Il piano inclinato
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Non mi ricordo su quale libro lessi molti anni fa la metafora dal piano inclinato per descrivere una partita nella quale i temi strategici sono tali per cui a partire da una posizione apparentemente equilibrata, forse giusto un poco inferiore, un giocatore si trova ad andare sempre in salita; una salita che si rivela sempre più ripida nonostante i tentativi di resistenza, fino a quando è costretto a capitolare.
(Foto di Georgios Souleidis)
Sibenik (Croazia), 16 Ottobre 2016
Evgeny Postny – Vassily Ivanchuk
Campionato a squadre croato, Serie A
(commenti di UnoScacchista)
Una di quelle partite in cui vantaggi quasi insignificanti si accumulano fino alla vittoria.
Non saprei dove suggerire miglioramenti al gioco del Bianco, nè sono in grado di svolgere analisi approfondite (non uso e non ho mai usato computer), quindi scorreremo insieme la partita con solo qualche leggero commento.
1. d4 d5 2. c4 e6 3. Cf3 dxc4 4. e3 c5 5. Axc4 Cf6 6. O-O Cc6 7. Cc3 a6 8. dxc5 Axc5 9. Dxd8+ Rxd8 10. a3 Re7 11. b4 Ad6 12. Ab2 Td8 13. Tfd1 b5 14. Ad3 Ab7
La posizione è assolutamente simmetrica, a parte la posizione dei Re: l’arrocco del Bianco seguito dal cambio delle Donne in d8 non è stata una grande sequenza. Diciamo che il Nero sta anche un po’ meglio, ma non saprei cosa suggerire per migliorare la posizione. A questo, ahilui, ci pensa il Bianco, che, invece di provare a mantenere la posizione simmetrica accentrando il Re, decide di intraprendere una iniziativa centrale con i pezzi.
15. Ce4 Cxe4 16. Axe4 f5 17. Axc6 Axc6 18. Ce5 Ab7 19. Ad4 Tac8 20. Tac1
Il risultato della manovra del Bianco è molto negativo. Visto che non è stato possibile prendere in g7 a causa del contrattacco su g2 dopo Tg8, adesso il Nero ha la coppia degli alfieri. Va bene, avrà pensato il Bianco, ma ho cambiato un paio di pezzi leggeri, la struttura pedonale è ancora simmetrica e il mio cavallo in e5 è un ottimo pezzo, che, alla bisogna, può anche trasferirsi nell’altro avamposto in c5. In più, se il Nero lo cambia con il suo A camposcuro, finiamo con gli Alfieri di colore contrario: cosa mai potrà inventarsi Ivanchuk? Ma Vassily, che recentemente si era “dato” alla dama, sa ancora come giocare a scacchi…
20. … a5 21.Cd3 Ae4 22. Cc5 Ad5 23. f4 Ta8
La spinta in a5 non è di per sé nulla di trascendentale, ma aggiunge dinamismo alla posizione (a tutto vantaggio del Nero che ha i due alfieri) e mette un po’ in confusione il bianco, che commette l’errore di lasciare al Nero il controllo della colonna a sperando che il Cavallo in c5 gli garantisca la parità. La manovra delle Torri bianche infatti è un po’ goffa ma, d’altra parte, avrà sempre pensato che se il Nero vuole fare progressi dovrà eliminare il Cc5 finendo nel solito finali di alfieri di colore contrario. In ogni caso il vantaggio del Nero è un po’ aumentato. Ancora non ci sono abbastanza debolezze da attaccare, ma ora è decisamente il Nero a guidare la partita.
24. Td2 axb4 25. axb4 Ta3 26. Rf2 Tda8 27. g3 g6 28. Tcc2 h6 29. h4
Il bianco ha difeso la seconda traversa e impedisce l’ingresso in prima traversa grazie all’alfiere in d4 che controlla a1. Poi ha messo tutti i pedoni sul Nero, sempre pensando al finale di alfieri di colore contrario e ad evitare l’apertura di un secondo fronte con la spinta in g5, che avrebbe dato più gioco ai due alfieri. Così facendo, però ha creato una brutta debolezza in g3. Ivanchuk adesso dispone diversamente le Torri e si prepara a cambiare il Cavallo c5.
29. … Tg8 30. Ab2 Taa8 31. Re1 Rf7 32. Th2 Tgc8 33. Ad4
Le spinte dei pedoni g6-g5 e h4-h5 sono al momento neutralizzate, la penetrazione attraverso la colonna a è infruttuosa, i Re sono centralizzati: come può il Nero cercare di vincere? Vista la disposizione dei pedoni bianchi, la case bianche sono difficilmente difendibili: può il Nero attivare il Re? Inoltre i pedoni e3 e g3 (specialmente quest’ultimo) sono deboli, ma come attaccarli? Ivanchuk decide di vedere se il Bianco riesce a trovare la miglior disposizione dei pezzi dopo il cambio del cavallo. La sequenza che segue è abbastanza forzata, visto che il Bianco è costretto a cambiare anche una Torre per evitare la penetrazione vincente delle Torri Nere via a1. A questo punto, il vantaggio del Nero è già netto e il Bianco non ha nessuna speranza di controgioco.
