Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Augusto Guglielmetti (1864-1936) e l’Unione Scacchistica Italiana

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(Roberto C.)
L’Accademia Scacchistica Romana nata nel 1819 ha festeggiato i 200 anni dalla nascita. Verso l’ultimo quarto dell’800 alcuni suoi soci lasciarono un segno indelebile nella sua storia, come il Prof. Guglielmetti, distinto problemista e forte giocatore, che su incarico di Tonetti,  Presidente dell’Accademia, fondò l’Unione Scacchistica Italiana (U.S.I.).

Ma andiamo per ordine. Con l’Unità d’Italia (1861) sorse l’esigenza di un organismo che governasse il mondo degli scacchi italiano, tra l’altro ancora arretrato in confronto al resto del mondo poiché adottava le regole di gioco del Ponziani differenti per l’arrocco, la promozione del pedone e la cattura en passant, e nel 1874 l’archeologo Gian Francesco Gamurrini di Arezzo, scacchista ed amico del Dubois, propose una società tra gli scacchisti dichiarando: “Che tutti gli amatori Italiani si uniscano in un consorzio pagando una piccolissima quota mensile a vantaggio del fondo sociale, e il problema è risoluto”. Chiese la collaborazione di Tonetti dell’Accademia, si costituì un comitato e si raccolsero i fondi ma le cose, come vedremo, andarono avanti molto lentamente…

Nel congresso di Livorno del 1878 fu deliberato che l’Accademia Romana avrebbe costituito una società scacchistica italiana ed il suo Presidente Giovanni Tonetti, coadiuvando i circoli storici, in particolare la Società Scacchistica Milanese (Presidente E. Crespi), si mobilitarono per raccogliere le adesioni ritenendo che l’Associazione dovesse costituirsi in Roma, Capitale e Centro Direzionale del Regno d’Italia…

Nel 1881 a Milano si giocò il 3° Torneo Nazionale, con le regole internazionali, e anche in quel Congresso nulla di nuovo accadde…

Successivamente si recarono a Livorno, sede della NUOVA RIVISTA DEGLI SCACCHI, prima il sig. Tonetti di Roma e poi il sig. Crespi di Milano; in tali occasioni si ebbe luogo di notare un maggiore risveglio verso il giuoco degli scacchi da parte dei nostri dilettanti che da qualche tempo sembravano un poco sbandati…

Nel 1884 la Società Scacchistica Milanese ripropose una federazione e il Rag. Crespi girò l’Italia per promuoverla ma il tempo passava senza che si riuscisse a concretizzare l’idea del Gamurrini che era diventata decennale…

E venne anche il Congresso di Torino del 1892 con la nascita della prima ‘Associazione scacchistica italiana’, basata su federazioni regionali autonome che durò appena un anno…

(cliccare per ingrandire)

Dopo ulteriori 6 anni, il 1° gennaio 1898, il Cav. Tonetti ed il Prof. A. Guglielmetti, dinamico e attivissimo Segretario dell’Accademia, ottenuta l’adesione dei più importanti Circoli Italiani  (Bologna, Catania, Genova, Livorno, Napoli, Palermo, Spezia, Torino e Treviso), rompendo ogni indugio costituirono a Torino l’Unione Scacchistica Italiana (U.S.I.); non tutti vi aderirono, molti circoli erano gelosi della loro autonomia e taluni non gradivano la supremazia romana: il Rag. Crespi, contrariato, rifiutò inizialmente l’adesione di Milano ma il Guglielmetti riuscì a estendere l’Unione in altre città italiane (Firenze e Venezia) e, infine, anche a Milano.

L’Accademia Romana aveva conferito l’incarico di costituire l’U.S.I. al Prof. Augusto Guglielmetti e mai decisione fu più indovinata, fu un dirigente dinamico, lungimirante e infaticabile.

