I luoghi degli scacchi: Novi Sad
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Novi Sad nel 1941, quando, occupata dai tedeschi, fu da questi ultimi assegnata all’Ungheria
(Claudio S.)
Le vie degli scacchi ci portano nel nord della Serbia, nella “Pianura Pannonica”. Novi Sad, capoluogo della regione di Vojvodina, territorio dell’impero austro-ungarico nel secolo XIX e del regno di Jugoslavia dal 1918.
Non è mai stata facile la vita a Novi Sad, teatro di lunghe lotte fra austriaci ed ottomani nel ‘700, semidistrutta da bombardamenti ungheresi nel 1849, poi da quelli nazisti e ancora duramente bombardata dalle forze NATO durante la guerra del Kosovo (1999).
Si leggeva in un articolo del Corriere della Sera del 18 aprile 1999 a firma di M.Nava:
“L’autobotte sgocciola sulla piazza della città antica, che si snoda attorno alla chiesa di San Rocco e alla fortezza asburgica. In fila, centinaia di donne, vecchi e ragazzi aspettano il loro turno per riempire taniche e bottiglie …. altre centinaia si accalcano sulla riva del Danubio, in attesa della chiatta che le traghetti sull’ altra sponda. Il lavoro, la vita quotidiana, il ritorno a casa sono scanditi da questi ritmi primordiali, imposti dai pesanti bombardamenti. Novi Sad, bella cittadina dal sapore austriaco, con i campanili a cipolla e le facciate neoclassiche, è divisa come Mostar e, come la città martire della Bosnia, è stata ferita nei suoi simboli più cari: i ponti sul Danubio, dove le ragazze passeggiavano al tramonto e dove i più anziani ricordavano l’interminabile elenco di nomi impresso sulle sponde, le vittime della seconda guerra mondiale….”.
(Nella foto di copertina: Novi Sad nel 1941, quando, occupata dai tedeschi, fu da questi ultimi assegnata all’Ungheria)
A proposito di ragazze, di solito si parla poco del movimento scacchistico femminile. Ciò non va mai bene, in particolare se guardiamo le Olimpiadi del 1990 di Novi Sad. Eccezionale e indimenticabile è stata qui la corsa all’oro, decisa sul filo di lana dallo spareggio tecnico.
Eccezionale perché abbiamo avuto schierata, a rappresentare l’Ungheria, un’intera famiglia “under 21”. Le tre sorelline Polgar conclusero vincitrici con questo score: board 1 Zsuzsa 11,5 su 14; board 2 Judit 10 su 13; board 3 Zsofia 11,5 su 13. Ed allora le tre avevano appena, rispettivamente, 21, 14 e 16 anni. E indimenticabile anche perché dall’altra parte, nello squadrone sovietico (Arakhamia in ultima scacchiera p.12 su 12!), erano affiancati i nomi di due delle più grandi giocatrici del ventesimo secolo, georgiane entrambe: Maia Chiburdanidze, 22 anni, e Nona Gaprindashvili, 49.
Invece, di anni ne aveva allora 17 una celebre ragazza di un altro sport molto amato in Serbia, la tennista Monica Seles, nativa di Novi Sad e poi trasferitasi negli USA: proprio nello stesso anno lei trionfava per la prima volta al Roland Garros di Parigi, battendo in finale la tedesca Steffi Graf, e seppe ripetersi nel 1991 e 1992.
Altra curiosità da Novi Sad: il bronzo andò, e fu anche qui la prima volta, alla Cina; ebbene, le ragazze cinesi avrebbero poi saputo conquistare il podio (e 4 ori) in ben 11 delle 12 successive edizioni olimpiche!
Nel 1936 si tenne a Novi Sad un torneo al quale parteciparono noti maestri dei paesi orientali.
Novi Sad 1936: 1°Pirc 10.5, 2°Trifunovic 9.5, 3°Schreiber 9, 4°-5°Bröder e Frydman P. 8, 6°-7°König e Pelikán 7.5, 8° Opocenský 6.5, 9°Kostic 6, 10°Popovic Z. 4.5, 11°-12°Tomovic e Vukovic S. 4, 13°Nedeljkovic 3.5, 14°Kulzinski 2.5
Negli anni settanta i tornei della Liberazione ospitarono forti grandi maestri di tutto il mondo.
