Peccato per Peckover
2 min read
(Topatsius)
Nel 1958 il compositore di scacchi americano, inglese di nascita, Joseph Edmund Peckover (15.11.1896-16.4.1982) partecipò ad un concorso con lo studio che qui vedete: “Il Bianco muove e patta”.
Peckover, che fu pure un grande esperto di cricket, nonché un ritrattista dilettante, vinse 4 “primi premi”, nonostante la spietata concorrenza degli specialisti dell’Est Europa.
In suo ricordo, dopo la morte, Enrico Paoli presentò questo studio sul bimestrale “Due Alfieri”, aggiungendo che ”…. (Peckover) compose circa una settantina di studi, la maggior parte dei quali ammirevoli per semplicità, armonia e profondità di analisi; e per circa 4 anni, fra il 1961 e il 1965, tenne la rubrica studistica sull’ American Chess Quarterly”.
Lo studio ha questa soluzione:
Probabilmente poteva meritare di concorrere ad un premio, senonché il giudice del concorso (Arthur John Roycroft, nato nel 1929 in Inghilterra e vivente) lo scartò in quanto, a suo parere, il Bianco poteva pattare anche con 2.Cf3. Ed invece 2.Cf3? sarebbe stato un errore, perché il Nero avrebbe avuto modo di vincere con
Peccato per Peckover che si fosse dimenticato di indicare questa variante quando aveva inviato la sua composizione! Peccato, cose che capitano. Roycroft invece non ne ebbe nessun nocumento; anzi, l’anno successivo la FIDE lo nominò “Giudice Internazionale per la Composizione”.