I luoghi degli scacchi: Baku
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(Claudio S.)
Forse siamo tutti un po’ di Baku … Basterebbe il nome di Garri Kimovič “Vajnštejn” Kasparov, ma se aggiungiamo quelli di Akopian (una minoranza armena viveva a Baku fino al 1990), di Radjabov e dello sfortunato Vugar Gashimov (1986-2014), campioni di scacchi da “top ten” e più, ecco che il cerchio si completa e Baku diviene di diritto “luogo degli scacchi” anche senza bisogno di tornei od altro.
Fondata da Alessandro Magno nel IV secolo a.C., Baku fu araba, turca, persiana, dal 1806 russa, dal 1860 anche ricca a seguito della scoperta di enormi giacimenti petroliferi nel Mar Caspio, dal 1991 capitale dello stato di Azerbaijan (da “azar” = fuoco e “baijan” = guardiano).
Siamo in quell’affascinante mosaico di nazionalismi che è il Caucaso, groviglio di culture e di inestirpabili conflitti atavici (Armenia, Nagorno-Karabakh, Georgia, Cecenia, Abkhazia, Ossezia ….).
Ma il Caucaso è Asia o Europa? Come definirlo? Per trovare la via di una risposta è impossibile non leggere “Alì e Nina”, famoso e bellissimo romanzo di Kurban Said, ambientato negli anni della Grande Guerra, scritto originariamente in tedesco e pubblicato per la prima volta in Austria nel 1937.
“Alì e Nina” è il “romanzo nazionale” e popolare azèro, un po’ come in Italia lo sono “I promessi sposi”. Curiosamente, resta un mistero irrisolto la vera identità dello scrittore: Said è forse lo pseudonimo di Essad Bey, giornalista tedesco di fede musulmana? O forse di Lev Nussenbaum, ebreo ucraino fuggito da Baku dopo l’invasione russa? O forse ancora i tre sono (opinione di alcuni) la stessa persona?
Il romanzo racconta di una storia d’amore, quella fra Nina Kipiani, bella e intelligente principessa georgiana di fede cristiana, e Alì Khan Shirvanshir, giovane e nobile azero-musulmano molto legato alle tradizioni della sua gente.
I due si conoscono a Baku fin da bambini, si amano, e il destino li porterà sulle montagne del Daghestan, dove si sposeranno, poi nel Karabakh, quindi in Georgia, in Persia, infine di nuovo a Baku. Nina avrà occasione in Persia di scontrarsi con le opprimenti condizioni delle donne musulmane e confesserà ad Alì il suo desiderio di vivere a Parigi.
Il loro viaggio e la loro emozionante avventura non è che un pretesto per descriverci la vita delle composite comunità azere e della regione caucasica, la loro multiculturalità a volte tragica, la difficile convivenza fra tradizioni e religioni diverse, l’ostacolo che queste naturalmente costituiscono anche sulla strada dell’amore.
Eppure … “Eccoci qui”, dirà Alì, “diversi eppure uguali, europei eppure asiatici, che ricevono da oriente e da occidente e ad entrambi restituiscono”, ed infine, rivolto a Nina, “Io sarei infelice a Parigi come tu lo eri in Persia. Rimaniamo a Baku, dove l’Europa e l’Asia s’incontrano”. Sì, siamo tutti un po’ di Baku …
La città natale di Garry Kasparov ospitò due finali del campionato sovietico e alcuni tornei internazionali
Baku, URSS ch. 1961
Molti dei top-players dell’epoca parteciparono al campionato di Baku: Spassky, Bronstein, Tal, Taimanov, Averbakh, Smyslov e Keres. Contro di loro si schierarono giovani talenti quali Polugaevsky, Vasiukov, Gipslis e Shamkovich.
Boris Spassky vinse dopo un lungo testa a testa contro Lev Polugaevsky.
Al torneo di Baku del 1964 partecipò l’italiano Guido Cappello, che nonostante l’inesperienza in campo internazionale riuscì a cogliere un ottimo 50%, sconfiggendo Yudovich, Khalilbeili, Listengarten e Hosking e pareggiando con Gufeld, Lilienthal e Tsvetkov.
Baku 1964: 1°-2° Antoshin e Bagirov 9/12, 3° Nezhmetdinov 8,5, 4°-5° Gufeld e Yudovich 7, 6° Lilienthal 6,5, 7° Rabar 6, 8°-9° Cappello e Tsvetkov 5,5, 10° Khalilbeili 5, 11°-12° Adamski A. e Listengarten 4,5, 13° Hosking 0
Baku, URSS ch 1972
Misha Tal vinse il torneo con un vantaggio di due punti su Tukmakov. Terzi giunsero Kuzmin, Mukhin e Savon.
Baku 1980
Il diciassettenne Garry Kasparov vinse nella sua Baku con mezzo punto di vantaggio su Beliavsky.
La campionessa del mondo Maia Chiburdanidze giocò un ottimo torneo terminando con punti 8/15, alla pari con i primi giocatori stranieri in classifica, il filippino Torre e l’ungherese Csom.
Nel 1983 il diciottenne inglese Nigel Short vinse un forte torneo a Baku.
Baku 1983: 1° Short 9/13, 2°-3° Malaniuk e Guseinov A. 8, 4°-6° Taimanov, Bagirov e Mikhalchishin 7,5, 7°-8° Speelman e Azmaiparashvili 7, 9° Rashkovsky 5,5, 10°-12° Cvitan, Toshkov e Sideif-Zade 5, 13°-14° Van der Sterren e Kirov 4,5
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