Novi Sad 1972 “1°Liberazione”: 1°Lein 12/15, 2°Benko 11, 3°-5°Ivkov, Minev e Planinc 9,5, 6°-7°Maric e Radulov 9, 8°Lengyel 8,5, 9°Byrne D. 7,5, 10°Jovic 7, 11°Ilijc 6,5, 12°Rossolimo 6, 13°Rakic 4,5, 14°Masic 4, 15°Deze 3,5, 16°Marjan 3
Novi Sad 1973 “2°Liberazione”: 1°Lein 12/15, 2°Matulovic 11, 3°Ciocaltea 10,5, 4°-5°Buljovcic e Janosevic 9,5, 6°Adorjan 9, 7°Langeweg 6,5, 8°Maric 8, 9°Deze 7, 10°Lombard 6,5, 11°-12°Rakic e Iljic 5,5, 13°-14°Szilagyi e Notaros 5, 15°Marjan 4,5, 16°Jovic 3
Novi Sad 1974 “3°Liberazione”: 1°Tal 11,5/15, 2°Forintos 11, 3°Raicevic 10, 4°-5°Suba e Maric 9,5, 6°Hernandez R. 9, 7°Radulov 8,5, 8°Kirov 8, 9°Hulak 7 (16)
Novi Sad 1975 “4°Liberazione”: 1°Romanishin 12/15, 2°-4°Garcia Gonzales, Miles e Tarjan 9,5, 5°Balashov 9, 6°Matulovic 8,5, 7°Ivkov 8, 8°-9°Baretic e Popovic 7, 10°Bojkovic 6,5 (16)
Novi Sad 1976 “5°Liberazione”: 1°Smejkal 11,5/15, 2°Velimirovic 10, 3°Hort 9,5, 4°Sax 9, 5°-8°Gligoric, Ivkov, Olafsson e Garcia Gonzales 8,5, 9°-10°Vukic e Sigurjonsson 8, 11°Matulovic 6 (16)
Novi Sad 1978 “6°Liberazione”: 1°Geller 11/15, 2°Sahovic 10,5, 3°Farago 10, 4°Vukic 9,5, 5°Martinovic 9, 6°-7°Barczay e Planinc 8,5, 8°-9°Nogueiras e Spiridonov 8, 10°Jansa 7,5 (16)
Novi Sad 1979 “7°Liberazione”: 1°Gheorghiu 10/13, 2°-3°Geller e Sveshnikov 9, 4°Gligoric 8, 5°-6°Beljavsky e Kurajica 7,5, 7°Knaak 7, 8°Popovic 6,5, 9°-10°Browne e Farago 6, 11°Rajkovic 5, 12°-13°Buljovcic e Bojkovic 3,5, 14°Deze 2,5
Novi Sad 1982: 1°Van der Wiel 8,5/13, 2°-3°Quinteros e Popovic 8, 4°-5°Ribli e Nikolic 7,5, 6°-7°Smejkal e Razuvaev 7, 8°-9°Romanishin e Kurajica 6,5, 10°Gheorghiu 6, 11°-12°Suetin e Bjelajac 5,5, 13°Gligoric 4, 14°Deze 3,5

Novi Sad 1983: 1°-3°Makarichev, Plachetka e Petrosian A. 8,5/13, 4°Lazic 8, 5°Rakic 7,5, 6°Cabrilo 7, 7°-8°Tringov e Bojkovic 6,5, 9°-10°Sunye Neto e Bjelajac 6, 11°Deze 5,5, 12°Petrovic 5, 13°Notaros 4, 14°Jevtic 3,5
Novi Sad 1984: 1°Nikolic 7,5/11 2°-3°Popovic e Sokolov A. 7 4°-7°Ftacnik, Smejkal, Torre e Cebalo 6, 8°Velimirovic 5,5 9°-10°Marjanovic e Ivanovic 5, 11°Kurajica 3, 12°Kovacevic 2
Novi Sad 1986: 1°Smagin 8/11, 2°-3°Popchev e Rajkovic 7, 4°-5°Tringov e Sokolov I. 6,5 (12)
Le Olimpiadi di Novi Sad del 1990 videro la vittoria sovietica, nonostante l’assenza dei due K. La formazione italiana, composta da sei poco esperti ragazzi (Belotti 7,5/12, Godena 3,5/10, Arlandi 2,5/8, Sanna 4/7, Sarno 5/9, Manca 8/10), deve accontentarsi del 34° posto, ma festeggia il bronzo individuale di Federico Manca.
Olimpiade di Novi Sad 1990:
1° USSR 39 (Ivanchuk 7/10, Gelfand 6/9, Beliavsky 7/10, Yusupov 5.5/9, Yudasin 7/9, Bareev 6.5/9)
2° USA 35,5 (Seirawan 6/10, Gulko 4.5/10, Christiansen 7/10, Benjamin 5/8, Fedorowicz 6.5/9, De Firmian 6.5/9)
3° Inghilterra 35,5 (Short 6/12, Speelman 8/12, Nunn 5.5/9, Adams 4/8, Chandler 9/11, Hodgson 3/4)
4° Cecoslovacchia 34,5 (Ftacnik 9.5/14, Smejkal 5.5/11, Stohl 7.5/12, Blatny 1.5/4, Mokry 8.5/11, Hracek 2/4)
5° Jugoslavia 33 (Ljubojevic 6/14, Nikolic 9.5/14, Kozul 9/12, Damljanovic 3/7, Hulak 5/8, Popovic .5/1)
6° Cina 33 (Xu Jun 5/10, Ye Jiangchuan 5.5/12, Ye Rongguang 9/13, Liang Jinrong 2.5/5, Lin Ta 4.5/7, Wang Zili 6.5/9)
7° Cuba 33: Nogueiras 6.5/12, Rodriguez Am. 8/12, Arencibia 6.5/11, Vera 4.5/10, Hernandez 3.5/6, Diaz 4/5
8°-12° Islanda, Germania Ovest, India, Svezia, Olanda e Jugoslavia II 32,5
14°-19°Bulgaria, Francia, Israele, Ungheria, Polonia e Messico 32
20°-24° Colombia, Filippine, Perù, Scozia, Finlandia 21,5
25°-31° Germania Est, Cile, Indonesia, Argentina, Canada, Spagna, Romania 31
32°-34° Brasile, Australia, Italia 30,5
35°-41° Svizzera, Norvegia, Danimarca, Austria, Albania, Egitto, Galles 30
per un totale di 107 squadre partecipanti

Puoi trovare “I luoghi degli scacchi” nelle principali librerie on-line, come MondadoriStore, ibs e laFeltrinelli.
La formazione italiana, composta da sei poco esperti ragazzi ?
M’intrometto essendo il co-autore del libro da cui è per intero tratto questo post.
In verità, Federico, non eravate certo dei principianti; però nel 1990 l’esperienza e la notorietà internazionale dei 6 azzurri non era paragonabile a quella di almeno metà delle nazionali che ci precedettero in classifica. Per tre nostri giocatori, poi, si trattava anche della prima esperienza olimpica.