Uno Scacchista

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Chess Tweet – La giovanile audacia del mai domo “H Bomb”

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Hikaru Nakamura, Finale CIS Master Civitanova Marche 2015 (Foto da Wikipedia)

(Antonio M.)
Lottare sempre, non darsi mai per vinti, cercare con determinazione il massimo risultato anche nelle situazioni più difficili, non fermarsi mai difronte alle difficoltà, sono le caratteristiche che spesso portano al successo in quasi tutti i campi della vita.

E il non arrendersi mai, neanche davanti all’inevitabile sconfitta, è stato il credo di tanti soldati giapponesi, che hanno continuato la loro battaglia personale anche anni e anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale, rifiutando di arrendersi ed andando ad alimentare la schiera di coloro che vennero definiti i “soldati fantasma giapponesi”.

Flotta da guerra statunitense alla base militare di Morotai, settembre 1944 (Foto: US ARMY)

L’ultimo ad essere catturato è stato nel 1974 Teruo Nakamura, ritrovato nell’isola di Morotai, isola dell’arcipelago delle Molucche in Indonesia che fu teatro di sanguinosi scontri, tra il 1944 e il 1945, tra le forze statunitensi ed australiane e quelle giapponesi. Nakamura, insieme ad altri irriducibili, si ritirò nella fitta vegetazione dell’isola e visse per trent’anni in una capanna in stato di clandestinità rifiutando il disonore di rientrare in patria come sconfitto.

Protagonista nei giorni nostri di altri tipi di battaglie, fortunatamente solo sulla scacchiera, è uno degli scacchisti più controversi, simpatico e allo stesso tempo un poco antipatico per il suo atteggiamento a volte spavaldo ed un poco “guascone” che ha nei confronti degli avversari, soprattutto quelli ritenuti più deboli. Il suo soprannome è “H Bomb” ed è dovuto al suo tipo di gioco senza compromessi, con molta inventiva, spesso brillante e a dir poco… esplosivo!

Meglio il “Naka” in versione simpatica e sorridente … (foto dal sito http://www.essentiallysports.com)

Naturalmente stiamo parlando di Hikaru Nakamura, uno dei più forti giocatori statunitensi odierni che, quando il caso dice la combinazione, ha lo stesso cognome dell’altro fiero combattente giapponese, ma per sua fortuna una storia diversa e meno cruenta.

… o in quella spavalda e minacciosa da “Gangster degli scacchi”? (Foto di Lennart Ootes)

Eccolo esibirsi in una pregevole performance dove fa uscire fuori tutto il suo carattere ottimistico e aggressivo.


Bella partita e bella performance di Nakamura, che ha una storia densa di successi con la vittoria per ben cinque volte del Campionato Assoluto Statunitense, con l’oro alle Olimpiadi conquistato con la Squadra Statunitense e con la vittoria per ben tre volte del Campionato Italiano a Squadre (!) con la compagine veneta “Obiettivo Risarcimento Padova”.

Come scritto da Uberto, proprio di recente è tornato sulla breccia, dopo due anni di inattività a tavolino, ed ha vinto un torneo che gli potrebbe dare la possibilità di entrare nel novero dei giocatori che parteciperanno al Torneo dei Candidati e cercare di arrivare finalmente all’agognata meta di sfidare Carlsen.

E sì, perché per quanto strano possa sembrare, pur essendo stato, ed essendo ancora oggi, uno tra i più forti giocatori degli ultimi vent’anni, non è mai riuscito ad arrivare ad un match per il Titolo Mondiale, e chissà cosa deve aver pensato quando, fresco fresco appena tornato alla Federazione Scacchistica Statunitense, il giovane Caruana è riuscito a sfidare Carlsen nel 2018, cedendogli solo agli spareggi rapid.

Che sia un tipo che non passa inosservato, questo è un dato di fatto inoppugnabile e spesso il suo sorriso, a volte straripante, fa dimenticare qualche suo atteggiamento fuori le righe e mi sento di dire che possa alla fine essere annoverato tra i giocatori più simpatici e spontanei del circuito.

T’incuto timore o no? (Autore sconosciuto… almeno a me! 😊)

La strada è ancora lunga, ma chissà che il “vecchio” leone non riesca ad assestare di nuovo una delle sue famose zampate e finalmente sfidare Carlsen, questa volta per il massimo titolo, e magari indossando di nuovo un bel paio di Ray Ban scuri davanti alla scacchiera, così, tanto per non smentirsi mai!

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