Nessun sabotaggio ai danni di Spassky
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(Riccardo M.)
Reykjavik, 24 agosto 1972
Nessun sabotaggio ai danni di Spassky: controlli infruttuosi a Reykjavik! Mentre Carlsen a Londra mette le mani sul mondiale 2018, qui nella capitale islandese si avvia verso una clamorosa conclusione l’attesissimo mondiale Spassky-Fischer ….
Seguiamo quanto è accaduto da noi questa sera, specificando che (purtroppo) molto difficilmente il vincitore di Reykjavik ’72 avrà la possibilità di sfidare quello di Londra 2018: per assistere ad un Fischer-Carlsen in tanti pagheremmo molto, ma molto, di più di questi 70 dollari (prezzo del biglietto di Reykjavik).
La diciottesima partita del campionato del mondo di scacchi fra il campione uscente Boris Spassky e lo sfidante americano Bobby Fischer è stata aggiornata questa sera dopo la quarantaduesima mossa. Al momento della sospensione dell’incontro, che verrà ripreso nel pomeriggio di domani, Fischer, che gioca con i pezzi neri, appariva in posizione migliore, tanto che i grandi maestri che seguono gli sviluppi del “mondiale” a Reykjavik pronosticano una sua vittoria. I bianchi di Spassky hanno infatti il lieve vantaggio di un pedone in più, ma il re bianco è pericolosamente assediato da regina e torri avversarie. Attualmente Fischer conduce la classifica del campionato col punteggio di 10 a 7, e gli mancano soltanto due punti e mezzo per assicurarsi il titolo mondiale.
Frattanto si è conclusa ingloriosamente la polemica “fantascientifica” sollevata dai secondi di Spassky circa i mezzi extrasportivi utilizzati da Fischer per piegare il campione mondiale uscente. I tecnici incaricati di trovare eventuali apparecchiature elettroniche nascoste nella sala del Palazzo dello Sport di Reykjavik hanno concluso la loro ispezione senza trovare niente. Una volta esaurito il lavoro dei tecnici, sono state aperte le porte dell’auditorio ed il pubblico ha potuto prendere posto in sala per assistere alla diciottesima partita.
L’intervento dei tecnici era stato sollecitato dai russi che avevano avanzato l’ipotesi che i secondi di Fischer potessero ricorrere ad “apparecchiature elettroniche e sostanze chimiche” per influire, negativamente, sul rendimento di Boris Spassky.
Nel pomeriggio di oggi alcuni esperti islandesi sono entrati nella sala ed hanno iniziato la loro ispezione servendosi di apparecchiature a raggi X e di altri congegni elettronici, E’ stata tra l’altro esaminata anche la poltrona di Fischer e quindi setacciato tutto il palcoscenico e controllato il lampadario.
Altre difficoltà sono sorte poi sulla difficile strada del campionato mondiale di scacchi, sempre in seguito alle proteste della squadra russa. Gli organizzatori del campionato hanno ripristinato tre file di sedie, che erano state rimosse giorni fa su richiesta di Fischer, dopo la protesta ufficiale dei russi “contro i cambiamenti apportati nella sala degli incontri”. Essi hanno tuttavia assicurato che nessuno spettatore occuperà queste sedie. Sembra che su questo tema l’arbitro Lothar Schmid abbia avuto colloqui non precisamente sereni con alcuni collaboratori di Fischer.
Questo è invece il commento dei maestri Giuseppe e Roberto Primavera al diciassettesimo incontro del mondiale, disputato fra martedì e mercoledì e conclusosi con un pareggio:
“Per la prima volta nel corso di questo match, Bobby Fischer ha adottato la difesa Pirc, cercando di sorprendere Spassky con una variante di dubbio valore: 1.e4,d6 2.d4,g6 3.Cc3.Cf6 4.f4,Ag7 5.Cf3,c5 (senz’altro migliore sarebbe stata a questo punto 5….0-0 6.Ad3,Cc6 7.e5,dxe5 8.fxe5,Ch5, come nella Gligoric-Keene, Berlino 1971, con un gioco attivo da parte del Nero. La variante scelta dall’americano conduce invece ad una posizione che offre poche chances di contrattacco al Nero, mentre il gioco del Bianco può svilupparsi secondo schemi lineari d’attacco contro l’arrocco avversario).……. Alla decima mossa Fischer ha giocato una …Ag4!, il tratto consigliato dal sovietico Gufeld nella sua analisi alla partita Velimirovic-Tringov (Skopje 1971) …. Alla tredicesima Fischer guadagna un pedone con Axc3?, ma è costretto a cedere il suo ottimo alfiere in fianchetto …. Alla ventunesima è costretto a cedere la qualità … Alla quarantesima Spassky vuol giungere senza intraprendere nessuna azione impegnativa per poter studiare la migliore manovra strategica con i suoi numerosi “secondi”. Ma le analisi notturne non danno frutti e il Campione del Mondo non può alla ripresa, contrariamente a quanto affermavano gli esperti presenti in sala, forzare la vittoria”.
Insomma, dopo 18 delle 24 (massimo) partite, oggi 25 agosto 1972, si è sul 10,5 a 7,5 per Fischer, che è pertanto quasi a un passo dalla meritatissima conquista del massimo titolo.
Siccome vi abbiamo parlato dei “secondi” o collaboratori dei due campioni, vi ricordo i loro nomi. Spassky, che per acclimatarsi è qui a Reykjiavik già dal 21 di giugno, ha come secondo ufficiale Efim Geller, quindi c’è l’allenatore estone Ivo Nei e un grande maestro psicologo, Nikolaj Krogius. Fischer è seguito da padre William Lombardy, dall’avvocato Paul Marshall e dal rappresentante della zona-5 della FIDE Fred Cramer.
A proposito dell’ispezione in sala, pare che l’unica cosa anomala che ieri è stata trovata siano due mosche morte dentro il lampadario. Ivo Nei ha scherzosamente chiesto di eseguirne l’autopsia, mentre un giornalista americano ha avanzato l’ipotesi che siano state uccise dal “pedone avvelenato” della difesa siciliana…
Quanto a richieste, anche Fischer non sta scherzando: ha chiesto che ai bambini in sala sia proibito di mangiare dolciumi con involucri rumorosi (a mano che non vengano relegati in galleria), ed ha chiesto all’albergo in cui alloggia, il “Loftleidir”, che la piscina sia interdetta agli altri ospiti e riservata esclusivamente a lui, e che l’hotel si rifornisca, solo per lui, di una maggiore quantità di libri e riviste.
N.B.: a parte la discrasia temporale, nulla è inventato in questo post. Tutta la parte centrale non è che quanto era stato pubblicato sul quotidiano romano “il Tempo” il 25 agosto del 1972, e i commenti (qui sintetizzati) alla partita n. 17 sono davvero dei maestri Giuseppe e Roberto Primavera.
Ogni altro riferimento è rintracciabile nella numerosa letteratura che ha fatto da corollario a quel match mondiale che resterà indimenticabile.