Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Salomon Rubinstein, il figlio di Akiba

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Salomon Rubinstein (fonte Chessgames)

(Mario Spadaro)
Il 30 marzo 1917 Akiba Rubinstein sposò Eugénie Lew (che era un’insegnante) e nel 1918 la coppia ebbe il primo figlio, Jonas che nacque in Polonia; quindi si diressero in Svezia e di nuovo a Rehbroeke, una piccola città vicino a Potsdam, nella Germania orientale.

Nel 1926 la famiglia Rubinstein si trasferì ad Anversa, in Belgio ed il 27 marzo 1927 nacque Salomon (Samy); in un’intervista rilasciata nel 1985, Samy raccontò che suo fratello Jonas gli insegnò a giocare a scacchi quando aveva dieci anni.

Akiba Rubinstein, a causa dell’acuirsi dei problemi di salute mentale di cui soffriva da tempo, nel 1931 si ritirò dal gioco attivo e con la famiglia si spostò a Bruxelles, in un appartamento direttamente sopra un ristorante gestito da Eugénie, dove rimase sino alla fine.

Durante la seconda guerra mondiale, nel Belgio invaso dai nazisti le deportazioni iniziarono nel giugno del 1942; Jonas riuscì a nascondersi in città, mentre Akiba venne portato nella Clinica Psichiatrica Titeca, che era ubicata in un luogo appartato, ma si salvò in maniera rocambolesca!

In una intervista rilasciata nel giugno 1988 ad Eduardo Scala per la Revista Internacional de Ajedrez, Najdorf (uno degli amici polacchi che ogni tanto andava a visitarlo) racconta: «E’ molto interessante come salvò la vita di fronte alla Gestapo. Era mezzo matto ed uno psichiatra suo amico ed ammiratore, cercava di recuperarlo nella sua clinica. Quando i nazisti fecero un’ispezione nel sanatorio, un ufficiale della Gestapo chiese: «Vi sono ebrei nella vostra clinica?». «Si rispose il dottore, vi è il famoso grande maestro di scacchi Akiba Rubinstein, però è pazzo». «Chiedo di parlare con lui per accertare quello che lei mi ha detto». L’ufficiale entrò nella camera dove vi era il maestro e gli chiese: «Lei è il maestro di scacchi Akiba Rubinstein, ebreo?». «Si, signore.». «Allora si alzi e venga con me!». «Perché?». «Per lavorare!». «Ah, a lavorare … e dove?». «Nel campo di concentramento!». «Magnifico! Questo mi piace!». E si infilò la giacca come uno che doveva andare all’opera. «Rimanga, resti qui! E’ pazzo veramente!». E fu così che si salvò dal campo della morte».

Eugénie e Samy, meno fortunati, furono costretti a fuggire da Bruxelles e trovarono rifugio in un castello delle Ardenne, nel quale Eugénie lavorò nelle cucine; però un giorno la Gestapo fece un’incursione in quel posto e mentre Eugénie riuscì a fuggire, il giovane Samy fu catturato e mandato a Malines (Mechelen) dove trascorse un anno e mezzo di prigionia ai lavori forzati.

La città belga aveva un campo dove le persone venivano trattenute prima di essere deportate, e periodicamente veniva inviato un nuovo gruppo; Samy sopravvisse grazie al suo gioco brillante, perché il comandante del campo nazista, che era lui stesso un buon giocatore di scacchi, non volendo rinunciare ad un avversario così bravo, rimandava sempre la sua partenza, così fu liberato quando gli inglesi entrarono nel campo il 3 settembre 1944, e la famiglia Rubinstein si riunì.

Akiba Rubinstein con il figlio Samy (da ChessHistory)

Il figlio maggiore Jonas, come già scritto giocava a scacchi ed arrivò a conquistare la prima categoria, ma non progredì ulteriormente perché preferiva il bridge.

Jonas ha trascorso gran parte della sua vita nel Congo Belga, dove ha lavorato come ingegnere elettrico, prima di andare in pensione a Charleroi (da Donaldson & Minev, “The Life & Games of Akiva Rubinstein, Volume 2: The Later Years“).

Prendendo lo spunto dal libro di Donaldson e Minev nel quale Rubinstein è chiamato Akiva invece di Akiba (derivazione del nome Yaakov o Jacob), alcuni autori affermano che l’uso generale è Akiba e soltanto certe comunità di lingua ebraica pronunciano Akiva, ciò perché la B può essere scandita come un suono equivalente alla V secondo l’usanza della regione linguistica in cui il nome è espresso.

Samy invece si interessò di più agli scacchi, entrò a far parte di un locale club di scacchi migliorandosi nella pratica e giocò tornei in Belgio dal 1948 in poi.

Si esercitò molto anche con suo padre (su Chessgames.com sono presenti diverse partite di allenamento tra i due), che non usciva più di casa ma aveva conservato la lucidità per giocare ad un buon livello, e divenne campione di Bruxelles nel marzo 1949; nello stesso anno si recò negli Stati Uniti dove giocò al Marshall Chess Club di New York.

Tornò in Belgio nel 1951 e poiché possedeva del talento artistico naturale, per alcuni anni studiò arte all’École des Beaux Arts; un esempio della sua abilità è il disegno del ritratto del padre:

Akiba Rubinstein, disegnato da suo figlio Samy, 1954 (dal sito web del circolo Boylston)

In seguito dipinse il ritratto di David Bronstein come copertina per il libro di Tom Fürstenberg “The Sorcerer’s Apprentice”:

Copertina col ritratto di David Bronstein (dal sito web del circolo Boylston)

Nel 1954 morì Eugénie, e fu una perdita notevole al punto che Akiba si chiuse totalmente in se stesso morendo nel 1961, mentre Samy trascorse alcuni anni in un istituto psichiatrico.

Tuttavia riuscì a guarire e riprese a giocare a scacchi nel 1956, diventando un fedele membro del CREB (Cercle Royale des Échecs de Bruxelles), e vincendo più volte il campionato sociale; la rivista CREB riferì che oltre ad essere un ottimo giocatore di scacchi era anche veloce.

Samy ha vissuto per qualche tempo anche in Olanda dove ha vinto il campionato di Amersfoort; nei suoi ultimi anni, giocò con regolarità nei tornei di scacchi a Bruxelles e nel 1980 e nel 1985 vinse il Championnat individuel de la Francophonie.

Alcuni autori riportano la sua ultima valutazione FIDE con un ELO di 2380. Morì a Bruxelles, il 12 giugno del 2002 all’età di 75 anni.

Akiba ed Eugénie sono stati seppelliti in quella che era la tomba della madre di Eugénie, Sarah Lea Lew nata RADZUSCHKANSKI 1861-1942, come è inciso nella lapide verticale, nel dipartimento ebreo del cimitero di Etterbeek a Wezembeek-Oppem, che è un quartiere esterno di Bruxelles, dove sono sepolti i defunti di diverse comunità ebraiche.

Tomba di Akiba Rubinstein, di sua moglie e di sua suocera (da Wikimedia)

La tomba di Salomon Rubinstein è nello stesso cimitero, ma piuttosto distanziata da quella dei genitori.

Tomba di Salomon Rubinstein (dal sito della “Chess History & Literature Society“)

Concludo con una breve partita, tra le ultime di quelle giocate da lui.

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