareggiando in 25 mosse.

Il 14 aprile 1922, durante il torneo di Bad Pistyan, rigiocò questa difesa nella partita contro Friedrich Sämisch, pareggiando in 22 mosse.

Sei mesi dopo e precisamente il 13 ottobre 1922, nel torneo di Teplitz-Schönau con la sua difesa ottenne la prima vittoria contro Borislav Kostic, ed il 18 novembre dello stesso anno, conquistò fama mondiale nel torneo di Vienna con la vittoria su Alexander Alekhine.

Dopo la fine della seconda guerra mondiale, Grünfeld ha preso parte ad alcuni altri tornei, soprattutto a Vienna, e nel 1950 la FIDE gli conferì il titolo di Grande Maestro.

La carriera attiva di Grünfeld si concluse in linea di massima nel 1953, ma nel 1961, tuttavia, prese nuovamente parte ad un torneo a Berverwijk, ma finì solo terzultimo (la sua unica vittoria è stata contro Jan Hein Donner).

Grünfeld era sposato ed aveva una figlia; morì a Vienna il 3 aprile del 1962, nell’ospedale Wilhelminenspital, e venne sepolto nella tomba di famiglia al Zentralfriedhof (cimitero centrale) di Vienna, in Austria, che è uno dei più grandi cimiteri del mondo ed il più grande per numero di interrati in Europa (oltre 3,3 milioni di corpi).

Tomba di Ernst Grünfeld nel cimitero centrale di Vienna
(Fotografia di Michael Lorenz)

La storia non finisce qui grazie all’eccellente sito Chess Notes di Edward Winter; infatti al Numero 5743Grünfeld (CN 5733)“, si trova scritto: «In CN 5733 Michael Lorenz (Vienna) ha menzionato che il registro della tomba ha dato il nome di Grünfeld come Ernest, piuttosto che Ernst, e ora fornisce il seguente documento aggiuntivo:»

Atto di morte nel quale Grünfeld è indicato come Ernest e non Ernst [Fonte Chesshistory.com]
Sempre sul sito Chess Notes di Edward Winter, viene riportato:

«Il nostro corrispondente commenta:
“Questo proviene dai registri della tenuta di Grünfeld (A-Ws, BG Innere Stadt, 3A, 332/62). L’ufficio del registro di Ottakring, il distretto in cui Grünfeld è morto in ospedale (Wilhelminenspital, Montleartstraße 37, Vienna 16), ha denunciato la sua morte al tribunale del primo distretto di Vienna, chiamandolo “Ernest Grünfeld”. Tuttavia, l'”Ernest” potrebbe essere semplicemente un errore che è stato successivamente copiato nel registro della tomba.”»

E continua subito dopo: 5750. “Grünfeld (CN 5733 e 5743)

«Michael Ehn (Vienna) riferisce che non si tratta di un errore da parte delle autorità viennesi nel 1962, dato che “Ernest”, e non “Ernst”, era il nome originale del maestro. Dalla pagina 6 del libro del signor Ehn Ernst Franz Grünfeld (Vienna, 1993):

‘Seine Geburtsurkunde besagt, daß er als “Grünfeld Ernest Franz” getauft wurde. Das etwas exotische “e” ließ man später der Einfachheit halber weg. ” [‘Il suo certificato di nascita dice che fu battezzato “Grünfeld Ernest Franz”. La “e”, piuttosto esotica, è stata successivamente omessa per motivi di semplicità.’]»

L’edizione tedesca di Wikipedia, a differenza dalle altre, ha già accettato questa nuova scoperta che riporta nella biografia del giocatore: Ernst Franz Grünfeld (attualmente Ernest Franz Grünfeld).


Ernő Gereben, alias Ernst Grünfeld (1963) [Foto Eric Koch / Anefo]
E adesso proseguiamo col secondo: Ernst Grünfeld nacque il 18 giugno 1907 a Sopron, una città ungherese al confine austriaco, e morì in Svizzera il 16 maggio 1988.

Era un maestro ungherese la cui carriera di mezzo secolo si estese dalla metà degli anni 1920 alla fine degli anni ’70.

Per circa 28 anni e cioè fino al 1934 usò il nome originario Ernst Grunfeld, ma poi lo cambiò in Erno Gereben.

La prova ci viene fornita ancora una volta da Edward Winter, una persona che tutti gli appassionati di storia scacchistica dovrebbero ringraziare per il suo immenso contributo.

Ed infatti nel numero 10752 di Chess NoteGrünfeld and Gereben“, si trovano dei ritagli di giornali che si riferiscono ad una partita giocata a Sopron nel mese di Settembre del 1934 da Spielmann contro Ernő Grünfeld.

Uno dei ritagli di giornale in cui risulta ancora il nome Grünfeld [Fonte Chesshistory.com]
Invece nella foto inserita nell’anteprima di questo articolo, relativa al Leopold Trebitsch Memorial Vienna del 1935, ed in cui vi sono entrambi i Grünfeld, nel corpo del testo il giocatore era ormai indicato come Erno Gereben.

Nel sito Jewish Chess History, viene spiegato che essendo Grünfeld ebreo, il cambio del nome, unitamente ad altri ingegnosi accorgimenti, probabilmente lo hanno aiutato a sopravvivere all’olocausto.

Aveva già giocato in molti tornei prima del periodo bellico, ottenendo discreti risultati e raggiungendo le migliori prestazioni nel 1935 a Tata-Tóváros dove arrivò al 2°/3° posto con Albert Becker, dietro a László Szabó, e nel 1936 a Budapest dove si classifico 4° dietro Najdorf, Lajos Steiner ed Endre Steiner.

Dopo la seconda guerra mondiale, giocò in diversi campionati di scacchi ungheresi, e nel 1947 vinse la medaglia d’oro a squadre e la medaglia d’argento individuale in sesta scacchiera ai 2° Giochi Balcanici di Sofia.

Fu insignito del titolo di Maestro Internazionale nel 1950 ed è stato una sorta di decano degli scacchi ungheresi, giocando in numerosi tornei sia in Ungheria che all’estero; apparteneva a una generazione di giocatori ungheresi che Esteban Canal chiamava “la legione suprema dei magiari”.

Nel 1956 a causa dell’invasione dell’Ungheria da parte dell’Unione Sovietica, dovette abbandonare il suo paese (come molti altri, tra cui Stefano Tatai), ed emigrò in Svizzera con la moglie, iniziando a giocare nell’ovest dell’Europa.

Nel 1957 a San Benedetto del Tronto finì 2° alle spalle di Gedeon Barcza; nel 1958/59 conquistò il 3° posto ad Hastings; nel 1959 si classificò al 1° posto a Bognor Regis.

Emigrò in Israele nel 1959 dove giocò nel campionato israeliano di quell’anno (arrivando secondo dopo Porat), ma non fu inserito nella squadra olimpica israeliana perché la sua domanda di iscrizione era arrivata in ritardo e la squadra era già stata selezionata; ritornò allora in Svizzera.

Nel 1960 terminò al 4/5° posto a Zurigo; nel 1963/64 fu 1°/4° a Reggio Emilia, nel 1967 raggiunse il 2°/5° posto ad Amsterdam (Master Tournament); nel 1969 ottenne il 4° posto a Monte Carlo (Master Tournament).

Gereben ha giocato quattro volte alle Olimpiadi di scacchi: una volta per l’Ungheria come prima scacchiera di riserva (+6 −3 = 6) nell’11a Olimpiade di Amsterdam 1954 e tre volte per la Svizzera, in terza scacchiera (+5 −4 = 7) a Siegen 1970, in seconda scacchiera di riserva (+3 -5 = 5) a Skopje 1972, ed in prima scacchiera di riserva (+3 –3 = 7) a Nizza 1974.

L’editore del British Chess Magazine, Bernard Cafferty, lo ha descritto come “una personalità deliziosamente amichevole, piuttosto diversa da molti dei maestri continentali di quel tempo. Gli scacchi erano un divertimento per lui, non solo un modo per guadagnarsi da vivere“.

I due Grünfeld si incontrarono sulla scacchiera in diverse occasioni, pattando sempre, l’ultima volta fu nel Torneo di Beverwijk nel 1961, un anno prima della scomparsa del giocatore viennese.

Gereben morì in Svizzera nell’anno del suo 81° compleanno.

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