Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Scioline, scivoloni, scisti e sciabole

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(Topatsius)
Con una buona sciolina e un buon paio di sci un campione può vincere uno slalom senza dover faticare troppo. Una dimostrazione? L’ha data pochi giorni fa a San Pietroburgo lo statunitense (ma siberiano di origine tàtara) Gata Kamsky, co-vincitore del “Memorial Korchnoi”, un Kamsky che, di classe, ha saputo scivolare verso una bella e apparentemente facile vittoria al 5° turno contro il pur forte GM bielorusso Kirill Stupak (Elo 2561).

[Nell’immagine di apertura, Gata Kamsky a Bali nel 2016]

La partita sarebbe piaciuta a Raul Capablanca: niente squilli di trombe e contorte varianti né colpi di scena, né insidiosi paletti; invece un preciso Kamsky che mossa dopo mossa ha stretto sempre di più, fino a paralizzarle, le truppe di un avversario che pure ha fatto quel che ha potuto, ma che si è visto scivolar via lentamente la partita, pur senza apparenti gravi inesattezze. Un gioiello!

Ecco la partita, senza commenti.

Scivolone, nello stesso torneo, è stato invece quello dell’altro co-vincitore del Memorial Korchnoi (anche lui imbattuto, con un buon 7,5/9), il russo Vadim Zvjaginsev, il quale, sempre al 5° turno, ha raggiunto dopo 38 mosse, questa intrigante posizione, però in “zeitnot”, contro il connazionale GM Ilia Iljiushenok.

Uno scivolone da una posizione vinta ad una quasi inevitabile patta. Un mezzo scivolone, dai. Peccato, perché sarebbe stato bello vedere realizzarsi, nella posizione del diagramma, la simpatica combinazione vincente:

Qui il Bianco ha giocato 39.Dd6? e, dopo 39…Txf5 e altre due mosse, è stata concordata la patta. Ed invece, grazie alla forza di una Donna piazzata nella cruciale casa “g6”, ci sarebbe stata la terribile

In ogni modo il primo posto del dottor Kamsky (45 anni, 2673 Elo) e il secondo a pari merito di Zvjaginsev (43 anni, 2644 Elo) stanno a dimostrare che i tanti giovani russi presenti a San Pietroburgo debbono ancora “trottare” parecchio per superare certi esperti campioni. Zvjaginsev, allievo di Mark Dvoretsky, è un giocatore noto ed estroso ma che mai è stato di primissima fascia, ed ha tra l’altro (mi ricorda Uberto) dato il suo nome ad una variante minore della Siciliana, questa: 1.e4 c5 2.Ca3!? Non basta: qualche anno fa s’inventò la variante 1.e4 e5 2.Cf3 Cc6 3.g3!?

Ma andiamo avanti.

Lo scivolone dà di certo più fastidio quando causa la immediata sconfitta; è quanto accaduto nell’ultima Superfinale del Campionato russo a Vladislav Artemiev (Elo 2757, non uno qualunque), che in questa posizione (e un altro quinto turno!), opposto coi neri ad Aleksey Dreev (Elo 2662), …. cosa ha combinato?

…. ha giocato 37…. Axg2??, cui è naturalmente seguito 38.h4 e la Torre in f6 non ha avuto scampo!

Dalla sciolina di Kamsky agli scivoloni di Zvjaginsev ed Artemiev, arriviamo allo scienziato del mese, che risponde al nome dell’ungherese Richard Rapport (Elo 2747), il quale ci delizia con una superba chiusa, al 15° ed ultimo round della Lega Cinese, contro il giocatore di casa Qun Ma, dopo una partita in verità non troppo corretta da entrambe le parti.

E’ vero, la posizione del Nero è zoppicante, diciamo pure “scistosa” (nel senso di “destinata a sfaldarsi come uno scisto”), ma le continuazioni vincenti non si leggono dietro la scacchiera, bisogna saperle trovare, no?

Mi scrive Uberto che “la mossa vincente del Bianco viene spontanea: 53.Txg6, ma per farla funzionare serve una brillante sequenza dopo 53… Dxg6”.

…. Ed allora lo scienziato Rapport, novello Scipione, sfodera la sua sciabola, va a sfaldare gli scisti e a conquistare Cartagine in bello stile:

Che belli gli scacchi, vero?

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