Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Gli scacchi, tutori degli sport intelligenti

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(Renato Tribuiani)
Se avete sufficiente curiosità, vi invito a sbirciare un articolo dell’avvocato Attilio Tibaldeschi, apparso nel 2016 su “Vercelli oggi”, dal titolo: “Conosciamo il mondo degli scacchi” (27).
Già nell’incipit si evidenzia quanta scarsa considerazione riscuotano tuttora gli scacchi negli ambienti sportivi ufficialmente proclamati. Eppure sempre più agonisti “fisici” si compiacciono di associare l’impegno nelle rispettive discipline in gran parte a quello caratteristico degli scacchi, di natura intellettiva, trattandosi di strategia e tattica.

Ciò è fatto rilevare anche da sportivi individuali nel tennis, pugilato, scherma etc., ma è negli sport di squadra che tale associazione è lampante, soprattutto nel rugby, non fosse altro che per l’impiego sul campo di quasi lo stesso numero di attori (rugby 30 giocatori, scacchi 32 pezzi).

In poche discipline sportive risulta predominante, se non esclusiva, l’esecuzione quanto più precisa del puro gesto tecnico (come, ad esempio, nella ginnastica artistica); nelle rimanenti, caratterizzate da confronti diretti e/o di contatto, il gesto tecnico è finalizzato a raggiungere obiettivi di natura strategica e tattica per mezzo di “scelte intelligenti”.

Esaminiamo il seguente diagramma:

De Rosa – Moroni
Porto Mannu 2019

Un’unica mente coordina i pezzi della precedente combinazione, che presenta una sorprendente affinità con un’azione tipica del rugby moderno: il possessore del pallone in d4 accenna a un tentativo di penetrazione, ma questo è un diversivo per impegnare, in loco, il grosso della difesa. Quindi il pallone viene passato al largo, all’accorrente compagno in g7 che con h3 forma una maggioranza 2 > 1 nei confronti dell’avversario isolato in g1. Ed è meta!

La rugbista canadese Bianca Farella (immagine dal sito WorldRugby)

Avete notato che, a differenza del solitario scacchista, nel rugby i numerosi giocatori coinvolti devono percepire all’unisono gli elementi favorenti la riuscita della combinazione? Questa sensibilità di squadra, a cogliere collettivamente le occasioni strategico/tattiche, è caratteristica distintiva delle formazioni di gran classe. Allo sviluppo di tale sensibilità viene attribuita sempre più importanza, sia nelle esercitazioni sul campo sia nelle sofisticatissime riunioni in aula, alla ricerca di un comune pensare di tipo scacchistico.

Per inciso, nella precedente posizione, il nero ha operato una differente e inferiore scelta giocando nella posizione del diagramma 16… Cxe2?? In ambito rugbistico, si sarebbe detto che ha optato per un banale calcio di “liberazione”.

Il gioco al piede, perfettamente lecito nel rugby, rappresenta spesso l’unica scelta plausibile, in alternativa al gioco al largo e in penetrazione, ma necessita della massima cura, alla stregua di una attenta analisi di un possibile sacrificio posizionale/strategico negli scacchi.

La prossima posizione illustra in modo spettacolare il successo di un calcio rugbistico/scacchistico!

Sveshnikov-Sherbakov
Campionato Sovietico, Mosca 1991

Se desiderate confrontare de visu le affinità tra scacchi e rugby, non perdetevi il match Italia – All Blacks (Nuova Zelanda), Stadio Olimpico, 6 novembre, che sarà anche trasmesso in TV!
Buon divertimento!


P.S.: nell’immagine sotto il titolo vedete Mariano Galarza, giocatore argentino originario della provincia basca di Gipuzkoa, il quale, intervistato nel maggio 2018 da Igo Gurruchaga de “El Diario Vasco” (foto tratta da “Tercer tiempo”), ebbe a dichiarare: “El rugby es una partida de ajedrez jugada con cuerpos” (n.d.R.).

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