Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Spazio di manovra

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(Riccardo M.)
Se ci sono due o tre giocatori italiani che si siano mai affacciati nella élite mondiale, ebbene uno di questi due o tre è certamente stato il veneziano Mario Monticelli (16 marzo 1902-30 giugno 1995). Monticelli ricevette il titolo di “Grande Maestro” ad honorem, ma se nel luglio 1926 fosse esistito già l’Elo, ebbene, la vittoria nel torneo di Budapest gli avrebbe senz’altro consentito di prendere la norma.

Peccato che Mario, come più tardi è accaduto per Sergio Mariotti, non fosse un giocatore professionista: era un giornalista, e i suoi impegni di lavoro lo tennero quasi sempre lontano dagli impegni internazionali più prestigiosi. Diversamente, avrebbe potuto metter mani ad una teorica seconda norma di GM già qualche mese dopo, nel torneo che si svolse a Merano (vinse il belga Colle) e al quale, per essere davvero grande, mancarono purtroppo i due sovietici Bogoljubov e Verlinskij, ai quali il regime italiano volle negare il visto d’ingresso.

Da ottimo giornalista qual era, Mario potrebbe oggi a buon diritto firmare il post che state leggendo e del quale tutto è suo tranne questa prefazione, dal titolo al contenuto. Mario Monticelli, che viveva a Milano, tenne infatti a lungo, in età matura, una rubrica di scacchi sul “Corriere della Sera”. Così, appunto col titolo “Spazio di manovra“, Mario ci presentava l’incontro svoltosi nel Torneo Olimpico di Haifa sulla quarta scacchiera del match fra l’Olanda e la Germania Occidentale dei temibili Unzicker e Pachman. Ricordo per inciso che la forte squadra olandese (Timman, Sosonko, Donner, Ree) finì a solo mezzo punto dai vincitori statunitensi e che (corsi e ricorsi storici!) anche ad Haifa, come a Merano, era assente la squadra sovietica (come tutti i Paesi dell’Europa Orientale).

Ma è ora di lasciare la parola al grande Mario Monticelli (di lui è l’immagine sotto il titolo) e ai suoi sobri e in pari tempo eleganti commenti della partita-miniatura che si ebbe fra il tedesco Dieter Mohrlok e l’olandese Hans Ree.


Le varianti semplificatrici sono spesso ingannatorie, come si vede dalla seguente partita giocata nell’Olimpiade di Haifa nell’incontro Germania-Olanda.

Mohrlok-Ree
Haifa 06.11.1976, Olimpiadi
Indiana di Donna (A47)

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