Gli scacchi sul lettino
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(Daniel Perone)
Quanti anni sono trascorsi dall’invio del primo messaggio scritto su un telefono mobile? Abbastanza per trasformare le comunicazioni nonché le nostre abitudini culturali; l’informatica e la tecnologia in genere hanno cambiato le nostre vite e ci danno – ad esempio – anche la possibilità di giocare e di studiare le partite di scacchi attraverso Internet.
Io preferisco invece lasciare da parte i messaggi e dedicare il mio tempo libero a due attività che mi sono molto gradite: scrivere e giocare a scacchi che mi sembrano sfide affascinanti!
Magari proprio per questo motivo sono attratto dalla letteratura scacchistica, la stessa letteratura che mi permette di parlare e di riflettere su questioni che possono interessare sia i dilettanti che tutti quelli che amano il gioco degli scacchi.
Oggi facciamo un salto nel passato di appena 68 anni per mettere in evidenza un altro aspetto del Nobil Gioco.
Come tutti sappiamo, il Torneo dei Candidati, svoltosi a Zurigo tra Agosto e Ottobre del 1953, vinto da Vassily Smyslov, è una parte talmente importante dell’universo scacchistico al punto che si può definire una pietra miliare.
Uno dei candidati, Miguel Najdorf, scrisse uno splendido testo in due volumi: “15 Aspirantes al campeonato mundial”, in cui ogni partita (210 in tutto) viene commentata con minuziosi dettagli spiegando diversi aspetti psicologici del gioco.
Pertanto i lettori possono approfondire le sottigliezze tecniche e individuare varie tematiche riguardanti l’animo e la mente umana.
Forse l’esempio più chiaro sul tema è la partita tra Najdorf e Kotov, giocata nel dodicesimo turno del suddetto torneo, dove la psicologia diviene un efficace strumento utilizzato da entrambi i giocatori.
Ho tradotto liberamente quello che “Don Miguel” scrisse:
“Questa è l’unica delle quattordici partite col bianco in cui ho giocato l’apertura 1. e4. La ragione è molto semplice: aspettavo che Kotov facesse la sua solita difesa Siciliana -precisamente la variante Najdorf – ed avevo preparato “una trappola”, quindi grande fu la mia sorpresa quando dopo aver pensato ben 15 minuti (!) Kotov decise di giocare la difesa Caro-Kann e mosse 1. … c6. In realtà non posso dire che il fatto mi infastidisca, ma certamente non mi è stato gradevole che la sua mossa iniziale abbia immediatamente “smantellato” le mie analisi casalinghe. Ora la situazione è diversa e non essendo preparato correttamente per questa apertura decido di usare la vecchia e sicura variante 2.d4, invece della moderna 2.Cc3” (Miguel Najdorf).
La partita, con i commenti di Najdorf, continuò così:
Bibliografia: “15 Aspirantes al campeonato mundial” Miguel Najdorf (Ed. El Ateneo, Buenos Aires 1954), da cui sono tratte tutte le immagini del post