Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

… e le mille creazioni di Max Lange

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(Riccardo M.)
… ed eccolo di nuovo! Ancora lui, Lange, sì. Devo approfondire. Infatti ieri non avevo segnalato tante cose, soprattutto di come il Max sia da catalogare tra gli scacchisti-scrittori più prolifici e attivi della storia del nostro gioco.
In ciò lo aiutarono sicuramente anzitutto i suoi studi, in prevalenza classici: giurisprudenza (il padre Johann Gottfried Ludwig era un magistrato), filologia, filosofia, teologia, studi che lo videro frequentare ben 4 Università, quelle di Berlino, Jena, Halbe e Heidelberg. Insomma, una intera vita con libri, inchiostro e pennino fra le mani. E pare (?!) che abbia studiato perfino matematica.

Lo aiutò senza dubbio, nella sua vasta produzione letteraria, il suo ruolo di dipendente, poi dirigente e successivamente co-proprietario della “Otto Spamer”, una grossa casa editrice (1) e libreria di Lipsia, per la quale in pratica finì per abbinare i ruoli di responsabilità direttiva a quelli di scrittore. Tanto è vero che si dice che molti volumi editi dalla stessa casa sotto il nome di autori diversi (ad esempio Mac Spigola o Max Godeck (2), in realtà farebbero capo tutti a lui, in specie quelli di critica della …. letteratura tedesca! Di Otto Spamer egli sposò nel 1868 la figlia Elisabeth Magdalena Wilhelmina Rosamunde Spamer (3), dalla quale ebbe tre figli.

Nel 1888, dopo la morte del suocero Otto, Max Lange divenne unico proprietario della casa editrice.

Quanto a bibliografia scacchistica il nome di Max Lange non ebbe rivali nel secolo XIX, e forse anche nei secoli successivi credo non ci siano troppi nomi da accostare alla sua fecondità inesauribile.

Nonostante tutto questo super-lavoro con pennini ed inchiostro, e nonostante gli impegni commerciali derivanti dalla gestione della casa editrice, Max (che imparò il gioco soltanto all’età di 15 anni) ebbe anche il tempo di farsi valere come giocatore. Farsi valere? Ma cosa dico? Max Lange era probabilmente da considerare come un campione del mondo in pectore nei suoi anni migliori, dal momento che, partecipando ad appena 4 grandi tornei, seppe esser capace di vincerli tutti e quattro!

Mi riferisco a Krefeld 1862, Dusseldorf 1863, Amburgo 1868 e Aachen 1868. Soltanto Adolf Anderssen e Louis Paulsen potevano essere valutati del suo livello. E’ vero che in un match nel 1864, a Lipsia, Paulsen prevalse su di lui nettamente: 5 a 2 senza patte. Però nel pentagonale del 1868 ad Aachen (Aquisgrana), Lange si prese la rivincita su Paulsen, perse da Anderssen, che a sua volta fu sconfitto da Paulsen, il quale ultimo però cadde anche di fronte a Zukertort. Lange ed Andersson giunsero appaiati con 3 punti su 4 e nella partita di spareggio Lange batté Anderssen, aggiudicandosi il primo premio. Lui non è mai stato un giocatore professionista, ma di certo era il miglior dilettante in circolazione in quegli anni nel mondo.

In ogni modo, era evidente che a quel tempo la Germania dover essere considerata la nazione-guida mondiale negli scacchi, e non si può non ritenere Max Lange la più importante guida di quella Germania scacchistica.

Max Lange fu un infaticabile lavoratore, un uomo ostinato, impegnato e tuttofare, uno di quelli per i quali non esiste la domenica di riposo. Ed infatti si dedicò pure al gioco per corrispondenza ed alla composizione, ove vinse premi in diversi concorsi, quali quelli di Dusseldorf 1862-63-64.

Max non lesinò lo studio delle aperture, tutt’altro, scrivendo molto, in specie sul gambetto Evans ed altri gambetti di gioco aperto, al punto che una variante della Partita dei Due Cavalli porta ancor oggi il suo nome: 1.e4 e5  2.Cf3 Cc6  3.Ac4 Cf6 4.d4 exd4  5.0-0 Ac5  6.e5: è l’attacco Max Lange.

