L’Angolo del Finale/3
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(del GM Sergio Mariotti)
Il primo dei finali che vi presento oggi è famoso, tratto dalla 7ª partita del match Fischer-Petrosian del Torneo dei Candidati, giocata a Buenos Aires nel 1971. Ho scelto questo finale per mostrare al pubblico un chiaro esempio di come si vince, anche piuttosto facilmente, una posizione nella quale l’avversario ha delle debolezze strutturali dei pedoni, in questo caso i pedoni neri a6 e d5.
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Fischer ha il bianco e a lui sta la mossa.
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Il bianco ha a disposizione un sentiero verso la patta, ma è molto stretto!
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Terzo finale, famoso anche questo, dalla partita Harmonist-Tarrasch giocata a Breslavia nel 1889. Muove il nero.
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Questo è un finale atipico, che potrebbe capitare a chiunque in torneo, ed è un finale che va contro i principi generali che dicono che vince chi ha il pedone libero più lontano; è vero che quasi sempre hanno ragione tali principi, ma in questo caso il Nero non ha ancora il pedone libero, e quindi il Bianco riesce a bloccare il lato di Re e a vincere sul lato di Donna.
Sergio Mariotti è nato a Firenze il 10.8.1946. Campione italiano nel 1969 e 1971, MI nel 1969 e GM (il primo italiano) nel 1974, dopo il bronzo individuale alle Olimpiadi di Nizza, quando la rivista “Chess Magazine” lo battezzava come “The italian fury”. Nel 1976 è stato buon 10° all’Interzonale di Manila. In Italia ha vinto ovunque negli anni ’70, ma all’estero ha giocato pochi tornei, anche per motivi di lavoro. E’ stato Presidente FSI (1994-1996) e in seguito commissario tecnico della squadra nazionale.