Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Tranelli e sorprese in mezzo ai vigneti

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(Riccardo M.)
Alt! Un momento di attenzione! Nessuna società sponsorizza UnoScacchista, no, né UnoScacchista s’interessa della qualità dei vini dei vigneti di “Scacciadiavoli”.

In realtà (e ci perdoni la storica, nobile cantina) non ne conoscevamo neppure l’esistenza prima che ci capitasse fra le mani il numero di febbraio 1925 (!) della “Italia Scacchistica”. Ne parliamo qui per il solo piacere di commentare una curiosità storica. Ed anche ne approfittiamo per ricordare che è iniziato in queste settimane di settembre il periodo della vendemmia.

La nostra rivista, spiacevolmente estintasi nell’agosto 2012 dopo quasi 102 anni di gloriosa storia, iniziò ad avere alcuni sponsor dopo la prima Guerra Mondiale. E si trattava sempre di manifesti poco invasivi, molto parchi, di solito costituiti da poche parole incorniciate da un modesto disegno. Proprio come questo che potete vedere qui in apertura di articolo. Tra l’altro, dobbiamo sottolineare come quella sponsorizzazione abbia portato fortuna alla casa vinicola di San Marco di Montefalco, dal momento che, come si legge in questi giorni nel loro sito, la cantina Scacciadiavoli, fondata dal principe Ugo Boncompagni Ludovisi, ha superato i 100 anni di vita ed è, al contrario di quanto fosse il mensile di scacchi, in ottima salute.

Bene. Ora, tra un piacevole Sagrantino Rosso ed un fresco Grechetto Bianco, immaginiamo quale dovesse essere stata l’espressione dei lettori di quel numero della Italia Scacchistica mentre ricostruivano sulla loro scacchiera di legno due divertenti posizioni che l’allora direttore della rivista mensile, Leone Singer, ebbe l’intuizione di riportare e che qui vi mostro.

Sono tratte entrambe da partite giocate a Leopoli (antico nome di Lvov, in Ucraina) nel 1911 e 1912 da un certo Auerbach. Di questo Auerbach (cognome piuttosto celebre e non troppo raro in Germania ed Est Europa) non era specificato il nome di battesimo, né altro. Non si tratta naturalmente di Yuri Averbach, che nemmeno era nato a quel tempo. Forse si trattò di Arnold … o Julius, chissà? Né è indicato il nome del suo avversario, che fu il medesimo in entrambe le partite. Eccovi le due interessanti posizioni:

Partita A

Auerbach- NN, Leopoli 1911 (mossa al Nero)

Il Bianco ha un alfiere in più, ma qui quello che conta è solo la posizione, assai particolare, dei pezzi. E apparentemente il Nero ha un buon tratto a sua disposizione:

1… Dc6+  Con la terribile minaccia 2… Ta8, è evidente.

2. Db5!  Il Nero non ci pensò un secondo e prese questa Donna con la Torre, forse ritenendo imminente la fine a suo favore della partita.

2… Txb5

Aveva ragione. Soltanto che la partita era finita per lui, visto che l’Auerbach, freddo come un “Eiswein” (il “vino di ghiaccio” dell’Assia Renana), adesso alzò immediatamente la sua Torre da g1 e la pose in g8, con scacco.

3. Tg8+! Rxg8 4. cxb5+ 1-0 

Diabolico o soltanto fortunato questo mister (o Herr, o Мистер) Auerbach? Mah! Certo che nella rivincita dell’anno successivo, nella quale aveva il Nero, ne successe un’altra che è da mostrarvi!

Partita B

NN-Auerbach, Leopoli 1912 (mossa al Bianco)

1. Td1 un tratto logico, che attacca il pedone “d5”. Commentava il maestro triestino Leone Singer:

Questo pedone può essere difeso facilmente con … Ae6. In seguito il Nero dovrebbe possibilmente scambiare la Donna e le Torri, catturare il pedone h6 e cercare di vincere mercè i suoi pedoni liberi, sebbene gli Alfieri di colore contrario offrano al Bianco buonissime possibilità di patta. Ma prima d’incamminarsi su questa via faticosa e difficilmente redditizia, il Nero volle tendere all’avversario un tranello con 1… Tc2; Il Bianco, parendogli che il suo Re fosse al sicuro di ogni minaccia, prese tranquillamente il pedone 2. Dxd5?, ma dopo 2… Tc1+! Se ne pentì amaramente. Infatti la Donna è perduta poiché a 3.Axc1 segue … Db1 matto, mentre su 3.Txc1 segue …Dxd5 (0-1)”.

Non troppo difficile, in verità. Ed ora torniamo in campagna …

Hessische Bergstraße wine region – Bensheim-Auerbach

Beh, il signor Auerbach è stato bravo, sì, quasi ubriacante possiamo dire. E lo possiamo dire perché, pur non conoscendo (ancora) chi sia stato quell’Auerbach, se tedesco o no, sappiamo però che in Germania, nella regione dell’Assia Renana, esiste una “Hessische Bergstraße wine region – Bensheim-Auerbach”. E’ la regione del vino, la strada del vino germanico che idealmente si unisce alle tante strade del vino delle nostre terre, dall’Alto Adige alla Sicilia, passando per quelle cantine umbre, della piana di Foligno, che, guarda caso, incrociarono nel 1925, insieme al signor Auerbach, alcune fra le pagine più belle degli italici scacchi.

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