L’U.S.I., antesignana dell’attuale Federazione (F.S.I)., propose al Principe di Piemonte, futuro Re Vittorio Emanuele III di Savoia, la Presidenza Onoraria che venne accettata; a Presidente fu eletto il Barone Giorgio Sidney Sonnino, Senatore del Regno, ed a Segretario il Prof. A. Guglielmetti, entrambi soci dell’Accademia Romana.

L’Organo Ufficiale dell’Unione fu inizialmente l’Edizione Italiana della Rivista Spagnola “Ruy Lopez”, successivamente subentrò la “Rivista Scacchistica Italiana” (1900-1913) fondata e diretta dallo stesso Guglielmetti.

Dal 1900 al 1911 l’U.S.I. organizzò 5 Tornei Nazionali (1900 Roma, 1901 Venezia, 1905 Firenze, 1906 Milano e 1991 Roma), promosse una intensa attività scacchistica (a tavolino, gare problemistiche e tornei per corrispondenza), l’adozione della notazione algebrica e l’uso dell’orologio.

Nel frattempo, nella nuova sede di Piazza Colonna, l’Accademia stava vivendo uno dei periodi più brillanti della sua storia: disponeva di molti dirigenti e di giocatori di alto livello nonché di una struttura organizzativa in grado di organizzare attività e tornei con continuità. I soci si alternavano nelle cariche sociali sia dell’U.S.I. che dell’Accademia Romana. L’ospitalità dell’Accademia divenne famosa in tutto il mondo scacchistico, frequenti erano le visite di giocatori stranieri o di altre città italiane. La protezione del Re Vittorio Emanuele III, che durò fino al 1946, concentrava sull’Accademia l’attenzione delle grandi famiglie romane, il cui mecenatismo da più di un secolo sosteneva l’Accademia.

Dalle pagine della “Rivista Scacchistica Italiana”, nella rubrica “Notizie”, è possibile leggere informazioni sulle Assemblee e sull’attività dell’Accademia, ne riportiamo alcune:

1900 (vol. 1)

Congresso e 7° Torneo Nazionale di Roma (1° dell’Unione Scacchistica Italiana): in quello principale si giuocò ‘alla pari’ e fu riservato ai giocatori più forti, quello minore a 4 categorie, e aperto a tutti. Il Torneo principale fu vinto da Arturo Reggio di Milano, imbattuto con 11 punti su 14 (+9 =4 -0), 2°-3° a pari merito con 9 punti arrivarono Augusto Guglielmetti di Roma (che perse entrambe le partite col vincitore) e Beniamino Vergani di Montebelluna.

Il Torneo minore fu vinto da Stefano Rosselli Del Turco con 16 punti (+16 =0 -2) che conseguì il titolo di Maestro, 2°- 3° a pari merito Bevacqua e Zuffo con 14.

1901 (vol. 2)

Dal 19 Marzo 1901, la nuova sede dell’Accademia è in un bel salone del palazzo Mazzetti, in Piazza Rondanini 33. Come al solito si gioca tutti i giorni dalle 16 alle 22, offrendo graziosa ospitalità agli amatori di passaggio.

1902 (vol.3)

L’Accademia Romana e con essa la sede Centrale dell’U.S.I. hanno trasferito la sede presso l’abitazione del Vice Presidente dell’USI Cav. Tonetti in Via Cavour 301. Tutti i Soci dell’Accademia, essendo però anche Soci dell’Associazione della Stampa Periodica Italiana, hanno preferito stabilire il loro ritrovo di gioco nelle splendide sale di questa Associazione (Piazza Colonna, Palazzo Wedekind). Sono invitati tutti gli scacchisti italiani e stranieri che eventualmente passassero per Roma.

1904 (vol.5)

Dopo l’approvazione del bilancio 1903, che si verificò abbastanza florido furono elette le nuove Cariche: Cav. Uff. G. Tonetti Presidente, M. Donarelli Vice Presidente, Avv. F. S. Toscano Segretario; presenti un gran numero di soci fra cui il Duca Caetani di Sermoneta, Vice Presidente dell’Associazione.

