Harakiri a San Pietroburgo
4 min read
(Topatsius)
“Errando discitur”, dicevate un tempo voi romani. Ovvero: “sbagliando s’impara”. Pertanto, se siete dei principianti, per imparare a giocare bene a scacchi dovete imparare dai vostri errori, imparare dagli errori degli avversari, imparare perfino da queste quattro partite che vi mostro qui, caratterizzate da istruttivi errori decisivi.
Ma non dovete sbagliare troppo, eh, perché, come dicevano i miei amici sopra citati: “errare humanum est, sed perseverare diabolicum”.
L’unico che dai propri errori non potrà mai migliorare è questo mondo, mondo che non migliora perché ciò che impara è soltanto una goccia, una alla volta, mentre ciò che dimentica è un oceano.
Oggi il luogo dei misfatti che vi presento è San Pietroburgo. La manifestazione è il tradizionale “Memorial Chigorin” (23-31 ottobre 2021), i partecipanti sono oltre 300, 16 i Grandi Maestri (ma all’ultimo momento ha dato forfait il n. 1 Vadim Zvjaginsev). Il più giovane è il russo Lev Chernov (8 anni), il più vecchio è il suo connazionale Nikolaj Dushin (76 anni), la sede di gioco è l’Hotel Park Krestovsky (nell’immagine sotto il titolo).
A sfidare la falange di russi, bielorussi e azeri sono in pochissimi e tra loro c’è un norvegese, che però non si chiama Magnus Carlsen ma Tor Fredrik Kaasen (MI, classe 2002, Elo 2432).
Ma eccovi quattro istruttivi Harakiri (o Харакири) visti nei turni 4 e 5:
Khismatullin-Vlasenko
San Pietroburgo, 27.10.21
Fedorov-Tsaruk
San Pietroburgo 27.10.21
Alexei Fedorov, un GM bielorusso da non confondere con un altro migliaio di suoi omonimi, ha appena giocato 25.Dh5xe5+. Ora voi come avreste mosso al posto del suo connazionale Maksim Tsaruk (classe 2005 e al quale la prossima svista servirà almeno da esperienza)? Non certo 25… Rd7, brutta solo a vederla da lontano.
Era indispensabile 25… Ae6, che tuttavia non avrebbe impedito la prosecuzione dell’attacco bianco attraverso le spinte in f4 e poi f5.}
Non era per nulla da considerare il tratto-harakiri che è stato inopinatamente giocato:
Schekachikhin-Stribuk
San Pietroburgo 26.10.21
Questa è una posizione probabilmente pari, ma il conduttore dei neri, Artiom Stribuk, un ragazzo di 14 anni, deve fare attenzione. Il Bianco ha appena giocato 47. Ae3-c5, dopo la quale il Nero si avvede che non può cambiare le Donne in c4, come forse aveva sperato, perché entrerebbe in un finale perduto a causa della posizione inferiore del suo Re.
E allora cosa fa Stribuk, in difficoltà col tempo e nell’ansia evidente di semplificare? Sarebbe stato sufficiente rientrare con la Donna in b7, mantenendo la parità, ma lui cambia gli Alfieri! Harakiri! E così dopo…
Vorobiov-Khripachenko
San Pietroburgo 26.10.21
Sappiamo che nel nostro gioco si deve pensare anzitutto a offendere il Re e i pezzi avversari e a difendere i nostri punti deboli. Ma occorre anche stare attenti a che i nostri pezzi interagiscano e si difendano fra di loro, altrimenti vi può succedere un misfatto clamoroso e immediato, come al Nero in questa partita.
Avete visto che il Bianco, l’esperto GM russo Evgeny Vorobiov, non ha ancora piazzato, dopo la bellezza di 29 mosse, un proprio pedone o pezzo oltre la terza traversa? E allora come fa a vincere in una sola mossa? Voi direte: forse non si sarà il Nero accorto del matto minacciato in “g7” dal Bianco, il quale ha appena trasferito la sua Donna da “a3” in “b2”?
Invece no, Alexander Khripachenko decide che è meglio difendere con un altro pezzo il punto debole “g7” e così gioca inopinatamente…
Succede nelle migliori famiglie, non preoccupatevi se sbagliate, né si deve preoccupare il giovane Alexander (classe 2007): è come rompere un bicchiere in cucina, altro che Harakiri come decanta il nostro esagerato e drammatico titolo … Ma non limitatevi a studiare soltanto davanti al vostro PC, perché, come dice il GM Beljavsky, “ciò che a casa richiede tre o quattro giorni interi di studio, si può imparare in una sola partita di torneo” (anche sbagliando).