Alta tensione tra Carlsen e FIDE mentre inizia il Freestyle Chess Tour
Magnus Carlsen (Michal Walusza)
(Uberto Delprato)
Carlsen è ormai ai ferri corti con la FIDE e con il suo presidente Arkady Dvorkovich. Dopo intense negoziazioni avvenute in seguito alla dichiarazioni della FIDE di qualche giorno fa in merito alla titolarità di qualunque “Campionato del Mondo”, la rottura è avvenuta lunedì scorso. La FIDE ha infatti pubblicato un comunicato ufficiale con il quale dichiarava la mancanza di un accordo con il “Freestyle Chess Players Club” (“FCPC”) in merito al riconoscimento della sua autorità nell’organizzare manifestazioni valide per il titolo di “Campione del Mondo”. Da lì in poi, le cose sono precipitate… ma non fino in fondo.

Le prime reazioni di Jan Buettner, il finanziatore del Freestyle Chess Grand Slam, e di Magnus Carlsen sono state oggettivamente abbastanza scomposte. Entrambi hanno attaccato Arkady Dvorkovich per non aver mantenuto gli accordi che erano stati presi, addirittura pubblicando stralci di conversazioni e invitandolo a dimettersi. Al di là di quello che può essere l’oggetto del contendere, onestamente mi sono sembrate reazioni sproporzionate e sopra le righe, per altro difficili da comprendere completamente nel merito.
Già perché tutto ruota attorno alla decisione del FCPC di assegnare il titolo di “Campione del Mondo dei Freestyle Chess” al vincitore del Freestyle Chess Grand Slam, una serie di 5 tornei giocati secondo le regole degli scacchi FischerRandom (o Chess960 che dir si voglia) tra 10 forti giocatori accuratamente selezionati.
La FIDE, come detto, ritiene di essere l’unica autorizzata ad assegnare tale titolo per qualunque specialità degli scacchi, inclusi quindi gli scacchi FischerRandom, e, oltre a opporsi alle intenzioni del FCPC, ha anche minacciato i giocatori che avrebbero partecipato al Freestyle Chess Grand Slam di essere esclusi dal ciclo mondiale.
La negoziazione di cui parlavo ha portato ad una prima concessione della FIDE (nessuna conseguenza per i giocatori che avrebbero giocato nell’edizione 2025 del Freestyle Chess Grand Slam) a cui non è seguito quanto la FIDE aveva chiesto: il riconoscimento da parte di FCPC della sua autorità in materia di Campionati del Mondo. A questo punto la trattativa si è interrotta e la FIDE ha dato un ultimatum secco ai giocatori: firmare entro il giorno dopo una dichiarazione di rinuncia alla partecipazione al Freestyle Chess Grand Slam, confermando in maniera esplicita ciò che in realtà il contratto che li lega alla FIDE per il ciclo mondiale già contiene.
Apriti cielo! Da qui le reazioni di Buettner e Carlsen che ho riassunto all’inizio del post, sia citando le richieste finanziarie avanzate dalla FIDE per “concedere” l’uso del termine “Campione del Mondo Freestyle”, sia accusando la FIDE di ricattare i giocatori.
Dopo che quelle che immagino saranno state ore di tensione tra gli organizzatori e i giocatori, la FCPC ha rilasciato una ulteriore dichiarazione con cui “sospende” la definizione di “Campionato del Mondo Freestyle” fino alla fine del Tour, liberando quindi i giocatori dalla minaccia di essere messi fuori dal ciclo mondiale. Pur vestendo ciò come una decisione presa per il bene dei giocatori, suona esattamente quello che sembra: una ritirata.

E’ chiaro che tutti i ragionamenti che ho svolto nel mio post precedente in materia (“La FIDE riafferma i propri diritti su tutti i “Campionati del Mondo”“) rimangono validi e che il comportamento della FIDE e di Dvorkovich non è stato dei più coerenti, ma la situazione è arrivata ad un punto in cui non riesco più a capire le vere motivazioni di Buttner e Carlsen. Pur dichiarando per scritto che FCFP non ha nessuna intenzione di diventare una Federazione alternativa alla FIDE, perché incaponirsi nell’assegnare il titolo di “Campione del Mondo Freestyle”?
Carlsen ha detto che secondo lui chi vince un tour con giocatori della qualità di quelli coinvolti, con un montepremi di quella dimensione e con un processo trasparente per arrivare alla vittoria, non può che essere definito “Campione del Mondo”. Ecco, qui l’ho proprio perso: cosa c’entra la qualità dei giocatori che sono stati scelti uno ad uno (a parte Fedoseev che si è qualificato in un torneo online)? Cosa c’entra il montepremi? Perché insistere nell’incoronare un “Campione del Mondo” quando tutto il resto (dal calendario alla disponibilità dei partecipanti, alla sofferta accettazione da parte della FIDE) era già ottenuto?
Come ho più volte scritto, la FIDE è ben lontana dall’essere perfetta e la sua orbita tuttora centrata attorno alla Russia non la rende un interlocutore ideale, ma una cosa è stimolare miglioramenti, un’altra è puntare tutto in uno scontro potenzialmente distruttivo. Ci saranno sicuramente molte cose che non capisco, ma probabilmente non sono il solo.
Da domani si gioca la prima tappa del Freestyle Chess Grand Slam

Dopo tutto questo parlare, da domani si gioca a Weissenhaus (Germania). La prima tappa del Freestyle Chess Grand Slam si gioca infatto da venerd’ 7 a venerdì 14 febbraio. Dieci i partecipanti, oggettivamente di altissima qualità.

Il formato prevede prima un torneo all’italiana a singolo girone, giocato in due giorni alla cadenza 10’+10″, che definisce gli 8 giocatori che inizieranno la fase a eliminazione diretta, con Quarti di finale, Semifinali e Finali per l’assegnazione di tutti i posti in classifica, dal primo al decimo. La cadenza per i match (su due partite) è 90’+30″, con eventuali spareggi con mini-match a cadenze sempre più veloci: 10’+10″, 5’+2″ fino all’Armageddon finale. Ogni match si svolgerà in due giorni, per arrivare quindi agli otto giorni totale del torneo.
Che dire? Probabilmente tutta la confusione mediatica che ha condotto al torneo ha tolto interesse agli aspetti agonistici. Speriamo che le mosse sulla scacchiera dei giocatori, specialmente di Carlsen, facciano passare in secondo piano le polemiche. Ci credo poco, ma sperarci non costa nulla.
su una cosa non sono d’accordo: partecipanti ad invito, era giusto un percorso di qualificazioni aperto