Uno Scacchista

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La Cina vince la FIDE Nations Cup davanti agli USA

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(UnoScacchista)

La Cina si aggiudica anche la Nations Cup, dopo le Olimpiadi vinte nel 2018 sia in campo maschile che femminile. La Nations Cup non è di certo un torneo ugualmente prestigioso, ma la superiorità dei cinesi in un formato nuovo come tempi di riflessione (Rapid 25’+10″) e squadre (tre uomini e una donna) non è stata mai in discussione.

Solamente gli USA hanno saputo costituire una sfida significativa, tanto che nel match di finale l’esito è stato in bilico fino all’ultima partita: il risultato di parità ha premiato la Cina solo perché aveva vinto il girone all’italiana. Ma mettiamo un po’ di ordine nei risultati e svolgiamo qualche considerazione sul formato e sulle prestazioni della varie squadre.

Il formato e le regole anti-cheating

Come anticipato nel nostro post di presentazione, la FIDE e Chess.com hanno messo di fronte 6 rappresentative delle 4 nazioni mondiali con i movimenti scacchistici più numerosi in termini di quantità e qualità (Russia, Cina, India e USA) e due raggruppamenti geografici (Europa e Resto del Mondo). Molti i grandi campioni presenti, tra cui molti dei partecipanti al recente “Invitational Carlsen“, con la significativa mancanza, però, del Campione del Mondo.

Una volta definito l’orario di gioco che mettesse d’accordo tutti i giocatori che vivono a molti fusi di distanza (per giocare alle 15 europee estive, gli statunitensi si sono dovuti svegliare all’alba e i cinesi fare notte), una questione importante è stata la definizione delle regole per il rispetto delle norme anti-cheating e del lavoro degli arbitri. La compagine arbitrale era composta di un arbitro capo e di sei arbitri internazionali, ognuno dedicato a una squadra. Una nota positiva è stata la presenza di ben due arbitri internazionali italiani, Marco Biagioli e Gerhard Bertagnolli.

Intervistato da “Chess.com Italia”, quest’ultimo ha spiegato brevemente le procedure: ricognizione visiva tramite cellulare della stanza dove ogni giocatore siederà durante la partita, visibilità continua dello schermo di ogni giocatore della squadra osservata dal singolo arbitro, con possibilità di vedere l’ambiente circostante e il tavolo di gioco. Era ovviamente vietato l’ingresso ad altre persone nella stanza e abbandonare la stanza durante la partita (anche se Bertagnolli ha raccontato di aver dato il permesso ad una giocatrice che aveva urgente bisogno di andare alla toilette, vista anche la posizione ormai chiaramente patta).

Nel complesso, sembra che ormai queste regole siano in via di consolidamento, anche se per i tornei a tempo regolare e con molti giocatori le cose rimangono complicate. Queste misure, molto simili a quelle adottate per gli esami universitari, sembrano invece essere compatibili con i tornei ad invito: quale sarà il primo organizzatore che tenterà la strada di un “Wjik aan Zee” online?

Cina irraggiungibile da subito

La Cina ha preso il largo da subito, vincendo i primi due match per 3-1 contro Resto del Mondo ed Europa e non è mai stata a rischio di perdere il primo posto. La superiorità sulle scacchiere “basse” è stata evidente, così come è stato chiaro che la Russia non era certo nelle migliori condizioni di forma. Gli USA hanno preso subito un ottimo passo, con Caruana in grande spolvero, mentre l’India ha sofferto dei pessimi risultati di Vidit e Adhiban. Con l’avanzare del torneo, l’Europa, capitanata da Kasparov, è riuscita a prendere la scia degli USA e a contendergli il secondo posto (valido per l’ammissione alla finale) fino all’ultimo turno, quando un paio di risultati sfortunati l’hanno bloccata sul pari-merito.

Il tabellone finale della fase all’italiana mostra come solo mezzo punto-squadra ha permesso agli USA di sopravanzare l’Europa, autrice di un perentorio 4-0 (5,5 a 2,5) nei confronti degli statunitensi.