33. … Axc5 34.Txc5 Txc5 35. bxc5 b4 36. Tb2 b3 37. Rd2 Re7 38. Rc3 Rd7 39. Rb4 Rc6
Di nuovo sembra che il Bianco sia riuscito a tamponare tutte le falle, ma non è così. il Re Bianco sarà costretto a retrocedere e tutti i pezzi dovranno controllare le case di ingresso della Torre Nera a supporto del minaccioso pedone in b3. Uno dei problemi è che i pezzi tendono ad intralciarsi tra loro, con l’alfiere che deve mantenere il controllo della casa a1 e il Re che lo “impalla” in molte varianti, mentre la Torre non sa se deve difendere la prima o la seconda traversa. Il Nero ha sicuramente il pallino in mano e alternando le minacce di penetrazione alle spalle dei pedoni bianchi, spinta del pedone Nero (con Torre a supporto dalle colonne a o c secondo di come si difende il Bianco) e di penetrazione del Re attraverso le case bianche, adesso ha concrete possibilità di vittoria.
40. Td2 Tb8+ 41. Rc3 Rb5 42. Td1 Ta8 43. Tc1 Ta2
Questo è l’effetto della scarsa coordinazione dei pezzi Bianchi: il re impedisce all’alfiere di controllare a1, quindi la Torre deve difendere la prima traversa, permettendo però la penetrazione in seconda traversa. La minaccia di completare l’aggiramento con Tg2 e cattura dei pedoni sul lato di Re rende necessario il sacrificio del pedone c. E’ infatti impossibile difendersi con 44.Tg1 a causa del matto (ci si mette pure questa!) con 44.. Tc2 45.Rd3 Ae4#
44. c6 Rxc6 45. Rb4+ Rd7 46. Tg1 Te2 47. Ra3 Ta2+ 48. Rb4 Tc2 49. Ra3 Rc6 50. Rb4
Di nuovo sembra che tutto regga per il Bianco, anche se con molta difficoltà. Adesso serve solo l’ingresso del Re Nero per decidere la partita. Postny lo sa e tenta di impedirgli l’accesso, ma il tema del matto si aggiunge al sovraccarico e alle interferenze reciproche, portando la pressione a livelli insostenibili. E’ notevole come il fatto che i due schieramenti giochino praticamente solo su mezza scacchiera (case nere il Bianco e case bianche il Nero) non garantisca nessuna salvezza.
50. … Tc4+ 51. Ra3 Rb5 52. Ta1 Tc2 53.Ag7 h5
La paralisi del Bianco è pressoché completa: il Re è immobilizzato, i pedoni anche, la Torre deve controllare a2 per evitare il matto e solo l’alfiere ha facoltà di movimento. Da solo, però non può difendere il pedone g3 e, subito dopo quello h4. Il Bianco tenta un’ultima configurazione difensiva, cercando di liberare la Torre per un minimo di controgioco.
54. Ab2 Tg2 55. Ad4 Txg3 56. Tc1 Ac4
La catastrofe del Bianco è completa. E’ caduto il pedone g3, a breve cadranno il pedone h4 o il pedone e3, il Re è ancora a rischio di prendere matto e la Torre non ha nessun modo di avventurarsi nelle retrovie del Nero.
57. Th1 Tg2 58. Ab2 Ad5
E adesso, per ultimo, fa la sua comparsa lo zugzwang: Il Bianco non può letteralmente muovere un pezzo senza perdere ulteriore materiale. La minaccia evidente è 59. … Txb2 e il Bianco, che non può muovere l’alfiere a causa del matto, deve spostare la Torre sulla prima traversa, permettendo 60. … Tg4 con cattura del pedone h4. La mossa 59. Th3 è invece ribattuta (tra le altre) tranquillamente da 59. … Rc4. Non rimane che 59. … e4, ma qualunque giocatore di buon senso preferirebbe concedere la vittoria all’avversario piuttosto che giocarla. Infatti, il Bianco…
Abbandona 0-1
Applausi!
Posnty (che è un GM da 2600 basso, non proprio uno scarso) ha sicuramente commesso alcune inesattezze, ma non c’è un errore evidente e il modo cui Ivanchuk ha vinto dà una sorta di senso dell’inevitabilità: una partita giocata su un piano inclinato, insomma.
Esemplare partita e piacevole commento. Piacevole perché è scritto con la sola testa, senza l’aiuto dei motori.