1905 (vol.6)

Il 7 gennaio 1905 iniziò il grande Torneo Invernale dell’Accademia a 2 gruppi: quello dei giocatori, di 1° extra, e quello “a vantaggio” (di 1°, di 2° e di 3° categoria). I premi vennero offerti da S. E. Don Onorato Caetani Duca di Sermoneta Senatore del Regno e dal Cav. Giovanni Tonetti Vice Presidente dell’U.S.I.

1906 (vol.7)

Dal 10 al 15 aprile l’Accademia fu onorata dalla visita del forte campione belga Eugene Pècher, Presidente del Comitato del Torneo di Ostenda. Disputò in 6 giorni 21 partite con il Guglielmetti, 13 vinte dal nostro, 6 dal Pècher (2 patte).

Il Socio Guglielmetti riferì che il maestro Jacques di Lipsia, gli aveva scritto preannunciando una sua visita a Roma ed in altre città per tenervi delle Accademie.

 1907 (vol.8)

Roma. – Proveniente da Genova, la sera del 5 marzo, giunse in Roma il maestro tedesco J. MIESES, invitato dall’Accademia Romana degli Scacchi. Il giorno successivo, alle ore 21.30, il grande e splendido salone dell’Associazione della Stampa, gentilmente concesso, era affollato di un pubblico scelto, fra cui anche delle signore. Nel centro della sala sono allineate su doppia fila, 34 scacchiere, e pronti al combattimento altrettanti cultori del nobile giuoco. L’Ing. Cav. ANNIBALE SPREGA, presidente dell’Accademia, presenta con belle parole il forte maestro tedesco, ricordando la sua recente vittoria al Torneo Internazionale di Vienna.

1907 – Simultanea di MIESES su 34 scacchiere nel Salone d’Onore di Palazzo Wedekind

Dopo circa 3 ore incominciano le prime vittore del maestro e queste si susseguono con poche probabilità di risultati diversi. Finalmente il maestro L. E. DAGNINO offre la patta, che è accettata dal MIESES con piacere perché la partita non era per lui troppo favorevole. Seguono altre vittorie, poi altre patte (U. DONARELLI, avv. F. CUPANI, ing. G. JESU), finalmente una sconfitta imprevista da un giovane russo W. FLEROFF, SIMEONI dopo un interessante sacrificio d Torre da parte di MIESES, malgrado abbia un Cavallo di più, prende al volo un’occasione di scacco perpetuo. Il giuoco continua ed altri perdono finché il sig. E. BOMBELLI riesce ad ottenere una seconda vittoria a favore del gruppo romano. Restano poche partite, e impattano ancora l’avv. Ca. G. SCROCCA, ed il sig. E. NATONI. Una terza sconfitta viene inflitta al maestro al signor G. RUGGIERI, gli altri perdono tutti. Sono le 2.15 ed un caldo applauso è fatto al MIESES che in 5 ore vinse 24 partite, ne pattò 7, e ne perse  soltanto 3.

L’impressione della prima seduta fu senza dubbio grandissima, e una prova se ne ebbe la sera successiva in cui maestro giuocò 5 partite contemporaneamente alla cieca. Questa volta i 5 avversari sono scelti fra i migliori perché il giuoco potesse maggiormente interessare tutti, e lo stesso MIESES non se ne lagnò ed osservò soltanto come il suo compito fosse più difficile contro giuocatori che non fecero mai alcun errore vero nel corso del giuoco, e non cortesi parole si rallegrò con i suoi stessi avversari.

