Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

[R] In viaggio fra gli alieni: il solutore

4 min read
R I S T A M P A

(Marco B.)
Come scritto in un precedente articolo io sono un compositore di problemi, non amo particolarmente risolverli, mentre mi diverto a vedere altri cercare di risolvere i miei. Insomma questo articolo sui solutori è scritto da un non solutore, e quindi spero che i solutori veri mi perdonino…

I giocatori di scacchi dovrebbero essere in grado di risolvere uno studio, o almeno di provarci con una certa logica. Basta però spostarsi nel campo dei matti in due, perché la normale mentalità da partita non serva più.

Ho scelto due esempi, veramente a caso!, da analizzare insieme.

La prima cosa da fare sempre è dare un’occhiata al Re nero e vedere se ha case di fuga o se il nero ha difese “forti” (la fuga di Re è di per sé una difesa forte!).

PHWilliams
P.H.Williams – Il Bianco muove e matta in due mosse

Il Re nero è bloccato e non si vedono difese forti (cioè scacchi al Re bianco o mosse che creano fughe al Re nero), o meglio: una c’è, ma la confutazione è banale: dopo 1… Cxe7 si creano due fughe al Re (d8 e f8), ma semplicemente segue 2. Dxe7#.

Dopo un po’ (o subito se siete un po’ allenati) vi accorgete che a tutte le mosse del nero c’è già un matto predisposto: se 1… Cg8 muove (oltre che in e7 naturalmente) segue 2. Cf6#, se 1…Ca6 muove segue 2.Cc7# (anche 2. Db8# in alcuni casi). Però il bianco non ha mosse neutre: una mossa del Rb2 darebbe libertà al Pb3, il pedone g6 non può muovere senza concedere la fuga ‘f7’, il Cd5 serve a dare matto e a una mossa di Donna può seguire 1… d6. Quest’ultima vi dovrebbe indicare la via giusta: dopo 1… d6 potrebbe esserci matto sulla diagonale bianca! Dopo 1. Df4? però segue Cxe7! quindi devo tener d’occhio e7 e la diagonale bianca. Ci riesco? Sì, con 1. Da3! il matto è inevitabile. Se 1… Cg8 muove ci sono gli stessi matti di prima. Su 1. … d6 2. Da4# e su 1…. Ca6 muove bisogna distinguere: su 1… Cb8 o Cc7 2.C(x)c7# mentre su 1…Cc5 o Cb4 2. Cc7?? Rxe7! e il matto questa volta è in a8 2. Da8# (non 2.Cc7? per 2 … Rxe7).

Il secondo esempio è un po’ più complicato.

Wurzburg
O.Wurzburg – Il Bianco muove e matta in due mosse

Qui il Re nero ha due fughe: d3 e f5 e non c’è un matto già predisposto. Questo è comunque un difetto del problema, o almeno lo era (oggi si è un po’ più flessibili); perché? Perché facilita la ricerca della chiave, visto che in qualche modo la mossa mattante dovrà controllare le due fughe. La chiave potrebbe togliere le fughe, ma una chiave del genere sarebbe “brutta”. Un altro particolare che attira l’attenzione è l’Alfiere in h1. A qualcosa deve servire e quindi è probabile che dopo la chiave (che ancora non abbiamo trovato) la Tf3 muoverà permettendo diversi matti di scoperta della batteria Tg2 e Ah1. E pensando alla Tf3 potreste notare che il Re nero in f5 o in d3 verrebbe mattato da Dxf3#, una mossa che al momento è impossibile. Proviamo perciò a giocare 1. Dh5. Ma come? ho appena detto che la chiave non deve togliere fughe e questa toglie l’accesso a ‘f5’! Vero, ma toglie una fuga e ne concede due nuove (e3 e f4) e quindi è accettabile (“give and take key” come dicono gli anglosassoni). Se però la 1. Dh5 funziona bene dopo 1. … Rd3 o 1… Re3 o 1…Rf4 (2. Dxf3#), o anche dopo 1…Tf8 o f7 o f6 o f5 con il matto 2. De2#, dopo 1…Tf4 o 1…Txf2 non ci sono matti. Provando sempre a controllare ‘f3’ possiamo pensare a 1. Dh3 che ha un’attrattiva particolare: è in presa! Sarebbe quindi una chiave sorprendente! Vediamo dopo 1…Txh3 2. Tg3# e le due fughe originali d3 e f5 sono controllate dalle due Torri. Ci sono due bei matti in caso di 1… Te3 cercando di mantenere la fuga ‘d3’ ma autobloccando ‘e3’ e permettendo 2. Dh7# e in caso di 1… Tf4 2. Te2# per autoblocco in ‘f4’. Controllate pure tutte le mosse del nero e troverete il matto.

WCSC
Il Campionato del mondo di soluzione, Belgrado 2016

Nella foto qui sopra fra gli altri potreste (dovreste!) aver riconosciuto un certo GM a tavolino…

solving

John Nunn oltre che giocatore è un ottimo solutore (GM anche lì) e si è anche avventurato nella composizione. Mi sento di consigliare a chiunque sia interessato al mondo dei problemi il suo libro “Solving in Style”, che è nato come metodo per risolvere i problemi (di qualunque tipo), ma è anche diventato una delle migliori introduzioni al mondo della composizione. E’ tuttora in vendita su qualunque sito online, scacchistico e no.

About Author

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: