Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Memorie di cent’anni fa: gemme e miniature della scacchiera

3 min read

(Riccardo M.)
Ripeschiamo lo stesso titolo col quale l’allora quindicinale (poi sarebbe divenuta mensile) “rassegna di scacchi” l’Alfiere di Re (la vedete qui sopra) titolava il pezzo di copertina del numero 19 del 20 dicembre 1921: “Gemme e miniature della scacchiera“. E’ trascorso esattamente un secolo.

Il “problema” di scacchi godeva, come saprete, nei primi decenni dello scorso secolo (ma già dal secolo precedente) di una grande popolarità, quasi equivalente a quella che si aveva per i maggiori tornei mondiali, e non era raro vedere dei problemi affacciarsi sulle copertine delle riviste mondiali dell’epoca.

Le “gare per solutori” erano assai frequenti ed erano altrettanto assai frequentate, principalmente negli Stati Uniti. Anche in Italia divennero noti numerosi nomi che già oltre cent’anni fa seppero cimentarsi con successo in questa specialità degli scacchi; vorrei citare almeno quelli di: A. Bottacchi, V. De Barbieri, G. Guidelli, A. Mari, F. Somma, G. Padulli, G. Brogi, R. Calapso, N. Belli, A. Carrà, E. Foschini.

Forse il diagramma che vedete in quella copertina non è perfettamente leggibile, pertanto lo ripresentiamo di nuovo qui:

Sam Loyd, 1889: matto in 3

E ripetiamo anche ciò che scriveva il quindicinale palermitano, proponendo questa composizione di quello che è stato (e probabilmente resterà) il più celebre problemista della storia degli scacchi: Samuel Lloyd (Filadelfia 30.1.1841 – New York 11.4.1911), inesauribile inventore di posizioni e temi e compositore di alcuni veri capolavori. E capace di eccellere anche come creatore di puzzle!

“Il problema sul quale richiamiamo oggi l’attenzione dei nostri lettori formò il tema da risolversi in un’ora e mezza nel concorso soluzionistico del Congresso Americano del 1889. Su 11 concorrenti, però, nessuno riuscì a trovare la soluzione esatta! … Riferendo il fatto, così G.B. Valle parla di questa bellissima composizione: ‘trovare un’idea assolutamente nuova, un’idea spiccata della quale si possa dire di non averla puranche vista, è assai difficile. Ci voleva quel gran mago che è Samuele Lloyd per imbandirci una pietanza veramente piccante come le droghe che ci vengono dalla sua patria’

Oggi, ad oltre 130 anni di distanza, l’occhio allenato degli esperti e la conoscenza ed esperienza superiore di qualunque amatore fanno sì che difficilmente fra 11 persone nessuno sia in grado di trovare (specialmente in un’ora e mezza!) la soluzione di questo problema.

Il Bianco matta in 3 mosse.

Volete mettervi alla prova e vedere se la trovate e in quanti minuti la trovate? Ai vincitori del “concorso soluzionistico” andrà un premio a sorpresa da parte della redazione di UnoScacchista! Noi ci fidiamo che voi non userete supporti moralmente non leciti, voi … fidatevi di noi.

In ogni modo la soluzione è qui sotto nascosta, subito dopo l’immagine di Samuel (o Sam) Loyd, e ovviamente potranno prenderne visione soltanto coloro che avranno rinunziato a … partecipare alla gara.

Buon divertimento!

Un esame attentissimo della posizione dimostra che il Bianco non ha che un solo mezzo per dare il matto: portare cioè il Cavallo c8 in d6. Per poter raggiungere tale scopo occorre perciò prima rimuovere il Cd5 e al suo posto piazzare l’Alfiere f3 per impedire alla Torre e6 di prendere il Cavallo.

Dove deve spostarsi il Cd5? Ecco l’incognita! Scartando le case e7, f6, f4, restano le altre b4, b6, c3 ed e3. Ebbene, soltanto la mossa Cb4 porta alla soluzione, perché ad una qualunque delle altre il Nero risponde con Pg1=Alfiere!! E se il Bianco replica con Ad5, il Nero trovasi in istallo. E pensare che alla mossa precedente il Nero poteva ancora muovere ben quattro pezzi! Non sembra di sognare? …

About Author

2 thoughts on “Memorie di cent’anni fa: gemme e miniature della scacchiera

  1. Ma la posizione è legale? I pedoni neri hanno effettuato molte catture (mi sembra 6) e al bianco mancano 5 pezzi (1 alfiere 1 torre e 3 pedoni)

    1. Sì, bravo, il problema è illegale. A quei tempi, tuttavia, in diversi casi speciali (come probabilmente i “concorsi soluzionistici”) il requisito della legalità non si applicava. Parimenti nel XIX secolo si usava complicare i problemi con pezzi non necessari, particolare che ora è considerato un grave difetto. Oggi, con la “World Federation of Chess Composition” (WFCC) a sovraintendere la materia, tutto ciò non potrebbe più accadere.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: