Uno Scacchista

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I campioni di San Pietroburgo

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(Riccardo M.)
Come dite? Questo ragazzo non lo riconoscete? No, non è lui il nuovo campione di San Pietroburgo, dove quest’anno, confermando il risultato del 2008, 2016 e del 2020, si è imposto per la quarta volta il G.M. Aleksej Goganov.

Il Campionato della città di San Pietroburgo, uno dei sericaniani “luoghi degli scacchi” più sacri della Russia e del mondo, si disputa, con diverse interruzioni, a partire dal 1920 (quando la città veniva anche denominata Pietrogrado), ed ha visto sul gradino più alto del podio una lunga lista di fortissimi giocatori.

Il primo fu Ilya Leontievich Rabinovich, che 14 anni dopo avrebbe vinto il titolo assoluto sovietico alla pari con Levenfish, lo stesso Levenfish che a Pietrogrado si affermò nelle edizioni numero 2 e 3 del Campionato (1922 e 1924). Nel 1926 vinse un altro nome noto ai lettori del nostro Blog, Aleksandr Ilyin-Zhenevsky.

E di altri personaggi che hanno iscritto il loro nome nell’albo d’oro di Leningrado/San Pietroburgo abbiamo parlato qui sul Blog, anche se meno noti, ad esempio di Abram Model che fu vincitore nel 1944.

Sarebbe un errore ritenere che il Campionato di San Pietroburgo sia un evento di importanza qualitativa minore rispetto anche a tanti campionati nazionali in giro per il mondo. Basti pensare, infatti, che alla data del 1° maggio 2021 appartenevano a San Pietroburgo (città e regione) la bellezza di 30 Grandi Maestri uomini, 8 WGM e 71 maestri internazionali fra donne e uomini. Poche altre terre possono vantare numeri altrettanto impressionanti. I migliori della lista Elo internazionale di San Pietroburgo erano (sempre al 1° maggio scorso): Vityugov, Svidler, Alekseenko, Matlakov, Fedoseev, Alekseev, Khairullin, Khalifman, Sakaev e Romanov. Bodnaruk aveva la miglior classifica fra le ragazze.

Diversi giocatori hanno vinto il Campionato di Leningrado/San Pietroburgo più di una volta: oltre ai menzionati Levenfish e Ilyin Zhenevsky, troviamo i due campioni del mondo FIDE Botvinnik e Spassky, poi Ragozin, Furman, Osnos, Khalifman ed altri a quota 2.

Tre volte si sono affermati Rabinovich, Lisitsyn, Tolush, Korchnoi, Faibisovich, Cherepkov, S.Ivanov, Yemelin (quest’ultimo a distanza di 18 anni fra la prima e l’ultima: 1993 e 2011), Loginov ed Evseev. Ancor meglio, il bravo Aleksej Goganov è affiancato, con 4 successi, da Mark Zeitlin (1970-75-76-78).

Ma solo 2 giocatori hanno trionfato in ben 5 occasioni, e sono Mark Taimanov (1948, 1950, 1952, 1961, 1973) e Andrei Lukin (1972, 1978, 1981, 1983, 1988).

Di Mark Evgenovič Tajmanov (1926-2016), ottimo pianista, candidato al titolo mondiale nel 1953, 23 volte (un record!) finalista al campionato assoluto sovietico, dove vinse nel 1956 davanti a Spassky e Averbach, probabilmente sapete già abbastanza.

Forse, adesso che l’ho nominato, qualcuno (almeno uno!) avrà riconosciuto il personaggio, assai meno noto, che è nell’immagine di apertura di oggi: è proprio Andrei Mikhailovich Lukin, nato a Leningrado il 28 agosto del 1948, maestro internazionale dal 1982, e “Onorato allenatore” della Russia.

Qualche parola in più su di lui.

Lukin imparò il gioco nel celebre “Palazzo dei Pionieri” di Leningrado, avendo come insegnanti Cherepkov e Kirillov. Nel 1966 divenne “Maestro dello Sport”. Nel 1967 vinse il torneo giovanile sovietico di qualificazione al campionato del mondo juniores, programmato in Israele. La fortuna non fu dalla sua parte: scoppiò la “Guerra dei Sei Giorni” e la manifestazione venne boicottata da tutti i Paesi comunisti (eccetto la Romania). Sarebbe stata una grande occasione ed una esperienza fondamentale. Peccato! Meglio sarebbe andata due anni più tardi ad Anatolj Karpov, che si qualificò per lo stesso Campionato, che si svolse a Stoccolma, e lo vinse. Ghennadi Sosonko scrisse poi che non si poteva sapere se la strada di Lukin sarebbe stata diversa se avesse potuto cogliere quella opportunità nel 1967.

Lukin si allontanò in parte dagli scacchi, laureandosi in ingegneria, poi vi tornò, evidenziando ancor giovane le sue ottime capacità di allenatore. Vinse nel 1981 a Nalenchuv (Polonia), ottenendo il titolo di Maestro Internazionale nel 1982. Nel 1984 fu primo pari-merito a San Pietroburgo.
Nel 1992 a Podolsk il team di San Pietroburgo trionfò nel 1° campionato a squadre russo. L’esperto Lukin aveva come compagni di squadra Epishin, Khalifman, Ivanov, Ionov, Soloshenkin, Sakaev e Magerramov; San Pietroburgo precedette il team Khorda di Celjabinsk (Ulybin e Dvoiris) e il CSKA di Mosca (Dreev e Makaritchev).

Nel 1993 Andrei Lukin divenne l’allenatore di un promettente giovane, Peter Svidler, il quale in un’intervista del 2010 lo avrebbe ricordato con queste parole: “… la vera svolta nel mio gioco, che fino ad allora non mostrava nulla di sensato, si è avuta con l’inizio della collaborazione con Andrei Mikhailovich Lukin: da giovane leggevo moltissimo, ho imparato a memoria un’infinità di libri di scacchi che i miei genitori mi avevano procurato, ma poi …. devi essere molto fortunato nel trovare un buon allenatore, ed è anche assolutamente necessario, almeno nelle prime fasi della carriera, lavorare duramente”. Lo stesso concetto è stato espresso da Lukin in una successiva intervista a “Ruchess”: “io sono stato fortunato con i miei studenti, ma il vero segreto di un giovane giocatore è quello di lavorare sodo, molto sodo, senza giorni di ferie”.

Lukin ha guidato la squadra giovanile della Russia in numerose manifestazioni, ha conquistato una volta il premio di “Coach of the Year” e il titolo di “Onorato allenatore della Russia”. Dopo Svidler, ha avuto tra i suoi allievi la WGM e concittadina Anastasia Bodnaruk (dal 2013) e, già a partire dal 2008, il “candidato” Kirill Alekseenko.

Nel corso della sua carriera agonistica Lukin ha quasi sempre utilizzato l’apertura di Re (e molto spesso anche il Gambetto di Re), come in questa partita del Campionato di Leningrado del 1973 in cui cade sua vittima nientemeno che il grande Viktor Korchnoi.

Il 28 agosto del 2021 Andrei Mikhailovich Lukin compirà 73 anni. Tanti auguri, maestro!

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