Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Da certe situazioni arriva l’ispirazione (2 – Kubbel)

3 min read

(Topatsius)
Dal Troitsky di due giorni fa, passiamo a Kubbel. Unendo solo due punti abbiamo toccato la linea Maginot dei grandi compositori di scacchi della prima metà del XX secolo. Leonid Ivanovich Kubbel era un ingegnere di San Pietroburgo, autore di oltre 2.700 fra studi e problemi, alcuni dei quali sono veri capolavori.

[Leonid Kubbel, 1891-1942]

Un triste destino lo accomunò al suo altrettanto noto concittadino Alexey Troitsky: ambedue morirono di freddo e di fame, insieme ad altri sfortunati 780.000 abitanti, nel 1942 durante il tragico assedio dei nazisti alla loro città, San Pietroburgo (diventata intanto Leningrado).

Ironia della sorte, qui è proprio “la situazione” di una partita fra giocatori tedeschi ad aver dato l’ispirazione a Kubbel. La via della salvezza per il Nero non è in verità troppo difficile.

E l’idea è stata così sviluppata da Kubbel qualche anno dopo.

L. Kubbel
Il B muove e patta

Un altro grandissimo compositore, in un altro campo, legato indissolubilmente a Leningrado, fu il pianista Dmitrij Shostakovich, il quale lavorò alla celebre sua “Settima Sinfonia”, appunto chiamata “Leningrado”, proprio nei giorni terribili dell’assedio e sotto i bombardamenti della Wermacht, fra settembre e dicembre del 1941. Ma forse i nostri due maestri, Troitsky e Kubbel, non poterono ascoltarla.

Leonid Kubbel, che pubblicò il suo primo studio all’età di 13 anni (1904), morì il 18 ottobre del 1942 e il suo corpo fu ritrovato nell’appartamento in cui viveva. Con la scomparsa di Troitsky e di Kubbel andarono perduti in quei terribili giorni del 1942 anche parecchi preziosi appunti dei due artisti (in specie del più giovane Leonid).

L. Kubbel, 150 Endspielstudien. Leningrado 1925

Kubbel ha avuto il grande merito di aver reso popolare nel suo Paese la composizione di scacchi, e non soltanto nel suo Paese, dal momento che in Italia, grazie anche alla spinta dell’appassionato ligure Vittorio de Barbieri, l’Italia Scacchistica negli Anni Venti e più avanti arrivava a volte a dedicare alla studistica e problemistica anche la metà delle sue (via via sempre più scarse) pagine.

Kubbel scrisse vari articoli, tenne una rubrica sul giornale “Novoye Vremya” e negli anni Venti era membro del comitato di redazione delle raccolte “Задачи и этюды” (Lavori e studi).

In Russia di recente qualcuno ha scritto che i lavori di Leonid Kubbel sono ancor oggi un punto di riferimento essenziale per chi è capace di riconoscere negli scacchi la Poesia. Come non essere d’accordo? Ma voi, piuttosto, voi lettori che forse conoscete a memoria migliaia di varianti di aperture, vi siete mai chiesti se siete capaci di riconoscere la Poesia negli scacchi? Anzi, negli Scacchi.

About Author

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: