Far Rockaway (1)
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(Marco B.)
Far Rockaway è un piccolo quartiere sulla costa atlantica di Queens che a sua volta è il più grande “quartiere” (borough) di New York. Se siete stati a New York è probabile che ci siate volati sopra a bassa quota, dato che è praticamente attaccato al JFK (il più grande aeroporto di New York). L’immagine di apertura è presa dal sito www.farrockaway.com e mostra come doveva essere il posto negli anni venti del XX secolo quando a un anno di distanza vi abitarono due personaggi abbastanza famosi.
Di Raymond Smullyan nato a Far Rockaway il 25 maggio del 1919 ha già parlato UnoScacchista, io mi limiterò a presentare un altro problema in un prossimo articolo.
Un anno prima, l’11 maggio 1918 a Queens nacque uno dei più grandi fisici del XX secolo (e di tutti i tempi): Richard Feynman che con la famiglia si spostò a Far Rockaway quando era bambino e dove frequentò le scuole fino alle superiori. Feynman vinse il Nobel per la fisica nel 1965 ed era una personalità come minimo stravagante.

Che sapesse giocare a scacchi è sicuro, ma il suo posto su UnoScacchista lo guadagna con questo celebre discorso in cui spiega il lavoro dei fisici teorici usando come esempio gli scacchi:
Qui sotto la traduzione dall’inglese di quello che spiega Feynman:
“Un modo divertente di capire quello che noi scienziati facciamo per comprendere le leggi della natura è di immaginare che gli dei stiano giocando a qualche gioco come gli scacchi, anzi diciamo che stanno giocando a scacchi. E noi non conosciamo le regole degli scacchi, ma possiamo di tanto in tanto dare un’occhiata alla scacchiera, magari da un angolo. Ed è da queste osservazioni che dobbiamo ricavare le regole del gioco e il movimento dei pezzi.
Ad esempio basta poco tempo per scoprire che quando c’è un solo alfiere, rimane sempre su case dello stesso colore. Più tardi ricaviamo la legge del movimento degli alfieri e cioè che si muovono in diagonale e questo spiega la legge che avevamo già capito, che non cambiano mai colore. E’ del tutto analogo alla scoperta di una legge fisica quando più tardi ne scopriamo una più generale che ci fa comprendere meglio la prima.
Per un po’ di tempo tutto procede bene, abbiamo capito tutte le leggi, tutto sembra perfetto e all’improvviso un qualche strano fenomeno capita in un angolo lontano; andiamo a investigare e scopriamo l’arrocco, qualcosa che non ci aspettavamo assolutamente.
Sono i fenomeni che non sembrano seguire le leggi che sono più interessanti ed è così che possiamo avere rivoluzioni in fisica. Da quando abbiamo notato che gli alfieri mantengono il colore e che si muovono lungo le diagonali è successo sempre così e per tanto di quel tempo che siamo sicuri che la legge sia vera; poi improvvisamente in una partita scopriamo un alfiere che non mantiene il colore, ma lo cambia. Solo più tardi troviamo che l’alfiere è stato catturato, che un pedone è arrivato in ottava e che è diventato un nuovo alfiere. E’ un fenomeno possibile, ma noi non lo sapevamo.
E così è per le leggi fisiche, a volte sembrano sicure, continuano a funzionare, e d’improvviso un piccolo dettaglio ci mostra che sono sbagliate e ci tocca investigare in quali casi l’alfiere cambi colore e piano piano impariamo le nuove leggi che spiegano le cose più in dettaglio. “
[Richard Feynman “The Pleasure of Finding Things Out” (1999)]