[R] Laszlo Szabo e il premio alla partita più breve
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R I S T A M P A
(Topatsius)
Strano ma vero. Nel torneo di Groningen 1946 si ebbe anche questo tipo di premio. E’ un po’ come se nel calcio venisse premiato il primo gol di ogni giornata di campionato, oppure nel basket il canestro più rapido! Ma si usciva dalla spaventosa voragine di lutti e disastri della seconda guerra mondiale, e tutto serviva, in ogni campo, pur di incentivare la ripresa e la rinascita degli animi degli sportivi.
Il premio messo in palio dagli organizzatori olandesi andò ad un fortissimo ungherese, di Budapest, László Szabó (1917-1998), che negli anni Quaranta e Cinquanta poteva essere a buon diritto considerato in patria il “Ferenc Puskas” degli scacchi.
Ecco la partita vincitrice di tale premio:
Szabo-O’Kelly, Groningen 1946
Laszlo Szabo fu 4° in quel torneo di Groningen 1946, il primo grande torneo del dopoguerra, preceduto soltanto da Mikhail Botvinnik, Max Euwe e Vassily Smyslov. E gli giunsero alle spalle campioni come Flohr, Boleslavsky e Kotov.
Fu scritto, a proposito di quel supertorneo, che il successo di Botvinnik davanti ad Euwe di fatto impedì che Euwe, dopo il decesso di Alekhine e il titolo vacante, fosse dichiarato il nuovo “campione del mondo”, cosa che sarebbe probabilmente accaduta se l’olandese avesse lasciato dietro di sé tutti i migliori giocatori del mondo di quel momento.

Forse la cittadina di Groningen ispirava particolarmente i giocatori di Budapest, perché (e senza arrivare al 1994, quando a vincere il torneo fu Zoltan Almasi) nel campionato europeo juniores del 1969/1970 una giovane promessa magiara, il futuro GM e campione olimpico Andras Adorjan, faceva vedere di saper ben concretizzare vantaggi, anche lui rapidamente e brillantemente. Così:
Adorjan – Urzica, Groningen 1970, dopo 15… cxd4
Posizione assai istruttiva per i principianti, perché mostra come il ritardo nell’arroccare sia spesso determinante.
Adorjan vinse a Groningen quel campionato europeo junior e nello stesso anno fu secondo in quello mondiale alle spalle di Anatoly Karpov.
Laszlo Szabo e Andras Adorjan: due colonne dello scacchismo ungherese del ‘900!