Alla fine molto deluse Russia e India, mentre il Resto del Mondo ha chiuso all’ultimo posto senza troppo da recriminare.

La finale Cina-USA

Visto il risultato della fase di qualificazione, alla Cina bastava il pareggio per aggiudicarsi la vittoria finale, e pareggio è stato. Non però un pareggio scontato e, anzi, si sono viste partite molto tese sulle prime 3 scacchiere. Sulla quarta, dove sulla carta Hou Yifan era nettamente favorita su Irina Krush, la francese impostata dalla statunitense è stata sufficiente per incanalare la partita verso la patta: una scelta forse poco felice di apertura da parte della cinese?

In prima scacchiera Nakamura, con il Nero, è riuscito a reggere bene e anche a passare leggermente in vantaggio contro Ding Liren, fino a siglare la prima patta del match. Col senno di poi sarebbe stato giusto provare a sfruttare il piccolo vantaggio, ma chi avrebbe pensato che Wesley So sarebbe andato a perdere contro Yu Yangyi? E invece stata proprio la riserva cinese l’uomo-match e, come vedremo, l’uomo-torneo.

Ecco la sua partita, decisa con una combinazione molto sottile.

Una splendida partita, che di fatto ha consegnato la vittoria finale alla Cina. Inutile la vittoria di Caruana contro Wei Yi.

Ecco quindi il tabellone finale, con la Cina che “batte” gli USA in finale. Devo ammettere che questa conclusione ha lasciato un po’ l’amaro in bocca, abituati come siamo a spareggi giocati, ma la Cina ha sicuramente meritato la vittoria finale.

Un po’ di risultati individuali

Anche se si tratta di un torneo online, mi sembra interessante guardare i risultati individuali. Ecco una tabella per ogni squadra, con evidenziati i migliori e i peggiori risultati di scacchiera. Ho messo anche in evidenza, nell’ultima colonna a destra, la somma dei punteggi sulle scacchiere “maschili” e su quelle “femminili”. E’ chiaro come la Cina abbia costruito proprio lì la sua vittoria, come è logico che sia, avendo schierato le ultime due Campionesse del Mondo.

Prestazione molto solida di tutti, con Yu Yangyi e Hou Yifan nettamente i migliori.

Caruana è stato il migliore di tutto il torneo, sfatando il mito che lo vuole un giocatore non molto forte alla cadenza Rapid. Le scacchiere “basse” hanno condannato gli USA al secondo posto.

Una prestazione solida di tutti, ad eccezione di Giri. Il rientro di Aronian dopo il terribile lutto che l’ha colpito è stato un po’ altalenante, ma ha fatto vedere sprazzi di ottimo gioco. Peccato per la sconfitta all’ultimo turno. Ottima la Dzagnidze.

Una prestazione molto deludente di tutta la squadra, con Nepo nettamente il peggiore. Solo Artemiev ha giocato su alti livelli, mentre Karjakin continua a dimostrare scarsa combattività.

Eccellente il torneo di Anand, con la perla della vittoria in 17 mosse contro Nepomniachtchi. Il pessimo torneo di Vidit (che ha addirittura chiesto pubblicamente scusa) e di Adhiban ha vanificato l’ottima prestazione delle ragazze e lasciato l’India ad un poco lusinghiero quinto posto.

Poco da commentare per il team “Resto del Mondo”, se non che Firouzja continua a dimostrarsi a suo agio in queste acque alte.

Considerazioni finali sul torneo

Il torneo è stato interessante per la qualità dei giocatori, ma di certo non ha avuto il pathos e la significatività di una “Coppa delle Nazioni”, come un po’ pomposamente è stato nominato. Sicuramente è stata un’ottima iniziativa per riempire questo periodo di forzata inattività, ma se questi tornei possono far piacere agli appassionati che vedono giocare i loro beniamini, non bisogna dimenticare le migliaia di professionisti non di primissimo piano che non hanno occasione di giocare e, quindi, di guadagnare con premi e gettoni di presenza alle varie competizioni a squadre.

