Uno Scacchista

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Nezhmetdinov, “il maestro più grande nell’attacco”

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(Topatsius)
Rashid Nezhmetdinov, “il maestro più grande nell’attacco”. Così lo definiva uno che se ne intendeva di scacchi: Lev Polugaevsky. Alcuni anni fa su queste pagine di lui parlò Marco Bonavoglia, mostrandoci un paio di sue partite, e delle due proprio quella contro Polugaevsky è generalmente ritenuta una delle più brillanti in assoluto del XX secolo.

Nezhmetdinov, maestro internazionale kazako di etnia tàtara (Aktjubinsk 15/12/1912-Kazan 3/6/1974), è uno di coloro che il titolo di Grande Maestro l’hanno potuto soltanto sognare dal momento che nell’URSS di Stalin il privilegio di andare a giocare tornei all’estero toccava a pochi fortunati, quasi sempre gli stessi e quasi sempre di etnia russa. Appena tre volte poté recarsi a giocare oltre i confini sovietici, e l’occasione più importante fu quella del 1954 a Bucarest, quando aveva già 42 anni e dove si classificò 2° dietro Korchnoi, tra l’altro vincendo il “premio di bellezza” contro l’italiano Enrico Paoli.

Un uomo fortunato Rashid Nezhmetdinov davvero non lo fu quasi mai, purtroppo, visto che era nato in una famiglia poverissima e che a 5 anni perse entrambi i genitori, finendo in un orfanotrofio.

Se oggi però abbiamo la possibilità di ammirare qualche sua splendido attacco è anche perché non è stato troppo sfortunato nell’autunno del 1942, quando riuscì a non perire nell’assedio tedesco di Stalingrado.

Rashid aveva un enorme talento naturale per gli scacchi, che imparò semplicemente guardando altre persone giocare. Ma aveva del talento su molte altre cose, ad esempio la matematica, e se la cavava ottimamente anche con la dama … Si narra che un giorno, nella sua Kazan, si sia recato come spettatore ad un torneo di “Dama russa” (una semifinale di campionato) e che uno dei partecipanti non si sia all’ultimo momento presentato: lui accettò di sostituirlo, benché non giocasse a dama da 15 anni e incredibilmente …. vinse tutte le partite!

Quanti maestri internazionali come lui hanno mai potuto vantare un punteggio favorevole nelle partite contro i campioni del mondo? 6 vittorie e 5 sconfitte, con 9 patte, è il notevole risultato di questo bravissimo giocatore dalle micidiali combinazioni. “Nessuno vede le combinazioni meglio di lui!” disse un giorno Mikhail Botvinnik. Quale miglior riconoscimento (insieme a quello di Polugaevsky) dal mondo degli scacchi?

E aggiungiamoci il commento fra tutti più profondo, quello di un altro maestro dell’attacco, Mikhail Tal, che affermò che le partite di Nezhmetdinov ci svelavano la vera “bellezza degli scacchi, che non sono i punteggi e le classifiche, ma l’armonia e l’eleganza”.

Guardiamone oggi un paio, di quelle combinazioni di Rashid, che risalgono all’inizio degli anni ’50, anni che furono i suoi migliori negli scacchi e anche nella vita (Rashid si sposò nel 1951). Si tratta di due conclusioni in verità abbastanza semplici, che nella scuola scacchi di Kazan (che oggi porta il suo nome) vengono didatticamente mostrate agli studenti.

La prima:

Nezhmetdinov-Estrin
Semifinale Campionato Sovietico, Baku, Giugno 1951

Qui il piano del Bianco è di usare il primo Cavallo come ariete sull’arrocco e poi di piazzare il secondo Cavallo, con guadagno di tempo, sulla fortissima casa “f5”.


La seconda combinazione:

Nezhmetdinov-Kasparian
Spartakiadi, Riga, 1955

“Il Re Nero è nudo!”, si potrebbe dire dal momento che non è difeso da nessun suo pedone. L’unico baluardo è un povero cavallino che, nel pieno di un ciclone, ha i minuti contati. La partita è finita. E infatti piove sul capo di Kasparian la mazzata che per uno come il brillante tàtaro era un gioco da ragazzi:

Rashid Nezhmetdinov, non a caso, è stato anche, da quanto mi risulta, uno dei plurivincitori di “premi di bellezza” della storia degli scacchi: ben 10! Meglio di lui pare abbiano fatto soltanto Kasparov con 12 e il grande Tal con 15.

Per chi volesse saperne di più su questo mitico giocatore tàtaro, c’è un recente volume di  Mauro Barletta: “Nezhmetdinov, lezioni di fantasmagoria scacchistica da parte di un genio del gioco di attacco” (ed. “Messaggerie Scacchistiche”, 2018).


P.S.: nella immagine iniziale del 1957, Nezhmetdinov è il primo a sinistra, ripreso mentre si congratula con Tal, vincitore del 24° Campionato sovietico.

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