FIDE World Cup 2017 – Secondo turno
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(UnoScacchista)
E così siamo arrivati al terzo turno, con 32 sopravvissuti alle vicende dei 32-esimi di finale. E di cose importanti ne sono successe molte: dalla eliminazione della testa di serie n.8 Mamedyarov a quella di giocatori importanti, come Anand, Karjakin, Wei Yi, Radjabov e Gelfand. Come al solito, analizziamo insieme i risultati e condivido con voi qualche annotazione che trovo interessante.
[Duda-Ivanchuk – foto di Maria Emelianova dal sito ufficiale del torneo]
Partiamo, come sempre, dalla situazione dei Top40, tra i quali sono fioccate le eliminazioni.

Ben 19 dei primi 40 della lista Elo sono fuori, qualcuno, come Adams, Anand e Karjakin, direttamente dopo le prime due partite. Stiamo parlando di eliminazioni pesanti, soprattutto quella di Anand che non avrà quindi più chances di giocare il torneo dei Candidati 2018 (a meno di una improbabile wild card), al contrario di Mamedyarov che può ancora qualificarsi tramite il FIDE Grand Prix.

Lascia il torneo anche Wei Yi: dovrà aspettare un altro ciclo per lanciare la sua sfida al titolo che in molti pronosticano essere alla sua portata.
Scorriamo adesso gli ottavi del tabellone, appoggiandoci anche stavolta alla pagina di Wikipedia per gli accoppiamenti dei 16-esimi di finale.
Primo Ottavo (Carlsen)
Il campione del Mondo ha vinto un match in souplesse; ha dichiarato egli stesso che è stato un incontro più facile di quello del primo turno (approffittando per fare di nuovo i complimenti a Oluwafemi Balogun). Bu Xiangzhi ha battuto Bacrot, ma questa non può essere considerata una vera sorpresa, visto che i due hanno praticamente lo stesso Elo.

Anche Svidler supera il turno senza patemi d’animo, anche se è dovuto ricorrere al primo turno Rapid per avere ragione di Erdõs. Nel report del primo turno avrete letto del contrattempo che ebbe l’ungherese con la promozione (che effettuò con due mani, col risultato di regalare 2 minuti all’avversario): ebbene anche nel match con Svidler è successo qualcosa di simile, stavolta con il russo che ha promosso un pedone e schiacciato l’orologio senza sostituirlo con un pezzo. L’anno scorso a Parigi, nel Grand Chess Tour, Topalov fece lo stesso contro Nakamura e perse immediatamente per mossa illegale. Qui le regole prevedono la sconfitta solo alla seconda irregolarità, quindi Svidler se l’è cavata a buon mercato con solo 2 minuti aggiunti al tempo dell’avversario, ma la domanda sorge spontanea: ma Erdõs ha un qualche problema con la promozione dei pedoni?
Infine, Onischuk supera Wojtaszek agli spareggi: una brutta sorpresa per il polacco che, oltre ad attraversare in realtà un buon momento di forma, completa la debacle dei giocatori polacchi che hanno tutti dovuto abbandonare il torneo.
Secondo Ottavo (Vachier-Lagrave)
Continua il momento di grazia di Lenderman, che batte anche il giovane GM norvegese Tari in quello che è stato il sedicesimo tra le sorprese del primo turno.

Per il resto, tutto secondo i pronostici, con Vachier-Lagrave che continua a vincere senza apparente sforzo: se la forma è quella di St. Louis, nei quarti di finale ci aspettano scintille!
Terzo Ottavo (Kramnik)
Anche qui vanno avanti 3 favoriti su quattro, con il solo Harikrishna che torna a casa, sconfitto dal connazionale Sethuriman. La sua eliminazione non è proprio una sorpresa, sia per la forma non smagliante già dimostrata nel turno precedente, sia perchè Sethuraman aveva eliminato Harikrishna anche nella FIDE World Cup del 2015.

Voglio mostrarvi una posizione degna di nota ripresa dal match tra Ivanchuk e la giovane promessa polacca Duda.

Il Nero sembra avere partita vinta con i suoi due pedoni passati, ma la cosa non è semplice. Tenendo conto che i giocatori erano ormai agli sgoccioli con il tempo e Duda stava già giocando solo con l’incremento, la continuazione che ha giocato merita una nota di plauso: 69. Cxe4 Rxe4 70. h6 g3 71. h7 g2 E adesso? Dopo 72. h8=D g1=C+! 73. Rf1 e2+ 74. Rg2 Axh8 75. Ad2 Cf3 76. Axa5 e1=D 77. Axe1 Cxe1+ e Ivanchuk deve solo ricordarsi come dare scaccomatto con Alfiere e Cavallo. Ma Duda sa bene cosa fare: 72. Axe3! Axe3 73. h8=D g1=D

74. Dh1+!! Una mossa spettacolare ed efficacissima, che Duda deve aver visto quando ha cambiato i Cavalli alla 69ª mossa 74. … Rd4 Dopo 74. … Dxh1 è stallo, ma la prossima mossa chiarisce che la patta è inevitabile 75. De4+ Rxe4 ½-½ Dopo l’eventuale cambio di Donne con 75. … Rc3 76. Dxe3+ Dxe3+ 77. Rxe3 Rb4 78. Rd3 puntando alla casa a1, il finale è facilmente patto.
Ivanchuk ha poi vinto il match agli spareggi, dopo la seconda coppia di partite Rapid. Duda avrà sicuramente altre occasioni per rifarsi, vista la sua giovane età.
E’ però anche degno di nota lo strano comportamento del russo Demchenko, che, arrivato sul palcoscenico della vita, dopo aver perso la prima partita con Kramnik ha preferito proporre patta dopo sole 10 mosse. Veramente una decisione incomprensibile e poco onorevole, che nessuno è riuscito a spiegare: una manciata di punti Elo non è certo un buon motivo per rinunciare a giocarsela con un ex-Campione del Mondo! Questa sua decisione può competere a buon titolo con quella di Zherebukh, che, per motivi personali ben noti molto prima dell’inizio della World Cup, non è proprio arrivato a Tbilisi ma non ha annunciato il forfait in modo che qualcun altro potesse sostituirlo. Il fatto che in questi giorni stia giocando un torneo a inviti a St. Louis, aggiunge un antisportivo sberleffo ai sui colleghi scacchisti.
Quarto Ottavo (Aronian)
In questa parte del tabellone le sorprese non sono mancate, anzi! Il superamento del turno da parte di Aronian era previsto, ma il fatto che Hou Yifan lo abbia costretto agli spareggi è comunque degno di nota.

Se il match tra Matlakov e Andreikin è stato una sorta di “fiera degli orrori” (terminata con la vittoria del primo dopo l’ultima clamorosa svista di Andreikin), Daniil Dubov ha battuto seccamente il vincitore della FIDE World Cup 2015 (nonché vincitore del Torneo dei Candidati 2016 e vice Campione del Mondo) Sergey Karjakin. La seconda partita è stata apparentemente decisa dalla 18ª mossa del Nero (Karjakin), che non è stata quella raccomandata dal computer. Ciò è stato confermato da entrambi i giocatori (e già la dice lunga su cosa significhi prepararsi per questo tipo di tornei), ma comunque il 21-enne Dubov ci ha messo del suo per andare a vincere in sole 31 mosse.
Molto più complicata la vittoria di Artemiev contro Radjabov. I due sono arrivati fino allo spareggio Blitz, con un’alternanza di vittorie, sconfitte e patte non proprio di alto livello. Alla fine ha vinto il russo, con l’azero che, molto critico verso se stesso ma mai abbastanza umile, si è lamentato per aver perso “pur sapendo di essere più forte dell’avversario“. Si è comunque ripreso subito ammettendo che Artemiev ha giocato meglio di lui nei momenti decisivi e quindi ha meritato di passare il turno.
Quinto Ottavo (So)
In questo ottavo di tabellone, oltre a Wesley So (che allo spareggio si è sbarazzato rapidamente di Blübaum dopo aver pattato le prime due partite) e lo spagnolo Vallejo Pons, rimangono due dei giocatori più divertenti del lotto: il russo Ian Nepomniatchichi e l’idolo di casa, il georgiano Baadur Jobava.
Nepo ha sudato molto per superare Adhiban e ha dichiarato che quando l’indiano imparerà a gestire bene la fase di concretizzazione del vantaggio saranno problemi per tutti. Bella e meritata la vittoria di Jobava nel match contro Yu Yangyi. Vediamo la parte conclusiva della sua vittoria nella prima partita di spareggio Rapid.

La partita, cominciata da Jobava con la prediletta 1.b3, ha mantenuto una certa tensione sulla lunga diagonale nera e adesso Jobava approfitta dell’allineamento tra la Db2 e il Rg7 per portare il Re Nero in mezzo alla scacchiera: 28. Cxf6! Rxf6 Non va 28. … Dxf6 a causa della semplice 29. dxe5 seguita dall’inevitabile e decisivo scacco di scoperta, visto che a 29. … De6 segue 30. Cg5 29. dxe5+ Rf7 30. e6+! Rxe6 31. e4 Cg7 32. Da2+ Rd6 33. Tc1!

Rimango sempre sbalordito dalla capacità di certi giocatori di giocare mosse tranquille nel mezzo di una combinazione con sacrificio. Bloccando la via di fuga via c7, il Re Nero rimane bloccato al centro, alla mercè deglii scacchi sulle diagonali e della spinta in e5. Il Nero non ha buone mosse: ad esempio 33. … Ce6 34 e5#, oppure 33…. Dxe4 34. Da3 Rd5 35. Td1 Re6 36. Cg5+. Le migliori chances erano le mosse 33. … Dd8 o 33. … De8 per fare spazio al Re Nero; Yu Yangyi ha invece giocato 33. … Axe4 finendo per perdere materiale dopo 34. Dd2+ Re6 35. Cg5+ Rf5 36. g4+! Rf6 37. Cxe4+ Dxe4 38. Dxd7 con rapida vittoria. Come qualcuno con una passione per i neologismi ha scritto, il cinese è stato “jobavizzato“.
Ci aspettano scintille nei sedicesimi tra Nepo e Jobava, ma la mia previsione è che vdremo due patte rapide nelle partite a cadenza lenta, per poi assistere ai fuochi d’artificio nelle partite Rapid.
Sesto Ottavo (Nakamura)
Se le vittorie di Nakamura e Fedoseev erano prevedibili, le sorprese sono venute dalla parte bassa di questo ottavo con Anand e Adams sconfitti nelle due partite a cadenza regolare dal canadese Kovaylov e dall’israeliano Rodshtein.

Un mesto addio per Anand, dovuto a un coraggioso sacrificio nella prima partita, con il quale ha creduto di concretizzare una posizione vantaggiosa. Kovaylov, che a suo onore ha giocato tutte le migliori, ho poi dichiarato che era un sacrificio che “se avesse funzionato, avrebbe trasformato la partita nella migliore dell’anno“. Purtroppo, per l’ex Campione del Mondo non è stato così. Da parte sua, Adams è andato sotto in maniera abbastanza sorprendente con Rodshtein, completando l’en-plein negativo degli inglesi, tutti fuori. Un buontempone (inglese) ha detto che “questo è quello che succede sempre agli inglesi nei Campionati del Mondo” (riferendosi ovviamente anche a quelli calcistici).
Settimo Ottavo (Caruana)
Anche in questo ottavo la testa di serie (Caruana) supera il turno agli spareggi ma senza troppe preoccupazioni, mentre lo scontro tra due giocatori dall’Elo molto simile finisce con la vittoria del più basso nella lista, in questo caso il russo Najer contro il compatriota Vitiugov. Detto della vittoria del cinese Li Chao sul giovane statunitense Sevian, i riflettori erano tutti accesi sulla sfida tra due giovani di belle speranze e tanto acume tattico: il cinese Wei Yi e l’ungherese Rapport. Beh, reggetevi forte, perchè nelle due partite a cadenza regolare hanno giocato un totale di 33 mosse per registrare due patte. Una vera delusione e la conferma che questo formato di gioco si presta troppo a questo tipo di scorciatoie, che fanno risparmiare energie e riconducono il tutto a un giorno di gioco su tre.
Comunque la strategia non ha pagato per il cinese, che ha perso la prima partita Rapid e non è riuscito a recuperare nella seconda. E, irania della sorte, ha perso non per una brillante combinazione tattica, ma per una rottura da manuale dei finali.

La posizione sembra tenibile per il Nero, ma solo per chi non ha studiato i classici. Mi dicono (non crediate che me lo sia ricordato io) che Mark Dvoretsky nei suoi libri sui finali avesse già dimostrato come la parte con la qualità in più vince. Rapport ce lo dimostra in pratica: 59. g4! hxg4 60. h5 Rg7 Non c’è modo di mantenere la posizione bloccata 61. Td7+ Rh6 62. hxg6 Rxg6 63. Tf7 Ac1 64. Txf5 Rh6 65. Re5 1-0
Ottavo ottavo (Mamedyarov)
Ed eccoci giunti all’ultimo ottavo, l’unico che perde la sua testa di serie, l’azero Mamedyarov che torna mestamente a casa assieme al connazionale Radjabov, completando la debacle nazionale. Strada facendo, si perdono anche Boris Gelfand, veterano di mille battaglie che ha perso agli spareggi con Wang Hao, e il vietnamita Le Quang Liem, sconfitto dal nuovo talento indiano Vidit.
Dopo averci provato in tutti i modi (la seconda partita è durata ben 130 mosse) Mamedyarov ha perso lo spareggio Rapid, principalmente a causa di una sciagurata prima partita. Avendo ottenuto una posizione leggermente superiore e una certa pressione nel finale di pezzi pesanti, l’azero ha avuto una grande occasione nella posizione del diagramma.

Il Nero ha appena catturato il pedone Bianco in b5, ristabilendo la parità di materiale ma assoggettandosi a una combinazione geometricamente molto bella: 39. Dc8+ Rh7 40. Da6! guadagnando materiale decisivo grazie all’inchiodatura della Torre sulla Donna nera. “Mame” purtroppo per lui, non l’ha vista e ha optato per 39. Tc5, dopo di che ha continuato a cercare di vincere fino a quando ha perso prima il filo, poi un pedone e infine la partita. La seconda partita ha visto l’azero provarle tutte, fino a quando cercando l’impossibile ha finito per perdere.
Sabato e domenica si giocano le partite del terzo turno (sedicesimi di finale), con gli spareggi programmati per lunedì 11 Settembre. La selezione continua.
Se volete leggere i post precedenti sulla FIDE World Cup, li trovate qui:
- La Domenica Scacchistica: Tbilisi
- La FIDE World Cup verso il Torneo dei Candidati
- FIDE World Cup 2017 – Primo turno