Lode comunque alla FIDE e a Chess.com: la strada degli scacchi online è stata imboccata e ogni torneo aiuta anche a chiarire quali scelte tecniche ed organizzative sono le più adatte a questo nuovo format. E proprio con qualche ragionamento su questo terreno chiudo questo mio post sulla FIDE Nations Cup.

La battaglia tra Chess24.com e Chess.com

L’assenza di Carlsen nella FIDE Nations Cup ha sollevato qualche discussione, vista la sua particolare situazione di sportivo e imprenditore. Il norvegese ha infatti una partecipazione di peso in Chess24.com, il sito che ha organizzato l’Invitational Carlsen e che è concorrente di Chess.com, e ciò è sembrato a molti la ragione del suo rifiuto di partecipare alla Nations Cup.

Dopo qualche antipatica discussione sulle trattative incorse tra FIDE e Carlsen, lo stesso Campione norvegese ha detto che in fin dei conti non è che avesse una particolare voglia di rappresentare l’Europa o il Resto del Mondo, ma un fatto è rimasto: mentre Chess.com non ha “coperto” l’Invitational Carlsen in nessun modo, Chess24.com lo ha fatto con la consueta squadra di commentatori (“Si tratta di una grande evento: da appassionato degli scacchi e da membro di un sito per la promozione degli scacchi, non avrebbe avuto senso non seguirlo!” ha detto Carlsen).

Insomma, al di là delle parole di circostanza, la battaglia commerciale è aperta e i due siti continuano ad organizzare eventi online di grande spessore. Dal 15 al 17 Maggio la FIDE e Chess24.com organizzano il “Memorial Steinitz“, composto di due supertornei, uno Open e uno femminile, con doppio girone all’italiana tra 10 giocatori, per un totale di 18 partite Blitz 3’+2” suddivise in gruppi da 6 partite al giorno. I due tornei hanno orario di inizio sfalsato, in modo da consentire agli spettatori di seguirli entrambi (anche se qualche spiritoso dice che è stato fatto perché così Grischuk e Lagno potranno darsi il cambio con i 4 figli a cui devono accudire). Chess.com ha invece annunciato che il montepremi del loro torneo on line “Speedchess” è stato portato da 50.000 dollari a ben 250.000 dollari.

Dando per scontato che questi due siti concorrenti non siano usciti di senno, bisogna concludere che entrambi stanno puntando seriamente a conquistare la maggiore quota di un mercato che evidentemente è molto appetibile.

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3 thoughts on “La Cina vince la FIDE Nations Cup davanti agli USA

  1. Più che un mito sfatato, i risultati di Caruana negli ultimi rapid mi paiono un cambiamento oggettivo, e se il miglioramento verrà confermato nel tempo i rivali dovranno tenere conto.

    Molto stimolanti le riflessioni sulla rivalità fra i due siti scacchistici. Come ho scritto altrove mi fa piacere che per una volta sia una società europea a lottare per il primato in un settore della new economy. Resta la giusta considerazione che i tornei online non potranno garantire guadagni che a una ristrettissima élite di scacchisti. Anzi, già il formato della Nations Cup, con le sue sei partite contemporanee, mi è parso mediaticamente poco efficace rispetto alle tre scacchiere del Carlsen Invitational.

    1. Ti do ragione sulla maggior efficacia dell’Invitational dal punto di vista della fruibilità per lo spettatore. Trattandosi di partite Rapid, è molto difficile saltare da una all’altra senza perdere il filo. Sarà interessante vedere come sarà offerto il prossimo Memorial Chigorin, con 5 partite Blitz in contemporanea. Anche questa è una sfida per gli organizzatori di uno show online.

      Devo anche dire che il team di commentatori che schiera Chess24.com è per me superiore a quello di Chess.com. Sarà forse per il fatto di essere tutti giocatori non inglesi/americani che parlano inglese, ma credo siano più adatti al panorama europeo di spettatori.
      Certo, sarebbe interessante sapere quanti seguono Chess24.com fuori Europa (e in particolare dagli USA) e quanti seguono Chess.com fuori USA (e in particolare dall’Europa).

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