Do not spoil the endgame!
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(Uberto D.)
Dal recente Grenke Classic 2019, vediamo l’interessante finale giocato da Vincent Keymer (Bianco) e Georg Meier nel loro incontro vinto dal quattordicenne Keymer. L’esperto Meier aveva valutato il finale come patto dopo 51… g2, ma, come ha ammesso poi, avrebbe “dovuto calcolare un po’ meglio“.
“Non sciupate il finale!” (“Do not spoil the endgame!“) consigliano gli autori di “Avengers: Endgame“, esortando chi ha visto il film a non svelarne la conclusione a chi deve ancora vederlo, ma sappiamo bene come sia anche un’esortazione che risuona nella mente di tutti noi scacchisti nei momenti critici delle nostre partite.
Siamo al 5° turno del torneo e i due tedeschi sono in fondo alla classifica, con il giovane talento che è reduce da 4 sconfitte contro avversari terribili: Carlsen, Anand, Caruana e Naiditsch. La partita è interessante e, dopo che Keymer ha sprecato un buon vantaggio , la posizione raggiunta è quella del diagramma:
Vincent Keymer – Georg Meier dopo 41… Re4
Grenke Classic 2019, 5° turno, 24 Aprile 2019
Il Bianco ha un pedone in più, ma l’attività del Re nero compensa a sufficienza lo svantaggio di materiale. Un esempio di come il Nero possa sfruttare tale attività è la variante
Keymer opta quindi per la restituzione del pedone di vantaggio in cambio dell’attivazione del proprio Re. Una decisione sempre valida in finale.
Complimenti al giovane Vincent, che con questa partita ha vinto la sua prima partita in un “Supertorneo”.
Adesso che abbiamo visto come si è svolta la partita e il tentativo di “sòla” immaginato da Meier con la spinta in c4 alla 59ª mossa, avrete probabilmente capito come avrebbe potuto salvarsi il Nero tra le mosse 47 e 51. Riprendiamo la posizione dopo la 51ª mossa del Bianco.
Vincent Keymer – Georg Meier dopo 51… a8=D
Grenke Classic 2019, 5° turno, 24 Aprile 2019
Se la manovra di stallo, per funzionare, richiede che non ci sia il pedone c4, perché non sacrificarlo subito?
Eh già, caro Meier (e cari tutti), bisogna sempre stare attenti a non “sciupare i finali“, ma certe volte è così difficile…
Perbacco che bello articolo! E con analisi chiarissime! Complimenti!
Grazie Giorgio.