Al tavolo N.1 era il presidente dell’Accademia à tout seigneur tout honneur l’ing. Ca. A. SPREGA, che, non avendo giuocato la sera precedente, volle anch’egli intrecciare le armi col forte tedesco. Al tavolo N.2 è il maestro L. E. DAGNINO, al N.3 l’ing. G. JESU, al N.4 l’avvocato G. CASSOLA, al N.5 il prof G. SIMEONI. Il prof. GUGLIELMETTI trasmette le mosse e registra le partite, il comm. G. TONETTI segue i giuochi per evitare errori ed accertare così il buon andamento di tutte le partite. MIESES offre la patta al N.3, accettata e poco dopo anche il N.2 fa patta. MIESES vince nella N.5, perde nella del N. 4. Ultima patta con il N. 1 con una partita assai originale. Risultato finale della seduta +1 =3 -1.

1908 (vol.9)

Fra i tanti capitoli merita menzione quello riguardante un conio speciale da servire per le medaglie di premio in ogni occasione e dovuto in gran parte alla generosità del Vice Presidente, S. E. il Duca di Sermoneta.

1909 (vol.10)

Sul fascicolo di Aprile-Maggio alle pagine 84-85 il necrologio della morte di Leopoldo Bellotti, Maestro elementare e forte giocatore che, all’inizio del 1862 al Caffè di Monte Citorio, all’epoca in Via Aquiro in Roma, giocando con le regole italiane sconfisse per 3 a 1 il francese Arnous de Rivière, per approfondimenti qui.

1910 (vol.11)

L’Accademia, consegnò solennemente al Duca Caetani di Sermoneta la prima medaglia coniata dalla R. Zecca di Roma su disegno dell’Ing. Sprega.

L’Assemblea, su proposta del Socio Tarsia, decide di prendere in seria considerazione l’idea del Prof. Guglielmetti di tenere un Torneo Internazionale a Roma in occasione della prossima Esposizione Universale del 1911 (50 anni dell’Unità Italia).

La bella e numerosa riunione si chiuse con uno Champagne d’onore brindando al generoso Duca Caetani e ai premiati. Un Torneo Sociale a categorie venne vinto da A. Guglielmetti con 16 punti su 18, 1° premio medaglia d’oro del valore di lire 80.

1911 (vol.12)

Il Presidente dell’USI Giovanni Tonetti ed il Prof. Augusto Guglielmetti, nell’imminenza del Congresso e del Torneo Nazionale, sono stati ricevuti in udienza da S.M. il Re Vittorio Emanuele 3°, Presidente Onorario dell’Unione Scacchistica Italiana.

Roma, V Torneo USI: 1° Gladig con 11,5 2° Rosselli Del Turco S. 3° Reggio Arturo

Roma, Torneo dilettanti: 1° Matteucci con 13, 2°-3° Foraboschi e Dagnino 10

1912 (vol.13)

Uscita regolarmente dal gennaio 1900, come prosecuzione della rivista Ruy Lopez, visse fino al dicembre di quest’anno… fin quando visse l’Unione Scacchistica Italiana.

1913 (vol.14)

L’ultimo numero della Rivista Scacchistica Italiana, completo di indice, uscì nel 1913.

L’U.S.I. indisse una serie di tornei e di congressi per tutto il primo decennio del XX secolo; dopo il primo decennio del Novecento il testimone dello scacchismo italiano passò al Nord (nascita della F.S.I. (1910) e l’inizio delle pubblicazioni de “L’Italia Scacchistica”, la nuova rivista fondata a Firenze nel gennaio 1911 dal marchese Stefano Rosselli del Turco, coagulò attorno a sé alcuni circoli di scacchi e organizzò una serie di tornei fuori del circuito dell’Unione. Questo accentuò la crisi dell’USI che si spense nel giro di un paio d’anni.


Ringrazio per la collaborazione a questo testo Arnaldo Monosilio, attuale Consigliere ed ex-Presidente dell’Accademia Scacchistica Romana.

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1 thought on “Augusto Guglielmetti (1864-1936) e l’Unione Scacchistica Italiana

  1. Hola amigos:

    Es un placer poder leer los artículos de UNO SCACCHISTA ! Mi felicitación !!

    Saludos,

    José María Gutiérrez Dopino

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