E poi c’è la variante “Lange-Paulsen” della Partita Scozzese: 1.e4 e5  2.Cf3 Cc6  3.d4 exd4  4.Cxd4 Ac5  5.Ae3 

E ancora la “Difesa Max Lange” nella Partita Viennese: 1.e4 e5  2.Cc3 Cc6

Né si può tacere il prodigarsi di Lange al fine di dare agli scacchi un’organizzazione a livello nazionale, tanto che fu il fondatore, nel 1862, dell’Associazione Scacchistica della Germania Occidentale.

E che dire della sua attività giornalistica? Nel 1848, quando ancora era uno studente a Magdeburgo (lì era nato nel 1832, quindi ad appena 16 anni), aveva fondato e diretto la Magdeburger Schachzeitung, e ben presto altri suoi articoli venivano pubblicati sui principali periodici del tempo, da Chess Monthly alla Deutsche Schachzeitung; di quest’ultima gloriosa rivista, che visse per ben 140 anni (1848-1988), egli assunse la direzione e ne divenne editore fra il 1858 e il 1868.

Non contento, Max Lange decise di inventarsi una nuova pubblicazione tutta sua, e questa fu, nel 1861, la Sonntagsblatt for Schachfreund. Infine tenne a lungo la rubrica scacchistica sulla Leipziger Zeitung, che era stata intrapresa da Carl Julius Portius nel 1843.

Curò altresì due annuari della “Westdeutschen Schachbund” nel 1862 e 1863.

Mi accorgo di non aver ancora elencato tutte le sue opere, dopo aver magnificato la sua prolificità. Ed allora eccole:

  • “Kritik der Eröffnungen. Ein Leitfaden für geübtere Schachspieler” (“La critica delle aperture, una guida per giocatori di scacchi esperti”) del 1855;
  • il “Lehrbuch des Schachpiel(“Libro di testo di scacchi”) del 1856;
  • il “Sammlung neuer Schachpartien mit kritischen und historischen Noten” (“Raccolta di partite moderne con note critiche e storiche”) del 1857;
  • un “Paul Morphy” del 1859 (libro che, subito tradotto in inglese da Ernest Falkbeer, ebbe successive ristampe fino al 1894 e che è una fondamentale biografia dell’americano con tutte le sue partite),
  • l’”Handbuch des Schachspiel” (“Manuale di scacchi”) del 1862 (che è la sua opera principale);
  • il “Feinheiten des Schachspiels auf dem Gebiete der Komposition” (“Spigolature di scacchi nel campo della composizione”) del 1865;
  • il Korrespondenzpartien del 1872 e il “Meister im Schachspiel” (“Maestro di scacchi”) del 1881.

Parecchi dei sopracitati lavori furono tradotti in inglese, ma alcuni anche in olandese, ungherese e russo, a dimostrazione della meritata notorietà internazionale che Max Lange aveva raggiunto.

Nel 1894 fu tra gli organizzatori del torneo e del Congresso di Lipsia. Dal 1894 fino al giorno della morte fu il presidente della Deutscher Schachbund (DSB), la Federazione tedesca degli scacchi, che era sorta nel frattempo (1877).

Si deve, da ultimo, segnalare che alcuni testi e alcuni cataloghi sono caduti in un curioso e grave errore di omonimia, come esattamente riportato dall’articolista Michael Negele sulla “Deutscher Schachbund” nell’agosto 2016. Infatti quei testi e quei cataloghi avevano definito Max un “matematico” e gli avevano attribuito la paternità di uno scritto non suo, precisamente il “Sein Büchlein Das Schachspiel und seine strategischen Prinzipien”, pubblicato a Lipsia nel 1910. L’autore di quest’ultimo fu in realtà un suo omonimo, il matematico (lui sì) di Berlino Max Lange II, nato a Stettino nel 1883 e morto il primo settembre del 1925 in occasione di un evento sismico in Giappone.

Il nostro Max Lange morì a Lipsia l’8 dicembre del 1899, all’età di 67 anni.


Note

(1) nel “Dizionario Enciclopedico degli scacchi” di Chicco e Porreca si legge, evidentemente per un refuso della stampatore, “Spanner” in luogo della corretta “Spamer”.
(2) Godeck era il cognome da nubile della madre di Lange.
(3) La signora Lange-Spamer evidentemente non ne poteva più degli scacchi, dal momento che (come ci racconta il Negele) dopo la morte di Max mise in vendita tutta la sua vasta collezione di libri, che così andò dispersa.

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