Uno Scacchista

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Tan Zhongyi campionessa a Teheran

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(UnoScacchista)
Da Venerdì abbiamo una nuova Campionessa del Mondo: contro tutti i pronostici, la cinese Tan Zhongyi ha battuto Anna Muzychuk agli spareggi rapid, in sole due partite. La Cina non solo mantiene il titolo, ma lo manterrà anche per il prossimo ciclo, visto che il prossimo evento per il titolo sarà il match tra Tan Zhongyi e Ju Wenjun, vincitrice del Grand Prix 2016.

(Tan Zhongyi – foto di David Llada)

Come prima cosa, bisogna fare i complimenti alla nuova Campionessa del Mondo: si può criticare il formato della competizione, ma non si può negare che Tan Zhongyi abbia giocato un grande torneo dal punto di vista della tenuta emotiva e della concretezza di gioco.

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Tan Yongyi rilascia la sua prima intervista da Campionessa (foto di David Llada)

Yongyi ha dovuto giocare ben 34 partite nei suoi 6 match, dovendo ricorrere per 4 volte agli spareggi, due dei quali terminati con la partita “Armageddon” (una delle quali “vinte” grazia alla patta con il Nero). Insomma ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie e se è vero che strada facendo ha beneficiato di qualche imprecisione delle avversarie negli spareggi, è altrettanto vero che è sempre riuscita a venire fuori da situazioni dove era indispensabile vincere per non uscire dal torneo. Facendo il paragone, il match finale è stato uno dei più semplici, soprattutto grazie alla bella vittoria posizionale ottenuta nella seconda partita.

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Il team vincente Tan Yongyi e Yu Shaoteng, assieme all’interprete (foto di David Llada)

Parte del merito va sicuramente al suo trainer, il GM Yu Shaoteng, che con questo vince il suo terzo titolo da allenatore (i primi due con Hou Yifan): sicuramente avrà contribuito sia all’equilibrio nervoso di Tan Yongyi (“Non mi sono mai sentita nervosa o sotto pressione” ha dichiarato) che alla scelta delle aperture. Nel match finale, la Campionessa ha sempre ottenuto con il Bianco quelle posizioni lineari senza troppe complicazioni tattiche che ha dimostrato di saper giocare molto meglio dell’avversaria.

Cosa dire di Anna Muzychuk? Ha condotto un torneo fenomenale, ottenendo 9 vittorie, 2 patte e 1 sola sconfitta nei 6 match giocati (surclassando da questo punto di vista la rivale cinese, che ha ottenuto “solo” 5 vittorie, 6 patte e 3 sconfitte), ma ha fallito proprio dove sembrava avesse il più ampio margine di vantaggio, visti i suoi recenti titoli di Campionessa del Mondo Blitz e Rapid.

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Il trofeo del torneo (foto di David Llada)

Invece, le cose sono andate storte fin dalle partire regolari dove, sorpresa nella prima partita dalla Difesa Francese giocata per la prima volta in partite di alto livello da Tan Yongyi e sconfitta (con merito, come lei stessa ha ammesso) nella seconda partita, è riuscita a riafferrare il match solo grazie ad una Difesa Francese incautamente giocata di nuovo dalla cinese: con un attacco da manuale ed un brillante sacriicio di Alfiere in h7 l’ucraina ha riportato il match in parità, pattando poi con sicurezza la quarta partita.

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Anna Muzychuk dirante i minuti finali dell’ultima partita (foto di David Llada)

Ed eccoci quindi al tie-break, dova Anna ha giocato con il Bianco la prima partita. Una Difesa Russa che la Muzychuk ha giocato meglio, ottenendo un vantaggio molto vicino ad essere decisivo. Alcune imprecisioni e una difesa dinamica della cinese hanno portato alla patta.

La seconda partita è stata quella decisiva. Se un sacrificio di Donna in h6 ha sancito la vittoria di Carlsen nello spareggio di New York contro Karjakin, a Teheran Anna Muzychuk ha, suo malgrado, “sacrificato” il Re in h6, con una imprevista e terribile svista.

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Tan-A.Muzychuk dopo 39. De5+

Una mossa come 39. … Rg8 avrebbe lasciato il Bianco in vantaggio ma non ancora decisivo e con tutta la partita ancora da giocare. Dopo 39. … Rh6?? 40. g4! il matto è invece inevitabile e a nulla è servito giocare 40. … f6 41. Dxf6 Ta5 42. h4 1-0 Una conclusione brutale e crudele, che ha lasciato l’ucraina annichilita.

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La partita decisiva è appena finita (foto di Reza Mahdipour)

Sicuramente un brutto colpo per la Muzychuk, che ha affrontato tutto il torneo da sola, senza allenatore o team; e senza il supporto della sorella Maryia, la quale, come noto, non ha partecipato al torneo e non ha quindi potuto restituire il supporto impagabile che Anna le diede in occasione del Mondiale vinto a Sochi. La sconfitta nella seconda partita del match di finale è avvenuta, tra l’altro nel giorno del suo compleanno (solo Carlsen sembra immune dalla “maledizione” della sconfitta da compleanno) e il supporto del compatriota ed ex-allenatore Miroshnichenko (commentatore ufficiale live del torneo) non poteva essere certo sufficiente.

Posso solo vagamente immaginare come avrà passato le ore dopo la fine dell’ultima partita. Sicuramente avrà altre occasioni per tentare di nuovo la conquista del titolo: per ora penso che vorrà solamente riposare e dimenticare…

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La Campionessa del mondo Tan Yongyi e la Vice-Campionessa Anna Muzychuk
(foto di David Llada)

Complimenti di nuovo alla nuova Campionessa, che, arrivata a Teheran come “semplice” WGM, torna a casa come GM e può guardare avanti con fiducia verso il match con Ju Wenjun.


Non posso concludere questo report dal torneo di Teheran senza citare Ahmadreza Djalali. No, non è uno scacchista nè qualcuno che conosco direttamente. E’ un ricercatore iraniano, specializzato in medicina dei disastri e assistenza umanitaria, che ha lavorato a lungo in Italia e che è stato arrestato 10 mesi fa con l’accusa di “spionaggio”. E’ in carcere da allora e rischia la pena di morte. Il caso è arrivato all’attenzione dei media: potete leggere molto sul sito di Amnesty International.

Parte della comunità scacchistica si è indignata per l’obbligo per le giocatrici di indossare il jihab: speriamo che una più ampia comunità si faccia sentire per questa situazione oscura e altamente drammatica.

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